IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori (cc)

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Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#21 Messaggio da Alessandro Cioni »

Tempo fa ho descritto il mio sistema in un forum.
Alcuni forumers hanno avuto l'opportunità di venire a casa mia e, dopo averci riflettuto un bel po' hanno deciso di emulare il mio sistema.
Naturalmente hanno avuto bisogno di una stima approssimativa dei costi, così sono stato costretto a fare un conteggio che avevo sempre evitato di fare, per pigrizia, per paura.
All'epoca era un otto vie, con ampli diversi, e venne fuori tra trasduttori e elettroniche un 12.000...+/- 1.000.
A loro ho consigliato di orientarsi su trasduttori più economici di alcuni che ho scelto io (quando iniziai non c'era totta l'offerta che c'è oggi in rete), e così stanno facendo.
Poi ci sono i materiali vari, che non sono pochi, e soprattutto la risorsa umana, che vale sicuramente più dei trasduttori.
Ma quello può essere considerato un hobby.
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fab0
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#22 Messaggio da fab0 »

Quella cifra con trasduttori, finali e cross. Falegnameria a parte.
La mia mentalità mi porterebbe a chiederti a che volume ascolti pressapoco.
Citavi prima le pressioni realistiche di una musica sinfonica, immagino un bel pieno orchestrale con le sue svariate decine di strumenti. Quello è il tuo uso medio, dico bene?
Alessandro Cioni
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#23 Messaggio da Alessandro Cioni »

Dici bene.
Le situazioni più critiche sembrano essere i cori e gli ottoni, quando sono tanti.
Con l'inserimento della nona via tutto è diventato piu docile, e il messaggio musicale è egualmente leggibile anche ad ascolti più tenui, anche se l'impatto emotivo è diverso.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#24 Messaggio da Alessandro Cioni »

MarioBon ha scritto:veniamo alle frequenze di taglio: 40/80/250/750/1250/2500/4500/7000Hz

Come tutti sapranno prediligo i sistemi a tre vie con tagli attorno a 200 e 2000 Hz. Questo è il minimo numero di vie e la massima banda passante (una decade) per non incorrere nella distorsione Doppler. Nel tuo caso non vale nemmeno la pena parlarne.
Comunque si può suddividere la banda audio in molti modi seguendo diversi criteri.

Sulla base del criterio di massima coerenza della banda vocale:

- bassi: da 0 a 80 Hz
- medi: da 80 a 2000/3000 Hz
- alti: da 2000/3000 in su anche divisi in più bande

Sulla base di un criterio psicoacustico:
un primo riferimento sta a tra 300 e 500 Hz, un secondo riferimento sta a 3000 e 5000 Hz.
Molti sistemi, oggi come in passato, fissano una frequenza di taglio a 500 Hz. Molti sistemi a tromba a 2 o 3 vie hanno il primo taglio tra 500 e 800 Hz. L'opportunità di fissare il primo taglio a questa frequenza è consigliata anche dal Beranek (1954) su "base psicoacustica".
Il secondo riferimento a 3000-5000 Hz servirebbe per mantenere la coerenza nella banda vocale.
La banda vocale si estenda a partire da 80 Hz, la banda telefonica parte da 350 Hz. Un po' tutti concordano che la riproduzione della voce richieda coerenza da 300-500 a 3000-5000 Hz. Quindi sarebbe meglio non frammentare troppo queste banda di frequenza.
Quindi il mio appunto riguarda sostanzialmente il numero di vie.
Va anche detto, però, che queste 9 vie (con tagli molto pendenti) consentono di mettere più agevolmente a punto il sistema "ad orecchio" regolando i livelli come se si disponesse di un equalizzatore parametrico. Quindi se la scelta delle 9 vie può essere criticata "in generale" appare invece giustificata in questo particolare progetto.

Vedrei bene delle misure per ottimizzare le regioni di incrocio.
Qui la questione non è più quella di localizzare uno scomodo incrocio, cercando di limitare al meglio i danni tenendolo fuori dalla gamma telefonica, anzi, questa è proprio quella che richiede il maggior frazionamento.
Qui la priorità nella scelta delle frequenze d'incrocio è dettata dall'esigenza di quello che personalmente chiamo "trash balancing", equidistribuzione della spazzatura, o meglio, del rumore.
Per quanto poco può essere il livello di rumore, questo deve essere distribuito equamente sulla banda audio, con particolare riguardo per la gamma telefonica, altrimenti il sistema non semplicemente non funziona.
Davvero, basta veramente poco per rovinare tutto il risultato.
Ogni via è soggetta ad una quantità di lavoro correttamente proporzionato tra tutte le vie.
Ogni via deve essere sintonizzata sul segnale, cioè cercando il giusto punto di lavoro all'interno dello spettro audio, fino a trovare il miglior compromesso tra "piccoli movimenti di grandi masse" (spostando le frequenze d'incrocio verso l'alto), e "piccole masse in grande movimento" (spostando le frequenze d'incrocio verso il basso).

Sembra essere presente una relazione tra il numero di vie e il numero di ap per ogni via.
Frazionando verticalmente in 16, è necessario ridurre anche l'ampiezza di banda di ciascuna via, altrimenti i benefici del sistema in array sarebbero riversabili esclusivamente nella capacità di generare grandi pressioni sonore.
Se utilizzassi 300 ap in sole 3 vie il sistema perderebbe parecchia trasparenza.
Non so esattamente perché. Forse perché aumentando le vie aumenta pure il livello di specializzazione di ciascuna via. Oppure per l'abbattimento dell'intermodulazione. Posso fare solo delle ipotesi e mi piacerebbe sentire la tua opinione in merito, anche se basata su una mia impressione all'ascolto.

Per quanto riguarda le misure abbi pazienza.
Ho acquistato il mio primo microfono e mi è arrivato ieri.
Un umik-1.
Sto iniziando ora a studiare REW, tempo libero permettendo.
Oggi ho fatto un paio di misure di prova ma c'era la lavatrice accesa e mia figlia piccola che faceva rumore.
Poi giustamente, non ho potuto esagerare con il volume per non infastidirla con lo sweep.
La vedo dura.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#25 Messaggio da Alessandro Cioni »

MarioBon ha scritto:veniamo alla via bassa:

PRIMA (fino a 40Hz)
200 litri con 2 woofer da 30cm, monacor SPH-300ctc,

SECONDA (40-80Hz)
200 litri con 4 woofer da 30cm, monacor SPH-315,

SPH300ctc superficie di radiazione SD = 495, Xmax = 5.4
Spostamento volumetrico 2 x 495 x 5.4 = 5346

SPH-315 superficie di radiazione SD = 510, Xmax = 4.5
Spostamento volumetrico 4 x 510 x 4.5 = 9180

Qui c'è un problema: lo spostamento della seconda via è maggiore dello spostamento volumetrico della prima. In teoria, se la seconda via presenta spostamento volumetrico x la prima via dovrebbe avere spostamento volumetrico quattro volte maggiore. Questa scelta si giustifica solo se si considera il contenuto energetico della prima ottava. Tecnicamente sarebbe più corretto invertire la prima e la seconda via.
Non per fare lo "sborone" ma lo spostamento volumetrico di una Malibran con 3 woofer da 10" a lunga escursione vale 15246 (oltre 3 litri d'aria per una coppia di malibran) e (per scendere sotto i 30 Hz) bastano 120 litri. La banda passante utile si estende a 500Hz quindi con 6 woofer in tutto in 240 litri complessivi potresti coprire la prima e la seconda via aumentando la dinamica di 9 dB.
Ecco, in effetti, sulle vie basse si potrebbe ottenere di più con un po' di litri in meno.
Il tuo ragionamento non fa una piega.
In effetti è una scelta dettata da esigenze logistiche dell'ambiente casalingo.
I due diffusori sono stati realizzati a distanza di quasi dieci anni l'uno dall'altro.
Il secondo arrivato, quello con i 4 sph315 (un gentile omaggio di un amico) doveva solo venire in aiuto.
Avendo avuto lo spazio necessario avrei messo in piedi una coppia di array di 6wf da 10" cadauno.
Le prime due ottave le avrebbero "accarezzate".
Ma questo ho.
E con questo ho due possibilità:
Unire le risorse unificandole in un'unica via, ma con frequenze limitate a 63hz, restituendogli pure la stereofonia,
Oppure mantenere le due vie separate in monofonia, e in questa situazione la via con 4 wf è la migliore per l'ottava superiore, sotto c'è ben poco.
Tra le due soluzioni ultimamente ho preferito la prima, anche se le misure di oggi dicono che mi sbaglio.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#26 Messaggio da MarioBon »

Alessandro Cioni ha scritto:Sono partito proprio dal presupposto che i miei iniziali ampli non gradissero carichi troppo bassi, quindi ho cercato di attestarmi sugli 8 Ohm, e ho scelto di utilizzare altoparlanti da 8 Ohm poiché hanno un fattore di forza maggiore dell'equivalente a 4 Ohm.
la distorsione dipende anche dal numero di spire della bobina mobile. Da questo punto di vista, a parità di altezza dell'avvolgimento, una bobina da 4 ohm (con il filo più grosso) ha meno spire e quindi induttanza più bassa e distorsione più bassa (in teoria e anche in pratica).
Il fattore di forza è importante ma, nel tuo caso con molti altoparlanti, non è fondamentale.
L'uso di array di altoparlanti dà un grado di libertà in più anche in questo.
Per approfondire il discorso degli array è interessante valutare "l'altoparlante equivalente"
http://www.mariobon.com/Articoli_nuovi/ ... ante_4.htm
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#27 Messaggio da MarioBon »

Alessandro Cioni ha scritto:Sembra essere presente una relazione tra il numero di vie e il numero di ap per ogni via.
Questa relazione c'è ed è legata sia al numero di altoparlanti che alla distanza tra un altoparlante e l'altro. Spannometricamente un array andrebbe utilizzato al di sotto della frequenza la cui lunghezza d'onda corrisponde a metà della distanza tra gli altoparlanti (per evitare i lobi laterali).
La minor trasparenza dipende invece dal ritardo con cui arriva il suono diretto emesso dagli altoparlanti più distanti (risposta impulsiva, waterfall).
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#28 Messaggio da MarioBon »

Alessandro Cioni ha scritto:... non ho potuto esagerare con il volume per non infastidirla con lo sweep. La vedo dura.
Prima di usare lo sweep userei il rumore rosa a 1/12 di ottava e andrei a verificare come si sommano le varie vie all'incrocio. Dato che il sistema ha una certa direzionalità si deve fare attenzione a dove si pone il microfono.
Sull'intero sistema faccio diverse misure: comincio con rumore rosa a ottave, poi rifaccio la misura a mezze ottave, terzi...fino a dodicesimi. Ogni misura mostra un numero crescente di dettagli.
L'altra misura importante riporta, sullo stesso grafico, ogni singola via e la somma delle vie misurate.
In questo modo si verifica che le sovrapposizioni tra le varie vie non dia origine a interferenze distruttive (trasparenza). Il criterio è molto semplice: 0.5+0.5=1 quindi all'incrocio ciascuna via deve essere attenuata di 6 dB e la somma deve dare 0 dB (il riferimento).
La situazione peggiore si ottiene quando gli altoparlanti, all'incrocio, risultano in quadratura (sfasati di 90°). In tal caso, invertendo la fase di una via, la somma aumenta sempre di 3 dB. La cura è ridurre di un ordine uno dei due filtri (il passa alto o il passa basso).
Se l'incrocio è corretto invertendo la fase di una via si deve misurare un bel buco profondo e definito alla frequenza di incrocio.
Queste sono tutte misure in regime stazionario quindi non dicono nulla sull'allineamento temporale delle vie che va valutato con misure impulsive.
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#29 Messaggio da fab0 »

misure finestrate o no?
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Re: IL REGIME STATICO, un sistema da 300 trasduttori

#30 Messaggio da MarioBon »

fab0 ha scritto:Ti chiedo scusa per la monotonia, probabilmente sono le considerazioni più logiche che mi riescono.
Ad ogni modo se siamo qua a chiacchierare di tecnica, credo le osservazioni siano pertinenti. Se siamo ad osannare un sistema fuori dal comune, mi faccio subito da parte.
Spero di non ripetermi nuovamente, ma sarebbe curioso sapere se hai fatto una conta spannometrica della spesa.
Trafficando anche io in progetti di varia natura so bene che aggiungendo un pezzo per volta si spende poco, ciascuna volta.

Ciao
Questo sistema è interessante in sé. Non credo si debba ragionare sui costi visto che ci sono in commercio sistemi che costano come appartamenti e singoli altoparlanti che costano anche migliaia di euro (tweeter al diamante) fino ai diffusori in oro massiccio.
La cosa interessante è capire fino a che punto una certa tecnologia (array) consenta di ottenere il risultato voluto (in questo caso la riproduzione della musica sinfonica).
Voglio vedere quando ricapita l'occasione di analizzare un sistema del genere.
L'anno scorso ho passato parecchio tempo a cercare di impiegare un trasduttore a nastro a larga banda alto circa un metro che prometteva mirabilie. E' stato alla fine scartato perché, con un array verticale di altoparlanti, si sarebbero ottenuti risultati migliori ad una frazione del costo.
Ritengo che l'array di altoparlanti sia un sistema ampiamente sottovalutato perché non ne sono state comprese le potenzialità. Poi ha anche i suoi difetti.
Il problema dell'ingombro affligge qualsiasi tipo di sistema e anche il sistema di Cioni non può certo essere proposto a tutti. Ma questo, al momento, non è in discussione.
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