MarioBon ha scritto:
Ne segue anche che, maggiore è il numero di vie, e tanto più "facile" settare opportunamente il sistema e raggiungere il risultato voluto.
Condivido, ma per motivi diversi da quelli da te descritti.
Per avere una buona linearità della risposta, in un punto d'ascolto non troppo vincolato credo siano sufficienti sei vie. Sette sono una certezza.
L'ultimo grafico che hai postato, quello relativo all'attenuazione in funzione di distanza @ frequenza, mostra un aspetto che non ho mai preso in considerazione, probabilmente perché all'ascolto non emerge.
In effetti la tua simulazione ci mostra un certo parallelismo tra le curve delle varie frequenze, soprattutto in campo lontano, cioè si attenuano in modo abbastanza omogeneo.
Bisogna anche dire che hai simulato un array di 250cm su una scala da 10 a 1000 cm. Troppo alto.
Io ascolto array di circa 165cm a 580 cm, quindi sarei posizionato verso l'estremo destro del grafico.
L'utente landscape12, di cui conosco bene l'impianto, da circa la stessa distanza ascolta array alti solamente 1 metro, quindi a naso, sarebbe addirittura fuori dal grafico.
Di fatto quello che ascoltiamo varia poco o nulla in funzione della distanza d'ascolto, ma varia invece con la variazione verticale del punto d'ascolto; la dispersione verticale pone certamente dei margini di manovra più ristretti.
Allora perché tante vie se ne basterebbero solo sei?
Perchè la "semplificazione" del segnale non può essere attuata solamente riducendone sull'ampiezza (aumentando le sorgenti di ciascuna via), ma intervenendo anche sulla riduzione della banda passante (aumentando il numero di vie).
Anzi il frazionamento "verticale" sembra proprio richiamare quello "orizzontale", e di fatto ogni inserimento fatto con i soliti criteri (multiamplificazione e filtro digitale ad alta pendenza) si mostra come un upgrade concreto.
Ieri sono andato all'auditorium a sentire la sinfonia n.102 di Haydn e il "Te Deum" di Verdi.
Chiudendo gli occhi ho avuto la netta sensazione di non riuscire più a distinguere la differenza tra l'evento reale e quello riprodotto a casa mia.
I cori esplosivi del "Te Deum" hanno reso la comparazione sicuramente più difficile, ma il risultato è stato lo stesso .
Ora sono a 11 vie e non credo proprio che aggiungerò la 12ma.
MarioBon ha scritto:Dal punto di vista commerciale il sistema è "poco portatile"
Non solo sarebbe ingombrante, costoso e di difficile installazione, penso pure che troverebbe paradossalmente pochi estimatori.
In ambito hifi la gente è portata ad "amare" solo quello che può o potrebbe permettersi.
Alcuni addirittura potrebbero rimaner delusi dalla poca distorsione, essendone ormai evidentemente assuefatti.
I più affini ai generi musicali molto complessi ne riconoscerebbero certamente le doti da primato, per poi ripiegare su un "
ma tutto sommato però..."
Chi potrebbe veramente apprezzare un sistema così rientra sicuramente in quella nicchia di consumatori di classica che, riconoscendo gli evidenti limiti della riproduzione sonora, ascoltano la musica solamente dal vivo, anche perché non posseggono un impianto Hi-Fi.
Il compito non è tanto di vedere ciò che nessun altro ha ancora visto; ma pensare ciò che nessun altro ha ancora pensato riguardo a quello che chiunque vede. (E. Schrodinger)