Corso di Elettroacustica (cc)

Seminari di Acustica, Elettroacustica, Psicoacustica, Elettronica, ecc.
Messaggio
Autore
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Corso di Elettroacustica (cc)

#1 Messaggio da MarioBon »

Questo corso ha lo scopo di fornire una base agli appassionati di musica che vogliono conoscere qualche cosa in più riguardo al loro impianto stereo.
Se ci sono domande le potete porre nelle sezioni "nessuno nasce imparato" o "ma è vero che".

Lo scopo
Lo scopo dell'Alta Fedeltà è riprodurre la musica in ambiente domestico ma senza stravolgerlo. In effetti il modo migliore per sistemare gli altoparlanti sarebbe incassarli a filo del muro, piegare le pareti in un certo modo...e realizzare una controll room.
Al contrario i diffusori per HiFi vengono posti a terra, su stand o in libreria. Quindi, già di partenza, si opera una semplificazione. Al contrario l'Alta Fedeltà non si sarebbe diffusa e nessuno avrebbe interesse a produrre LP o CD (ma nemmeno amplificatori e altoparlanti).

La riproduzione della musica in ambiente domestico non ha lo scopo di "clonare" l'evento originale ma di ricreare una situazione che consenta di rievocarne, se possibile, le emozioni. Ciò non toglie che, per particolari situazioni, si possa raggiungere un risultato paragonabile all'evento originale: sono eccezioni.

Il raggiungimento di una riproduzione soddisfacente dipende
- da come viene ripreso l'evento originale (la registrazione deve essere "buona")
- dalla qualità della catena di riproduzione,
- dall'ambiente dove avviene la riproduzione
- dal gusto, dalla cultura musicale e dallo stato pscicofisico di chi ascolta.

La qualità della catena di riproduzione è solo una su quattro condizioni forse non è nemmeno la più importante: con la giusta predisposizione d'animo anche una radiolina a transitor può evocare emozioni forti mentre, con una colica renale in corso, non c'è Alta Fedeltà che tenga....

Per capire cosa piace, in tema di riproduzione, si dovrebbe:
- frequentare i concerti (specie non amplificati)
- ascoltare molti impianti diversi.

In questo modo ci si fa un'idea di cosa si vuole e di cosa si può ottenere.

Per quanto riguarda gli acquisti invito a fare come fanno
- gli inglesi (che comprano roba inglese),
- i tedeschi (che comprano roba tedesca)
- i francesi (che comprano roba francese)
Uno dei motivi per cui la "roba italiana" è poco apprezzata è perché gli italiani stessi non la comprano.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#2 Messaggio da MarioBon »

Lezione 1: l'impianto stereo.
Cominciamo una breve storia partendo dalla radio. La radio era presente in molte case già negli anni '40 del novecento.
Una radio è composta da:
- una antenna
- un ricevitore
- un amplificatore
- un altoparlante.
I comandi presenti erano (e sono) sostanzialmente due:
- il selettore della frequenza (o controllo della sintonia)
- il controllo del volume
possono essere presenti altri controlli che consentono di selezionare al banda di frequenza (AM o FM), i controlli di tono (bassi e alti) eventualmente un filtro antifruscio.
Se consideriamo antenna+ricevitore come la sorgente del segnale, abbiamo già (in una unica scatola) le tre componenti fondamentali di un impianto di riproduzione: sorgente, amplificatore, altoparlante.
Negli anni sono cambiate molte cose ma questa struttura di base è sempre la stessa.
Anche un moderno iPhone, nella sostanza, è una radio: riceve il segnale attraverso una antenna e un ricevitore, il segnale viene amplificato e inviato ad un altoparlante o alle cuffiette (poi ci sono anche tutte le altre funzioni....).
ll progresso rende oggi disponibili una quantità di sorgenti:
- dischi in vinile (LP)
- nastri
- CD e DVD
- file (in vari formati dall' mp3 all'alta risoluzione)
Per migliorare la fedeltà della riproduzione si è passati dalla monofonia (ascolto di un solo canale) alla stereofonia, alla quadrifonia (con scarso successo) fino ai sistemi

stereofonia = canali destro + sinistro
2+1 = canali destro + sinistro + subwoofer
5+1 = destro, sinistro, centrale, destro e sinistro posteriore e sub woofer
7+1 = con due ulteriori canali.

Ogni canale in più richiede un amplificatore ed un altoparlante in più.
Mentre agli albori della riproduzione audio la radio conteneva tutto quanto era necessario in un unico contenitore, oggi si può comporre un impianto acquistando separatamente sorgenti, amplificatori e diffusori.
Anzi, dato che le sorgenti disponibili sono tante, si possono vedere impianti dotati di giradischi, tuner (radio), lettore CD, amplificatore, ecc.
Se per un periodo si è proceduto alla separazione dell'impianto in più parti, oggi si assiste al fenomeno contrario: un PC portatile può funzionare come sorgente per tutto tranne che per i dischi in vinile e un diffusore amplificato contiene sia l'amplificatore che gli altoparlanti.
Il minimo per ascoltare musica (se non ci si accontenta della qualità degli altoparlanti già contenuti nel PC) è un PC con una buona cuffia o una coppia di diffusori amplificati. La musica si può scaricare da Internet.
L'accesso all'Alta Fedeltà, quindi, non è necessariamente "costoso": chi possiede un PC può limitare la spesa a partire da poche decine di euro (per una cuffia) o da un centinaio di euro per una coppia di diffusori acustici amplificati. L'importante è incominciare.
All'opposto si può arrivare a spendere cifre veramente molto importanti (anche esagerate) ma, per cominciare, non serve molto.
Va da sé che i sistemi più economici non possono avere la qualità di sistemi più costosi anche se la relazione più_costa => più_vale non è sempre valida.
Una differenza oggettiva tra impianti diversi è la capacità di sonorizzazione di un ambiente: Quello che è sufficiente in un ambiente di 12 metri quadri, non può bastare per sonorizzare un salone da 100 metri quadri o per tenere una festa da ballo.

L'ambiente dove si ascolta musica è a tutti gli effetti un "componente" dell'impianto di riproduzione. Qualsiasi impianto va scelto in funzione del risultato che si vuole ottenere in un dato ambiente di ascolto e con i generi musicali preferiti. Solo l'uso delle cuffie ci libera da questi limiti.
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#3 Messaggio da MarioBon »

Lasciamo per un attimo da parte la sorgente che può essere di molti tipi per ciascuna delle quali si potrebbe scrivere u libro. Ci torneremo.
Parliamo invece dell'amplificatore. L'amplificatore è il cuore dell'impianto. La sua funzione è aumentare la potenza del segnale che viene dalla sorgente. Una sorgente produce frazioni di millesimi di Watt mentre gli altoparlanti richiedono decine o centinaia di watt.
Esistono due tipi di amplificatori: Amplificatori Integrati e Amplificatori "non integrati" (con pre e finali separati).

amplificatori integrati:
si chiamano così perché, in un unico contenitore si trovano il preamplificatore stereofonico (due canali) e due amplificatori finali di potenza (per canale destro e sinistro).

Il preamplificatore
è un dispositivo che ha normalmente più ingressi (per Giradischi, CD, Ausiliario, ecc.) che possono essere selezionati (tramite il "selettore degli ingressi"). Il segnale viene quindi amplificato per raggiungere un livello sufficiente per pilotare gli amplificatori finali. Nel preamplificatore possono essere presenti i controlli di tono, il filtro sub-sonico (utile con il giradischi) e altri controlli... il più importante è il controllo del volume. Tutti i preamplificatori hanno almeno il selettore degli ingressi ed il controllo del volume.
Di norma il preamplificatore ha due canali (destro e sinistro come richiesto dalla stereofonia). Molti preamplificatori hanno anche una uscita dedicata per collegare un sub-woofer

Il preamplificatore Passivo
In passato il segnale prodotto dalle sorgenti non era sufficiente per pilotare gli amplificatori alla massima potenza quindi doveva essere "preamplificato". Oggi un lettore CD fornisce un segnale già sufficiente per pilotare gli amplificatori quindi non è necessario amplificarlo ulteriormente. Sono nati così i preamplificatori passivi (cioè non alimentati) all'interno dei quali trovoamo soltanto il selettore degli ingressi ed il potenziometro del volume. A volte sono presenti anche dei trasformatori (ma qui entriamo nello specialistico).

L'amplificatore finale o di potenza
è l'amplificatore vero e proprio che riceve il segnale dal preamplificatore (che ha ancora una potenza insufficiente per pilotare gli altoparlanti) e ne aumenta la potenza. Un amplificatore finale può avere due canali (in sostanza contiene due amplificatori per i canali destro e sinistro) oppure può contenere un solo amplificatore (nel qual caso se ne devono acquistare due).
Quindi esistono amplificatore stereo (due canali) e amplificatori monofonici (un canale). O si acquista un finale stereofonico oppure ne servono due monofonici.

L'amplificatore finale o di potenza dual mono
Si tratta di amplificatori stereofonici che contengono due amplificatori completamente indipendenti uno dall'altro anche nei circuiti di alimentazione ma che sono contenuti in un unico contenitore. Questa soluzione consente di utilizzare due trasformatori più piccoli (perché ciascuno alimenta solo un canale) e di ridurre un certo tipo di disturbi: per esempio se c'è un unico trasformatore di alimentazione e un canale richiede molta corrente, questo riduce la corrente a disposizione per l'altro canale. Se il trasformatore è unico ma ben dimensionato questi problemi non si verificano. Per metterli in evidenza si deve misurare la potenza massima erogata quando funziona solo un canale e con due canali contemporaneamente in funzione. Se con due canali in funzione la potenza di ciascun canale risulta più bassa significa che il trasformatore di alimentazione è sottodimensionato.

Si può scegliere
- un amplificatore integrato (eventualmente dual mono)
- un sistema con un preamplificatore e un finale stereofonico (a due canali anche dual mono)
- un sistema con un preamplificatore e due amplificatori finali monofonici.

L'unico motivo irrinunciabile per optare per un sistema del terzo tipo è quando gli amplificatori hanno potenze molto elevate. In questo caso mettere tutto in un unico contenitore porterebbe ad un oggetto molto pesante e che scalderebbe anche molto (con problemi di dissipazione).
Se si desidera semplificare l'impianto (avere meno fili di connessione) ci si può orientare tranquillamente su un amplificatore integrato (ne esistono anche di potenza > 200 Watt per canale).
Alcuni preamplificatori e amplificatori hanno il circuito di alimentazione in un contenitore separato. Questa soluzione può essere di qualche vantaggio per un preamplificatore (meno rumore). Sempre per ridurre il rumore esistono preamplificatori alimentati a batterie.
Ci sono motivi per scegliere un amplificatore integrato e altrettanti motivi di scegliere un sistema con preamplificatori e finali sparati. Un sistema non è necessariamente migliore dell'altro.
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#4 Messaggio da MarioBon »

Fin qui abbiamo visto l'amplificatore che riceve il segnale dalla sorgente, lo amplifica, e lo porta agli altoparlanti. Le sorgenti possono essere di tanti tipi:

tuner
(termine inglese per indicare la radio) consente di ascoltare le stazioni che trasmettono in modulazione di Ampiezza (AM) in modulazione di frequenza (FM) e con i nuovi standard digitali.
I comandi fondamentali sono: selettore della banda di frequenza (AM, FM;...) e controllo della sintonia. Quasi tutti i tuner trovano le stazioni "da soli" e non resta che selezionarle.
Esistono anche dei dispositivi (detti Sinto_Amplificatori) che sono degli amplificatori integrati che hanno nello stesso contenitore anche il tuner. Le trasmissioni radio in FM stereo sono state i primi programmi con una qualità audio elevata disponibili per il grande pubblico (Inghilterra BBC).

Giradischi
il giradischi in origine era, in origine, un dispositivo interamente meccanico con una punta che "leggeva" i solchi incisi sul disco (a 78 giri) e li convogliava in una tromba che li diffondeva. I moderni giradischi in vinile leggono i dischi a 45 e 33 giri (LP) e sono molto più sofisticati a cominciare dalla "puntina" (pick-up) in diamante, il braccio di lettura e la "tavola rotante" (turn table) che è mossa da un motore elettrico. Il segnale inciso nel disco e letto dal pick-up non può essere connesso direttamente al preamplificatore ma ha bisogno di un particolare circuito detto "circuito di deenfasi RIAA" o preamplificatore RIAA o preamplificatore Phono. Fino a quando non sono stati immessi sul mercato i CD, tutti gli amplificatori integrati e tutti preamplificatori erano dotati di un ingresso dedicato al giradischi (ingresso Phono) che applicava la deenfasi RIAA e consentiva di utilizzare il giradischi. Oggi, che il giradischi è meno usato, non tutti gli amplificatori sono dotati di ingresso Phono o lo hanno come optional. E' quindi opportuno, se si vuole ascoltare i dischi, acquistare un amplificatore dotato di ingresso Phono. In alternativa si può acquistare un preamplificatore Phono separato.

Lettore CD
Il CD (Compact Disk) è forse il supporto fisico attualmente più utilizzato. Per "leggere" un CD serve il "lettore CD" (anche se comincia a sparire dalle automobili di più recente produzione). Gli amplificatori hanno un ingresso denominato CD (ma si può usare qualsiasi ingresso "ausiliario" (Aux) e anche l'ingresso "Tuner".
Oltre al CD sono in commercio i SACD (Super Audio CD) e per leggerli, serve un lettore che li supporti. Oltre CD e SAD ci sono anche i DVD Audio.

Lettori Multiformato
i lettori multiformato si presentano come un lettore CD ma con molte più possibilità. Leggono CD, SACD, DVD e anche la "musica liquida" che può trovarsi in una chiavetta USB.

Il computer
i computer moderni sono dotati di scheda audio, lettore CD-DVD, dischi fissi di grandi dimensioni, collegamento Internet, ecc. e possono essere usati come sorgente multiformato.

(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#5 Messaggio da MarioBon »

Croce e delizia degli appassionati di Alta Fedeltà: i diffusori acustici.
Per prima cosa sarebbe più corretto chiamarli "sistemi di altoparlanti" per non confonderli con altri dispositivi che hanno lo stesso nome ma funzioni completamente diverse.
Il diffusore acustico, volgarmente detto "cassa acustica", si presenta come un mobile di forma più o meno squadrata sul quale sono montati uno o più altoparlanti. Ce ne sono di molti tipi e con prezzi che vanno da pochi euro (quelli economici "da computer") al milioni di euro (realizzati un oro massiccio). Si tratta di una vera e propria giungla nella quale non è facile districarsi.
La prima distinzione da fare è tra sistemi attivi e passivi.
Sistemi passivi
sono quei sistemi che devono essere collegati ad un amplificatore.
Sistemi Attivi
Sono sistemi che contengono già gli amplificatori e quindi vanno connessi ad un preamplificatore (o direttamente ad un PC).

La seconda distinzione che si può fare è per numero di vie:
monovia
un solo altoparlante riproduce tutta la banda audio. Oggi è ancora possibile trovare sistemi monovia sul mercato. Questa soluzione, tuttavia presenta delle limitazioni oggettive perché un altoparlante non può essere ottimizzato per rispondere a esigenze contrapposte come la riproduzione delle basse frequenze (che richiede altoparlanti "grandi") e quella delle alte frequenze (che richiede altoparlanti "piccoli"). Quasi da subito si passò ai sistemi a due vie.
multivie
Sono sistemi dove vengono utilizzati più altoparlanti specializzati per riprodurre le frequenze basse, medie e alte.
sistemi a due vie
Sono sistemi dove è presente un altoparlante che riproduce le frequenze basse e medie (mid-woofer) e uno che riproduce le frequenze alte (tweeter)
sistemi a tre vie
Oltre a woofer e tweeter, la gamma media (quella della voce) è affidata ad un altoparlante specializzato detto midrange o medio.
sistemi con più di tre vie
in un sistema di altoparlanti ci possono essere più di tre vie. Più vie ci sono e più diventa complicato gestirle. Tre vie (o al massimo 4) sono sufficienti per ottenere ottimi risultati. C'è chi è di opinione contraria.

Gli altoparlanti specializzati
sub-woofer: altoparlante specializzato per la riproduzione delle prime due-tre ottave.
woofer: altoparlante specializzato per la riproduzione delle note basse
mid-woofer: altoparlante che riproduce sia le frequenze basse che le medie
midrange (medio): altoparlante specializzato per la riproduzione delle note medie
tweeter: altoparlante specializzato per la riproduzione delle note alte
Super- tweeter: altoparlante specializzato per riprodurre l'ottava più alta.

In un sistema a molte vie serve un dispositivo che mandi (per esempio) le frequenze basse al woofer e le frequenze alte al tweeter. Questo dispositivo si chiama "filtro cross-over" o "filtro separatore". Nei disuffusori passivi questo filtro si trova, nel 99% dei casi, dentro al diffusore e non è accessibile dall'esterno.
Nei sistemi passivi il cross-over è passivo (realizzato con Resistori, induttori ne condensatori) nei sistemi attivi il cross-over è realizzato con appositi circuiti elettronici specializzati che operano come filtri.
In genere i sub-woofer sono attivi e possono essere aggiunti a qualsiasi tipo sistema (se e quando serve).
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#6 Messaggio da MarioBon »

Dopo tutte queste chiacchiere viene il momento di affrontare il vero nodo della questione. Ci sono due ordini di problemi:
- aspettative
- risorse
Se dobbiamo acquistare una automobile, in base alle risorse, ovvero alla possibilità di spesa, possiamo acquistare una Panda o una Lamborghini. Sappiamo perfettamente cosa ci possiamo aspettare da queste due auto. Al limite possiamo comprare una Panda per andare a fare la spesa e la Lamborghini per divertimento.
Con l'impianto stereo non è così semplice perché ci sono due ulteriori vincoli: l'ambiente d'ascolto ed il genere musicale.
Supponiamo di essere appassionati di musica sinfonica e musica d'organo. Avremo bisogno di un sistema in grado di riprodurre le note della pedaliera e la potenza della grande orchestra.
Supponiamo di essere appassionati di musica medioevale (voce e liuto) non avremo certo le stesse esigenze né di potenza né di estensione verso il basso.
Ora consideriamo di aver acquistato il miglior lettore, il miglio amplificatore, i migliori diffusori per riprodurre il nostro genere musicale preferito senza badare a spese, lo portiamo a casa, installiamo il tutto nel soggiorno e otteniamo un risultato deludente.
Come è possibile? Non abbiamo tenuto conto di due cose:
- non è vero che qualsiasi amplificatore vada bene con qualsiasi sistema di altoparlanti
- non è vero che qualsiasi sistema di altoparlanti vada bene in qualsiasi ambiente.
Il primo punto si supera (magari) con il consiglio di un negoziante illuminato.
L'ambiente è il vero problema: mentre in un ambiente adatto un impianto dà il meglio di sé (poco o tanto che sia) nessun sistema potrà suonare decentemente in un ambiente non adatto.

Un ambiente non è adatto quando è troppo riverberante. In linea di principio si può pensare di trattare opportunamente l'ambiente e ridurre il tempo di riverberazione (echi aloni, risonanze). Restano tuttavia ambienti dove è quasi impossibile attenere risultati decenti: Per esempio ambienti con pareti curve il cui raggio di curvatura cada all'interno dell'ambiente stesso (pianta circolare, volte a botte, ecc.).
Oggi esiste un dispositivo (il DRC) in grado di migliorare l'acustica di un ambiente. Ma nemmeno il DRC, pur molto efficace, può fare miracoli.

(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#7 Messaggio da MarioBon »

Abbiamo accennato ai 4 vincoli che determinano la scelta di un impianto per la riproduzione della musica in ambiente domestico:
- aspettative
- risorse
- genere musicale
- ambiente

Aspettative
L' orchestra che esegue il Requiem di Verdi è composta da decine di musicisti e da un coro di decine di cantanti (più di 100 tra uno e l'altro). A meno di non avere un soggiorno grande come un teatro non potremo ricostruire le caratteristiche di quella orchestra e di quel coro ma ne dovremo accettare una riproduzione "in scala".
Altro fattore non trascurabile è che ad un concerto abbiamo di fronte, e vediamo, le sorgenti reali (gli strumenti ed i cantanti) a casa abbiamo due diffusori (due sorgenti reali) che devono riprodurre una quantità di sorgenti "virtuali" (strumenti e cantanti) che non vediamo. Non vedere la sorgente obbliga il nostro apparato uditivo ad un lavoro extra: localizzare le sorgenti ed immaginare le dimensioni dello spazio dove l'evento si sta manifestando.
In buona sostanza non dobbiamo creaci delle aspettative che non potranno essere soddisfatte.

risorse
Il budget, in HiFi, non è trascurabile e va gestito soprattutto acquistando ciò che è effettivamente utile e funzionale.

genere musicale
Per quanto si faccia ogni impianto riprodurrà un genere musicale meglio o un po' meglio di un altro e risulterà più adatto a certe registrazioni piuttosto che ad altre.

ambiente
Per procedere serve almeno la definizione di livello sonoro o livello di pressione o SPL:

SPL = Livello di pressione = misura quanto "suona forte" un altoparlante a un metro di distanza quando viene pilotato con un segnale di riferimento. Il valore SPL viene specificato nei depliant dei diffusori acustici.

Come si fa a capire cosa serve per sonorizzare un certo ambiente?

A questa domanda si può rispondere se si conoscono alcuni dati:
- il volume dell'ambiente
- i tempo di riverberazione
- il genere musicale
- il livello SPL che si desidera ottenere

Fonti più che sicure ci dicono che i picchi di pressione sonora (di una orchestra nella posizione del podio del direttore) raggiungono 105 dB. Altre fonti, altrettanto sicure, ci forniscono questa tabella:
Immagine
L'Ing. Giussani ha stimato che la pressione di picco nel punto di ascolto non dovrebbe superare i 113 dB (con i due diffusori in funzione). Per ultimo Olson, a seguito di uno studio statistico, ha stimato che la maggior parte degli utilizzatori ascolta con picchi di pressione tra 85 e 90 dB circa.
Come si vede c'è una certa variabilità che rispecchia una quantità di situazioni diverse.
Per passare da 105 dB e 113 dB la differenza è di 8 dB che (a livello economico) è una differenza molto sensibile perchè significa quasi triplicare la potenza dell'amplificatore.
In linea di principio in un ambiente di 5x4x2.8 (20 metri quadri) con una coppia di diffusori da 87-90 dB SPL sono sufficienti tra i 50 ed i 100 Watt di potenza.
Un raddoppio di potenza dell'amplificatore produce un incremento (o un decremento) della pressione sonora di 3 dB. Per sentire una differenza marcata la potenza dell'amplificatore deve almeno raddoppiare. Ne segue che un amplificatore da 40 Watt o da 50 Watt (o da 80 e 100 Watt) non fa tanta differenza (circa 1 dB).
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#8 Messaggio da MarioBon »

Ambienti grandi, ambienti piccoli
Si può ascoltare musica in un ambiente da 9 metri quadri o in un salone di 100 metri quadri o più.
considerata una altezza di 2.8 metri si va da meno di 27 metri cubi a 280 metri cubi. Per "riempire di suono" l'ambiente più piccolo basta un decimo della potenza acustica necessario nell'ambiente grande. A parità di rendimento dei diffusori basterà un amplificatore con un decimo della potenza.

Tra un ambiente "piccolo" ed un ambiente "grande" ci sono altre due differenze importati.
La prima è che, nell'ambiente piccolo, le risonanze della stanza si trovano a frequenze ben definite e distanziate tra loro e generano dei "rimbombi" ben distinguibili, nell'ambiente grande questi modi sono a frequenze più vicine e possono essere "controllati" più facilmente.
La seconda differenza è il tempo che separa il suono diretto dalle sue riflessioni. In un teatro tra il suono diretto (che arriva direttamente all'ascoltatore) e la sua prima riflessione passano mediamente 10 milli secondi o più. In un ambiente domestico questo tempo si riduce a 3 millisecondi (o anche meno). Questo ha due effetti deleteri: impedisce di determinare con precisione la "posizione" della sorgente sonora e aumenta (molto) la quantità di energia sonora che raggiunge l'ascoltatore nell'unità di tempo. Per di più le riflessioni che arrivano all'ascoltatore nell'ambiente piccolo hanno una ampiezza paragonabile al suono diretto.
Questo fenomeno impone all'apparto uditivo un lavoro extra che comporta "fatica da ascolto". Per questo in ambiente domestico è opportuno non tentare di riprodurre gli stessi picchi di pressione che si esperiscono ai concerti dal vivo.
Quindi, rispetto ad un concerto dal vivo, in ambiente domestico
- 1 - non si vede la sorgente sonora
- 2 - la riproduzione è dominata dalle sorgenti virtuali
- 3 - arriva all'orecchio, nello stesso tempo, una quantità di energia maggiore.
Il punto 3 diventa meno importante negli ambienti "grandi" (dove sarà possibile alzare di più il volume).
Se non abbiamo un ambiente grande, rinunciamo ad ascoltare musica?
No, ci dotiamo di un impianto adatto e, soprattutto dedichiamo un po' di attenzione all'ambiente.
Librerie, tappeti, tendaggi, poltrone, divani, armadi... tutto concorre a diminuire il tempo di riverberazione (echi e aloni) e anche a "calmare" le risonanze.
Sostituire le tende con altre fatte di tessuto più pesante e più drappeggiato, mettere un sotto tappeto di feltro sotto al tappeto, aggiungere una libreria (la classica Billy dell'IKEA) aiuta molto.

Va nuovamente ribadito che un impianto di riproduzione può dare il suo meglio solo in un ambiente adeguato. Un ambiente adeguato è anche poco rumoroso.
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#9 Messaggio da MarioBon »

Tipi di diffusori acustici:
abbiamo visto che esistono sistemi d altoparlanti a una via, due vie, tre vie...
E' opportuno distinguere i sistemi di altoparlanti anche per come irradiano il suono.
Da questo punto di vista possiamo distinguere:
- sistemi a radiazione diretta
- sistemi a dipolo
- sistemi omnidirezionali
- altri sistemi particolari

Esistono ottimi sistemi per ogni tipologia (così come sistemi meno buoni). Si potrebbe anche dire che ogni sistema riproduce meglio un certo genere musicale


sistemi a radiazione diretta
Sono il tipo più diffuso. Irradiano il suono prevalentemente verso il punto di ascolto. Sono adatti ad ambienti grandi e piccoli. In particolare vanno consigliati negli ambienti "piccoli"
sistemi a dipolo
in genere presentano ottime prestazioni in gamma media ma richiedono spazio per essere posizionati al meglio (richiedono spazio dalla parete di fondo). Per come sono fatti producono una piccola quantità di riflessioni laterali. Non sono consigliabili megli ambienti piccoli
sistemi omnidirezionali
irradiano il suono su 360° quindi producono una grande quantità di suono riflesso. Potrebbero piacere molto ad un appassionato di musica sinfonica o di musica d'organo. Anche questi sistemi prediligono ambienti non "piccoli".
altri sistemi particolari
Tra i sistemi "particolari" vanno annoverate le Bose 901 (con 8 altoparlanti che irradiano verso le pareti e uno verso l'ascoltatore) ed i sistemi "misti" dove, per esempio, un dipolo irradia le vie basse e una tromba quelle alte oppure un woofer in cassa chiusa riproce le frequenze basse e un elettrostatico (dipolo) la gamma medio-alta.

Considerazioni:
Per riprodurre perfettamente una tromba serve un altoparlante con la stessa dispersione di una tromba.
Per riprodurre perfettamente un violino serve un altoparlante con la stessa dispersione di un violino. Un sistema di altoparlanti non può cambiare la propria dispersione a seconda dello strumento che riproduce. Ne segue che anche il miglior impianto avrà delle prefrenze (più o meno marcate) per certi generi muiscali.
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9121
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Corso di Elettroacustica

#10 Messaggio da MarioBon »

Sempre in tema di limiti dei diffusori:
non è possibile ottenere un sistema di altoparlanti che sia contemporaneamente:
- arbitrariamente piccolo
- che produce un SPL (a bassa frequenza) arbitrariamente alto
- con risposta sui bassi arbitrariamente estesa

In sostanza se imponiamo due qualità (per esempio dimensioni ed estensione) dobbiamo rinunciare ad imporre la terza (il livello SPL che viene di conseguenza).
Ne segue, per esempio, che dovendo installare dei diffusori "piccoli" in un piccolo ambiente (per questioni di spazio) dovremo rinunciare o alla estensione verso il basso o al livello SPL. Possiamo, per esempio, scegliere due diffusori da 90 dB (ma che di fermano a 100 Hz) e integrare la gamma bassa con un sub-woofer amplificato.
Se abbiamo a disposizione lo spazio sufficiente, possiamo definire l'estensione verso il basso, il livello SPL e realizzare i diffusori delle dimensioni conseguenti.

Le nostre abitazioni, specie in città, sono "rumorose". Il rumore in soggiorno durante il giorno può essere 10 volte superiore al rumore presente in una biblioteca (che è il "riferimento" per quanto riguarda un ambiente silenzioso). Piuttosto che dotarsi di un amplificatore molto potente per "coprire" il rumore ambientale, conviene cercare di ridurlo. Un modo sicuro è adottare finestre con i doppi vetri. Ridurre il rumore di 3 dB equivale a raddoppiare la potenza dell'amplificatore.

Tra l'altro ascoltare a volumi alti è affaticante e, alla lunga, può anche essere dannoso per l'udito. Alcuni sostengono che ascoltare musica ad alto livello di volume non sia dannoso. Le ricerche più recenti, al contrario, dimostrano che basta un singolo evento per causare traumi irreversibili all'udito. Quindi si deve consigliare cautela.: chi afferma di "essere abituato" ad ascoltare ad alto volume in realtà è già sordo.
(continua...)
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Bloccato

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti