Il segreto di Stradivari

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MarioBon
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Il segreto di Stradivari

#1 Messaggio da MarioBon »

Segnalo questo articolo nell'ultimo numero de "Le Scienze"
http://www.lescienze.it/news/2018/05/22 ... 25-05-2018
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Felix
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Re: Il segreto di Stradivari

#2 Messaggio da Felix »

La scoperta dell'acqua calda. Quasi tutti i trattati cinque e seicenteschi insistono sul fatto che lo strumento debba da sempre imitare la voce umana. Ci volevano i giapponesi. :lol:
Altra cosa. Che Amati e che Stradivari hanno usato? Perché c'è questo piccolo problema che quelli usati ad esempio da Uto Ughi e Accardo sono modificati pesansissimamente per suonare il repertorio romantico (corde in acciaio, ponticello alto e rinforzato, arco romantico) che col suono originale pre-barocco c'entra nulla.
Ultima modifica di Felix il 26/05/2018, 16:39, modificato 2 volte in totale.
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Flavio
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Re: Il segreto di Stradivari

#3 Messaggio da Flavio »

Io segnalo questo test in cieco che include diversi Stradivari e conferma un test precedente ma in relazione ad un altro aspetto :) :)
"under blind conditions, violin soloists generally prefer new violins and are unable to distinguish between new and old at better than chance levels"

http://www.pnas.org/content/114/21/5395
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Zapuan
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Re: Il segreto di Stradivari

#4 Messaggio da Zapuan »

Già... violinofoli recchie d'oro pure loro... ma solo finché vedono cosa sta suonando...
Chissà se anche stradivari era bravo nel marketting...
:twisted:
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Flavio
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Re: Il segreto di Stradivari

#5 Messaggio da Flavio »

A onor del vero va anche aggiunto che uno di quei test in cieco, del 2014, è stato messo in discussione qui:
http://www.pnas.org/content/111/27/E2778

:) Flavio
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organist
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Re: Il segreto di Stradivari

#6 Messaggio da organist »

Sono perfettamente d'accordo con quanto scrive Felix.
Aggiungo che fra tutti gli strumenti, l'organo nel periodo barocco ha recepito forse piu di ogni altro strumento l'articolazione della lingua parlata, cosicchè le varie scuole organarie nazionali si diversificano anche per la pronuncia delle canne che tende ad avere similitudini con la pronuncia dell'idioma nazionale.
Dal periodo romantico in poi le cose cambiano..
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Felix
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Re: Il segreto di Stradivari

#7 Messaggio da Felix »

Grazie collega. :D
Zapuan ha intutito perfettamente. Di certo all'epoca la liuteria cremonese era all'avanguardia, senza dimenticare nemmeno Jacob Steiner, oltre le alpi, il marketing non c'era. C'è solo la scarsa educazione di come deve presentarsi un suono "storico". Brahms o Sibelius su Stradivari non ha più niente di Stradivari, se si vuole eccetuare la cassa, che certo non è poco ma non è tutto. È importantissimo soprattuto l'arco.
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TomCapraro
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Re: Il segreto di Stradivari

#8 Messaggio da TomCapraro »

Debbo riconoscere a Felix ed Organist una spiccata cultura e padronanza della materia per quando si parla di strumenti musicali, ed è un vero piacere leggerli.
saluti, Tom
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LLLLeonardo
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Re: Il segreto di Stradivari

#9 Messaggio da LLLLeonardo »

Zapuan ha scritto:Già... violinofoli recchie d'oro pure loro... ma solo finché vedono cosa sta suonando...
Chissà se anche stradivari era bravo nel marketting...
:twisted:
Lacche misteriose la cui composizione è andata persa con la sua morte, legni ultraselezionati, tastati di persona in loco.... e poi scopri che trattava i legni come liuteria religiosamente schifa :mrgreen:

http://www.pnas.org/content/114/1/27
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TomCapraro
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Re: Il segreto di Stradivari

#10 Messaggio da TomCapraro »

LLLLeonardo ha scritto: Lacche misteriose la cui composizione è andata persa con la sua morte, legni ultraselezionati, tastati di persona in loco.... e poi scopri che trattava i legni come liuteria religiosamente schifa :mrgreen:

http://www.pnas.org/content/114/1/27
Sulla leggenda metropolitana dello Stradivari alcuni audiofili hanno creato una sorta di "comprovazione ufficiale" da usare specificamente quando si dovrà andare contro i risultati relativi alle misure.
saluti, Tom
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