Il senso del tempo

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MarioBon
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Il senso del tempo

#1 Messaggio da MarioBon »

La percezione del tempo risiede in due aree del cervello, la corteccia parietale destra e i gangli basali. Gli scienziati hanno a lungo cercato di individuare nel cervello le zone responsabili della percezione dello scorrimento del tempo. L'impresa è riuscita a un gruppo congiunto di ricercatori del Wisconsin Medical College e del Veterans Affairs Medical Center del New Mexico.
La percezione del tempo è fondamentale nella vita di tutti i giorni, e regola molte azioni in cui il tempismo è fondamentale, come la guida. Lo studio mostra che la percezione del tempo risiede in due aree del cervello, la corteccia parietale destra e i gangli basali. Gli scienziati avevano in realtà sospettato a lungo che i gangli basali potessero essere coinvolti nella percezione del tempo. In questa regione del cervello sono presenti infatti cellule nervose che trasmettono segnali attraverso la dopammina. Il numero di queste cellule si riduce fortemente nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, che spesso hanno anche problemi di percezione del tempo.
La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su «Nature Neuroscience», promette quindi di poter aiutare questi pazienti. Per il suo studio, Stephen M. Rao, ha utilizzato una nuova tecnica di risonanza magnetica funzionale, che permette di individuare in ogni istante quali sono le zone del cervello più attive, osservando l'afflusso di sangue.
Diciassette volontari adulti si sono sottoposti agli esperimenti, in cui l'attività del cervello veniva controllata mentre a loro veniva chiesto di percepire l'intervallo di tempo tra due note musicali identiche. Un secondo dopo la prima serie di note, i volontari ne udivano una seconda e dovevano valutare se l'intervallo era più lungo o più breve. In un secondo esperimento di controllo, agli stessi volontari è stato invece chiesto di concentrarsi sul tono delle note, senza prendere in considerazione la durata dell'intervallo.
In questo modo è stato possibile identificare univocamente le aree responsabili di questo delicato compito del nostro cervello.

copia/incolla da Le Scienze 27 febbraio 2001
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