i2s

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leoncino
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i2s

#1 Messaggio da leoncino »

Salve.
Il mio DAC ha un ingresso i2s e a detta di tutti è il miglior ingresso disponibile
Visto che qui ci sono esperti di digitale, esiste una scheda i2s che non castri i file? O meglio che che non sia limitata ad accettare formati ad alta o altissima risoluzione, quella che ho visto costa tantissimo ma per esempio è limitata a 24 bit e 192 kHz e a DSD 64
Come mai questi limiti
La stessa casa, la Pink Faun ha uno streamer da oltre 11.000 Euro ma è anch'esso castrato per l'uscita i2s
Perché?
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TomCapraro
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Re: i2s

#2 Messaggio da TomCapraro »

leoncino ha scritto:Salve.
Il mio DAC ha un ingresso i2s e a detta di tutti è il miglior ingresso disponibile
Visto che qui ci sono esperti di digitale, esiste una scheda i2s che non castri i file? O meglio che che non sia limitata ad accettare formati ad alta o altissima risoluzione, quella che ho visto costa tantissimo ma per esempio è limitata a 24 bit e 192 kHz e a DSD 64
Come mai questi limiti
La stessa casa, la Pink Faun ha uno streamer da oltre 11.000 Euro ma è anch'esso castrato per l'uscita i2s
Perché?
Il mio consiglio è quello di lasciare perdere, quindi sfruttare un ingresso piu "convenzionale" quale la AES/ebu o coassiale.
L'interfaccia i2s non segue uno standard, a livello di connessioni (poichè trasporta il clock separato dai dati) possono esserci problemi e quindi bisogna anche verificare la compatibilità tra scheda e ingresso del dac.
La i2s solitamente viene implementata nel brevissimo tratto che percorre il clock dentro il dac stesso, non è un collegamento adatto a "lunghi tratti".
I moderni dac hanno un eccellente capacità di recupero del jitter quindi, anche adottando la i2s, non ti accorgerai dei benefici in quanto all'uscita del segnale analogico verrà generato il medesimo segnale.
Il mercato cerca sempre di spingere gli utenti dentro qualche ginepraio per raccimulare qualche soldo.
saluti, Tom
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Flavio
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Re: i2s

#3 Messaggio da Flavio »

Concordo con Tom incluse le considerazioni sul mercato.. la connessione i2s è nata per essere utilizzata ALL'INTERNO dei dispositivi
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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leoncino
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Re: i2s

#4 Messaggio da leoncino »

Grazie per la pronta risposta Tom
Quindi secondo te è meglio assemblare un computer con una scheda audio di ottima qualità con uscita AES/ebu per ovviare alla scarsa qualità della connessione USB
Ma la domanda è perché all'interno del DAC il segnale viene comunque convertito in i2s e mantenga la risoluzione mentre le schede sono limitate.
Come mai?
E come mai nei DAC gli ingressi diversi da USB e i2s accettano risoluzioni più basse?
Ora sarà anche fuffa audiophila, ma chi ha provato la connessione i2s dice di aver avuto un miglioramento.
Mantenendo una connessione corta non vedo perché non entrare in i2s visto che comunque all'interno del DAC la conversione avviene comunque.
Non avremmo almeno un passaggio di meno? Secondo la Pink Faun sarebbero 2 passaggi in meno.
Interference
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Re: i2s

#5 Messaggio da Interference »

leoncino ha scritto:Grazie per la pronta risposta Tom
Quindi secondo te è meglio assemblare un computer con una scheda audio di ottima qualità con uscita AES/ebu per ovviare alla scarsa qualità della connessione USB
Partiamo dal presupposto che non esiste concetto di scarsa qualità della connessione USB.
Ma la domanda è perché all'interno del DAC il segnale viene comunque convertito in i2s e mantenga la risoluzione mentre le schede sono limitate.
Come mai?
Questo andrebbe chiesto a chi commercializza queste interfacce. Trattandosi di schede ad-hoc è possibile che al produttore non convenga azzardarsi a supportare segnali oltre una certa banda, perché non solo la progettazione della scheda diventerebbe più complicata, ma sarebbe più alto il rischio di malfunzionamenti e incompatibilità.
E come mai nei DAC gli ingressi diversi da USB e i2s accettano risoluzioni più basse?
S/PDIF coassiale e TOSLINK, così come AES/EBU, sono interfacce di concezione datata, il cui protocollo non è davvero pensato per bitrate molto elevati. Ciò premesso trasportano benissimo un flusso 24/96 che copre sostanzialmente tutte le esigenze "reali" e non "inventate".
Ora sarà anche fuffa audiophila, ma chi ha provato la connessione i2s dice di aver avuto un miglioramento.
Non possiamo certo dire alle persone ciò che devono o non devono sentire soggettivamente. Ognuno trova soddisfazione come preferisce.
Mantenendo una connessione corta non vedo perché non entrare in i2s visto che comunque all'interno del DAC la conversione avviene comunque.
Non avremmo almeno un passaggio di meno? Secondo la Pink Faun sarebbero 2 passaggi in meno.
E quale sarebbe il vantaggio di "convertire" in I2S dentro al PC rispetto a farlo dentro al DAC? L'informazione quella è, mica si perde o deteriora se viene impacchettata diversamente. Quale sarebbe il problema di avere più o meno passaggi? Ogni protocollo ha le sue caratteristiche e i suoi ambiti di applicazione ;)
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Flavio
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Re: i2s

#6 Messaggio da Flavio »

Qui un interessante prova relativamente a 12s versus s-pdif o usb:
https://www.audiosciencereview.com/foru ... -usb.7105/
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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TomCapraro
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Re: i2s

#7 Messaggio da TomCapraro »

leoncino ha scritto:Grazie per la pronta risposta Tom
Quindi secondo te è meglio assemblare un computer con una scheda audio di ottima qualità con uscita AES/ebu per ovviare alla scarsa qualità della connessione USB
Ma la domanda è perché all'interno del DAC il segnale viene comunque convertito in i2s e mantenga la risoluzione mentre le schede sono limitate.
Come mai?
E come mai nei DAC gli ingressi diversi da USB e i2s accettano risoluzioni più basse?
Ora sarà anche fuffa audiophila, ma chi ha provato la connessione i2s dice di aver avuto un miglioramento.
Mantenendo una connessione corta non vedo perché non entrare in i2s visto che comunque all'interno del DAC la conversione avviene comunque.
Non avremmo almeno un passaggio di meno? Secondo la Pink Faun sarebbero 2 passaggi in meno.
Le "limitazioni" delle schede riguardano la natura del protocollo adottato.
Se si esce in spdif è difficile veicolare frequenze oltre i 96khz.
A parte il fatto che tale frequenza risulterebbe pienamente sufficiente per veicolare un segnale perfettamente integro ed esente da artefatti, nel caso si usasse la USB lo streaming verrebbe veicolato con minori limitazioni, ed infatti in usb è possibile raggiungere frequenze molto piu alte...nonché lo stesso DSD.
Non reputo necessario l'utilizzo di frequenze di campionamento oltre i 96khz, sono più i contro che i vantaggi.
Files che occupano spazi enormi in hard disk, per un estensione sconsiderata del rumore fuori banda... in pratica convertiremmo e archivieremmo rumore.
I problemi del digitale cessano poco oltre una manciata di "HZ" attorno una frequenza di 22050.
Il filtraggio digitale adottato nel 96khz esula da qualunque problema relativo alle rotazioni di fase e distorsione.
Sta a te decidere su quale protocollo veicolare il segnale, e questo lo deciderà anche il tipo di discografia/risoluzione che possiedi.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: i2s

#8 Messaggio da TomCapraro »

Flavio ha scritto:Qui un interessante prova relativamente a 12s versus s-pdif o usb:
https://www.audiosciencereview.com/foru ... -usb.7105/
Letto il test.
Tutto sommato le conclusioni sono corrette..."fortunatamente"...
Ritengo però quel tipo di misure troppo limitate e insufficienti.
"Se" ci fossero state delle differenze legate allo spettro del jitter, in regime dinamico e in condizioni di effettivo funzionamento con brani musicali, con quel tipo di misurazioni avrebbero ottenuto dei risultati fuorvianti in quanto l'analisi del jitter statica (tramite la tecnica di J.Dunn con FC/4) comporta una "certa riduzione" delle bande laterali per effetto del jitter recovery che altro non è che un sistema retroazionato, quindi che può offrire tutto il tempo per stabilizzarsi con un segnale di prova quale un tono FC/4 (ovvero l'equivalente della frequenza di campionamento divisa per quattro).
Potenzialmente è anche normale trovare sfasamenti e derive nella frequenza di clock in quanto l'analizzatore opera con una frequenza propria.
Questo non accadrebbe se l'analizzatore si collegasse sotto il medesimo circuito di clock ma...poi con l'USB il tutto andrebbe a donnine.
Il test migliore in assoluto per poter confrontare le interfacce diverse si chiama "NTD".
Questa, non solo risintonizza la frequenza di campionamento e la deriva del clock, ma "indicizza" molto meglio eventuali differenze nel caso si presentassero.
Il tutto in vere condizioni di funzionamento effettivo, quindi direttamente con la musica, e non tramite segnali puri di prova in regime statico/stazionario.
saluti, Tom
Carlo
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Re: i2s

#9 Messaggio da Carlo »

TomCapraro ha scritto: Questo non accadrebbe se l'analizzatore si collegasse sotto il medesimo circuito di clock ma...poi con l'USB il tutto andrebbe a donnine.
Considerando che ci dilettiamo a fare qualche misura, sarei interessato se mi delucidassi su questo tema del circuito di clock
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leoncino
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Re: i2s

#10 Messaggio da leoncino »

Flavio ha scritto:Qui un interessante prova relativamente a 12s versus s-pdif o usb:
https://www.audiosciencereview.com/foru ... -usb.7105/

Ma questa prova richiede comunque l'uso della connessione USB dal computer
Usare uno di questi convertitori non ha nessun senso, si arriva li sempre con USB, almeno di non avere un DAC con ingresso USB o che sia scarso.
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