Grazie per il riassunto, un po' di cose le sapevo altre mi erano sfuggite (per ragioni anagrafiche). Chiaramente il SACD è stato la convergenza di fattori più commerciali che tecnici, cioè la necessità di vendere un formato di qualità "premium", resistente alla pirateria, associato ad un ecosistema hardware chiuso e costoso.Franz ha scritto: ...lo standard dsd/SACD è nato perchè i produttori di hw (Philips, Sony, Panasonic in primis) non si mettevano d'accordo su uno standard digitale di qualità superiore a quello del CD.
Sony per cercare di portare l'ago della bilancia dalla propria parte, in maniera molto furba ha acquisito molte case discografiche comprensive dei diritti di distribuzione della loro musica. In questo modo Sony ha potuto mandare in "stampa" supporti SACD mettendoli in distribuzione per il pubblico, (cosa che il consorzio DVDAudio non ha fatto)
Sappiamo bene tutti come è andata, ma il mercato della produzione della musica classica che cercava da tempo uno standard (e la liquida era molto lontana........) ha abbracciato il dsd/SACD (indipendentemente dalla qualità rispetto al pcm) in quanto era l'unico supporto solido in distribuzione con capacità superiori al CDAudio. Gli studi di registrazione che producono musica classica si sono attrezzati in tal senso acquistando l'hw necessario (chiaramente dalla Sony).
Da un punto di vista tecnico un supporto per un flusso 24/96 avrebbe avuto molto più senso (ma magari per quel che era lo stato dell'arte nei primi anni 2000 questo non era ovvio).