Abbiamo capito che egli non vuole o non sa (più probabile) definire le condizioni a contorno necessarie a descrivere la sensibilità e l'efficienza del suo sistema.
Supponiamo invece che l'abbia fatto...
105...
110 db... qual'è lo scopo?
Ha ottenuto ben 110 db con pochissima energia in ingresso. Probabilmente meno di quella estraibile dal movimento della ruota di un criceto. Bravo. Bravissimo.
Quindi?
Cosa ha a che fare con l'alta fedeltà?
Simulazioni e condizioni al contorno (cc)
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Faccio un esempio per chiarire: se il sistema è stato alimentato con rumore rosa da 20 a 20kHz e quello che ne esce è questo:
(che ricalca in modo assolutamente grossolano la curva postata sopra)
si vede che il rendimento deve essere moltiplicato per 0.21 A questo di deve aggiungere (o meglio togliere) il contributo dell'indice di direttività. Dato che l'impedenza dipende dalla frequenza non è possibile regolare lo stimolo per 1 Watt e quindi è meglio usare 2.83 Vrms e specificare l'impedenza (per inserirla nel calcolo).
(che ricalca in modo assolutamente grossolano la curva postata sopra)
si vede che il rendimento deve essere moltiplicato per 0.21 A questo di deve aggiungere (o meglio togliere) il contributo dell'indice di direttività. Dato che l'impedenza dipende dalla frequenza non è possibile regolare lo stimolo per 1 Watt e quindi è meglio usare 2.83 Vrms e specificare l'impedenza (per inserirla nel calcolo).
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Tutto questo ha solo lo scopo per attrarre l'attenzione ,anche perche' se dentro casa dovesse veramnete servire tale pressione ,considerando un punto d'ascolto mediamente compreso tra 2-5 metri ,mi chiedo in un live dove spesso le distanze sono ben oltre i 30 - 40 metri dalla sorgente quale pressione servirebbe?,ecco perche' da molti anni a questa parte si ricorre a sistemi array per distribuire spl in modo omogeneo nell'aria interessata ,esattamente questi sono i sistemi odiati da Calabrese ,un po' perche non vede da un palmo dal naso oppure proprio non riesce a dimezionarli ,viste le sue tante confusioni abbastanza plausible la seconda ipotesi .Dindy ha scritto:SM63 ha scritto:Tutte dimostrano che il sistema completo non può arrivare a 110 dB con 1 W a un metro ,salvo non intendi costruire casa intorno agli eventuali sub .
Se ti saresti fermato a 105 dB qualche ingenuo ci poteva pure credere ,ma visto che le spari cosi grosse ,solo un cretino può darti credito .Inoltre: ma perché uno dovrebbe volere 110 dB di sensibilità?
Appunto dentro casa quella sensibilita' non serve ,piu che altro per la dinamica servirebbe appassare qualsiasi fonte del rumore ,concordo pianamente pure sul fatto ,anziche salire il livello massimo sarei propenso ridurre il rumore -10 dB ,tanto meglio se si riesce andare oltre .
Non considerare l'indicazione della spia del clip ,perche' per la tempistica non si potrebbe accendere durante un transiente tosato ,nel caso in cui si accende evidentemente siamo ben oltre il transiente ,questo pero pur tornare utile per monitore i finali pro in un live ,tra i vari rack con decine e decine di i finali si ha subito la visione quale via sta lavorando male oltrepassando il clip ,cosa che non sempre nei live si puo avvertire ad orecchio .Considerando la qualita' in generale al massimo ,nella migliore delle ipotesi consente evitare un totale disastro .Io ho un impianto che è in grado di fare oltre 120 dB "short term" nel punto di ascolto. Uso due monitor da studio attivi, che hanno sul frontale una bella spia del clipping, che controlla tutte è tre le vie ed è fatta controllando lo stato dell'anello di controreazione. Una specie di distorsimetro dei poveri, che si limita ad accendere un led quando viene superato un certo limite. Se controllate lo schema di qualche ampli pro vedrete che più o meno i led del clipping son fatti tutti alla stessa maniera. Un trucchetto che becca qualunque deviazione del funzionamento dell'ampli dal suo ideale, non solo il clipping.
.
Salvatore Micale
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Non so che tipo di circuitazione hai visto tu, ma quella che ho visto io ti assicuro che un transiente tosato lo beccherebbe, eccome. Anzi, beccherebbe anche molti altri tipi di anomalie da sovraccarico, oltre a vere e proprie condizioni di guasto e qualunque altra condizione per cui venga violata la normale proporzionalità tra segnale in ingresso e segnale in uscita.SM63 ha scritto: Non considerare l'indicazione della spia del clip ,perche' per la tempistica non si potrebbe accendere durante un transiente tosato...
Denis Sbragion
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Credimi ,un transiette appena tosato lo si vede solo all'oscilloscopio ,spesso neppure con quello a meno che non ha la funzione di cattura ,qualsiasi altra forma visiva una volta acceso è ben oltre il transiente .Dindy ha scritto:Non so che tipo di circuitazione hai visto tu, ma quella che ho visto io ti assicuro che un transiente tosato lo beccherebbe, eccome. Anzi, beccherebbe anche molti altri tipi di anomalie da sovraccarico, oltre a vere e proprie condizioni di guasto e qualunque altra condizione per cui venga violata la normale proporzionalità tra segnale in ingresso e segnale in uscita.SM63 ha scritto: Non considerare l'indicazione della spia del clip ,perche' per la tempistica non si potrebbe accendere durante un transiente tosato...
Salvatore Micale
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Beh, ma scusa, chissenefrega se lo segnala in ritardo? Per questi scopi l'importante è che lo segnali.SM63 ha scritto: Credimi ,un transiette appena tosato lo si vede solo all'oscilloscopio ,spesso neppure con quello a meno che non ha la funzione di cattura ,qualsiasi altra forma visiva una volta acceso è ben oltre il transiente .
Denis Sbragion
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Per intenderci, questa è la circuitazione di un QSC:SM63 ha scritto: Credimi ,un transiette appena tosato lo si vede solo all'oscilloscopio ,spesso neppure con quello a meno che non ha la funzione di cattura ,qualsiasi altra forma visiva una volta acceso è ben oltre il transiente .
Di quella delle mie Genelec non ne ho una copia, perché ho potuto solo dare un occhio al manuale di servizio, che ovviamente non mi hanno lasciato, ma era del tutto simile. C'era in più un minimo di logica per far si che il LED si accendesse anche con uno solo dei finali in clipping e, se non ricordo male, anche un ponte per beccare entrambe le semionde.
Doce c'è scritto "CLIP" c'è attaccato il LED. Lì, non appena l'uscita non segue più l'ingresso, la tensione va alle stelle, per via della controreazione che pompa per tentare di ristabilire la normalità.
In che modo un transiente tosato potrebbe scappare?
Denis Sbragion
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Anche se siamo OT provo a spiegare .Dindy ha scritto:Beh, ma scusa, chissenefrega se lo segnala in ritardo? Per questi scopi l'importante è che lo segnali.SM63 ha scritto: Credimi ,un transiette appena tosato lo si vede solo all'oscilloscopio ,spesso neppure con quello a meno che non ha la funzione di cattura ,qualsiasi altra forma visiva una volta acceso è ben oltre il transiente .
Nei finali ci sono piu modi per indicare con la spia rossa il clip ,alcuni sono proprio da escludere ,perche' basati a rilevare la tensione in uscita ( tipo V.meter ) oltrepassando quel livelo stabilito in fase di taratura ,vediamo accenderisi l'indicatore ,ora visto che alle uscite il carico diffusore non è una resistenza ma una impedenza la tensione in uscita non puo' in alcum modo stabilire il clip ,perche' tarato su un preciso carico puramente resistivo 2-4-8-16 ohm ,si sembra piu' che ovvio al di fuori delle condizione della taratura tutto quello che va o non visualzza è forviante .
Discorso diverso se indicatore del clip ,rileva effettivamente la presenza della DC ,adesso un picco tosato in bassa frequenza ha una durata maggiore rispetto un picco tosato alle alte frequenze ,non è tanto per circuito che deve essere estramente veloce nella rilevazione quanto la durata che necessita per vedere la spia accesa ,a questo punto per vedere la spia accesa una volta rilevata la DC dovrei temporizzare per qualche ms la durata dell'accensione .
Questo tipo di visualizzazione per certi versi falsa ,perche sarrebe difficile dalla stessa risalire se si è trattato di un solo picco ,spesso neppure avvertibile oppure qualcosa di ancora piu' grave .
Ultima modifica di SM63 il 30/03/2018, 15:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Ho visto solo adesso lo schema ,quella rileva effettivamente la dc ,la durata non è abbasta sufficiente per vedere accesa una spia con un transiente tosato di quache microsecondo nel caso in cui non viene temporizzato lo spegnimento .
Salvatore Micale
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Re: Simulazioni e condizioni al contorno
Non capisco dove vedi rilevazione della DC, semmai una conversione in DC (pulsata), in ogni caso mi fido per il discorso sul tempo. Un clipping che non sia proprio minimale immagino però si veda e se la spia in questione non è un lumino da morto deve essere proprio breve per non vedersi. In quel caso per esempio hai 200 Ohm con 15 V, che di fatto vanno diretti sul LED. Vero che probabilmente il 5532 non ce la farà a tenere i 15 V con quel carico, ma una bella scrollata a 'sto LED gliela dà.SM63 ha scritto:Ho visto solo adesso lo schema ,quella rileva effettivamente la dc ,la durata non è abbasta sufficiente per vedere accesa una spia con un transiente tosato di quache microsecondo nel caso in cui non viene temporizzato lo spegnimento .
Denis Sbragion
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