Questo citato da Leonida è l'assioma peripatetico 'affermat da Tommaso d'Aquino (1225–1274) : “nulla è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi” ed è vecchio di 750 anni.
Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646–1716) lo completò aggiungendo "nisi ipse intellectus (eccetto l’intelletto stesso) che è pur sempre una affermazione di 300 anni fa ma almeno è corretta.
Quindi, “nulla è nell’intelletto, che prima non sia stato nei sensi eccetto l’intelletto stesso”
Leibniz ha inventato il calcolo differenziale (una astrazione matematica) e non lo ha certo trovato appeso ad un albero, non è passato per i suoi sensi ma è frutto del suo intelletto (e oggi è ancora usato in tutto il mondo nella forma inventata da Leibniz).
A parte il valore intrinseco delle citazioni, è improbabile dedurre da un assioma "sbagliato" delle conclusioni valide. A rigor di logica da un assioma non vero si traggono deduzioni non vere.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Un'altra botta di assiomi (anche discutibili come i numeri 1 e 6) vengono da P. Klipsch (citato dal Sig. Fabrizio Calabrese):
Il Sig. Fabrizio Calabrese dovrebbe, a mio avviso, meditare in particolare sul punto 4 (specie quando dichoara i suoi sistemi capaci di 110 dB/1Watt/1metro)
Mario Bon http://www.mariobon.com
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