(DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

...per non dimenticare i problemi lessicali di Calabrese che ha tradotto "sensibilità" con "efficienza" (e non solo...)
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TomCapraro
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(DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#1 Messaggio da TomCapraro »

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A calabrese piace propugnare una tecnologia scadente ed obsoleta, quale l'equalizzazione convenzionale, rispetto una tecnologia moderna e altamente funzionale e redditizia.

Non conoscendo i particolari mischia anche le "funzioni" di Dirac Live con quelle del DRC...che sono totalmente diverse e per nulla accomunabili.

Mi limito a smentire per l'ennesima volta la cattiva informazione che divulga calabrese, perchè calabrese non scende (appositamente) nei dettagli e in modo confusionario si limita a dire che il DRC è un sistema "automatico" perchè corregge quello che misura il microfono, quindi il software non riconoscerebbe i punti in cui bisogna correggere.

Beh...anche usando un DEQ 2496 questo non sa riconoscere il punto in cui bisogna correggere per cui, il software DRC è tanto "stupido" quanto lo è un DEQ 2496.

Allora se entrambi i sistemi hanno la medesima "stupidità" di non saper riconoscere il punto in cui va effettuata una correzione, perchè non cercare nel cassetto un pochettino di onestà intellettuale e dire semplicemente che entrambi i sistemi richiedono l'intervento di un --essere umano-- che sappia programmare la correzione ??????????

Il DRC ad esempio disintegra (lo polverizza) un banale DEQ 2496 (o equivalente) in fatto di manovrabilità e settaggio, sul segnale e sulla correzione si può operare a 360° (in ampiezza, fase, finestratura temporale sia della fase correlata che della fase in eccesso, finestratura che delimita la frequenza in cui correggere...ect...ect...ect...ect...ect...ect...ect...ect...ect...ect....ect....ect....)

Dunque, se calabrese scrive che il DRC è un sistema "automatico" sbaglia perchè può esserlo se usato male (o con mani inesperte) come NON può esserlo se si entra nella parte in cui il sistema mette a disposizione la parametrizzazione avanzata.

Dunque se calabrese considera """***seria***""" l'equalizzazione tramite i vari DEQ Behringer, allora quella tramite il DRC, non solo è molto piu seria, ma richiede anche una preparazione che va oltre il semplice alzare o abbassare un cursore di un Behringer.
saluti, Tom
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#2 Messaggio da TomCapraro »

...aggiungo una cosa in fatto di "automatismi"

Sia il DEQ 2496 che il DRC mettono a disposizione i loro automatismi.

Ebbene, se ci si affida all'automatismo di un DEQ 2496 ne verrebbe fuori una correzione penosa, con molta probabilità anche inascoltabile, mentre l'automatismo del DRC non provoca mai disastri da rendere un sistema cosi alterato.

Per onestà intellettuale dico che il miglior sistema automatico rimane, tra quelli nominati, il Dirac Live poichè è strutturato con algoritmi che "vengono in forte aiuto" all'utente normale.
saluti, Tom
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#3 Messaggio da TomCapraro »

...anche sulla "circoscrizione" del punto ascolto calabrese si mostra molto "aggressivo" visto che parla di "un palmo di differenza".

Da me, ad esempio, si ascolta perfettamente (senza alcuno squilibrio) su tutta l'intera area del divano a tre posti.

Ma la stereofonia purtroppo impone un solo punto, quindi è piu critica la stereofonia che lo stesso DRC.

Poi c'è gente che della ricostruzione scenica, dei piani sonori e dell'olografia se ne infischia...allora...tutto fa brodo. (anche ascoltare l'impianto dal piano di sotto andrebbe bene)
saluti, Tom
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#4 Messaggio da Flavio »

Se ben ricordo ho smesso di leggere (e molto raramente postare) nel forum del fondatore della religione audio del Calabresimo quando ho letto, gridato in maiuscolo per aggiungere autorevolezza, che i filtri FIR sono solo un espediente del market(t)ing:

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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#5 Messaggio da carlochiarelli »

Anche i filtri FIR sono stati inventati dai mafiosetti ignoranti che impestano il mondo dellHifi!!! Comunque era una perla di saggezza che mi ero perso. Quello che mi frega è che mi devo dimenticare tutto quello che ho studiato di elaborazione numerica dei segnali.
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#6 Messaggio da Flavio »

carlochiarelli ha scritto:Anche i filtri FIR sono stati inventati dai mafiosetti ignoranti che impestano il mondo dellHifi!!! Comunque era una perla di saggezza che mi ero perso. Quello che mi frega è che mi devo dimenticare tutto quello che ho studiato di elaborazione numerica dei segnali.
Certo, meglio che ti dimentichi tutto quello che hai studiato... come insegna il Calabresimo sono solo "formulette" per intortare i pollacchioni :)

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#7 Messaggio da carlochiarelli »

Per onestà intellettuale l’equalizzazione tradizionale (a fase minima) funziona benissimo nelle zone a fase minima! Ovvio che non potrà equalizzare la fase di un incrocio tradizionale. (dire il vero con infiniti filtri a fase minima si riesce....)
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#8 Messaggio da Flavio »

carlochiarelli ha scritto:Per onestà intellettuale l’equalizzazione tradizionale (a fase minima) funziona benissimo nelle zone a fase minima! Ovvio che non potrà equalizzare la fase di un incrocio tradizionale. (dire il vero con infiniti filtri a fase minima si riesce....)
Vero, ma i nostri normali ambienti di ascolto non hanno un comportamento a fase minima:
https://www.roomeqwizard.com/help/help_ ... phase.html
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#9 Messaggio da MarioBon »

Ci sono più modi per capire se una dispositivo è a fase minima:
il primo è verificare se è soddisfatta la condizione necessaria: condizione necessaria affinché un sistema sia a fase minima è che il il segnale, tra ingresso e uscita, percorra un unico canale.
Essendo una condizione necessariase non èverificata i sistema non è a fase minima ma se lo è non è detto che il sistema sia a fase minina.

In presenza di pareti riflettenti si generano delle sorgenti virtuali ed il percorso tra ingresso e uscita (altoparlante => ascoltatore/micrifono) non è unico.

La condizione sufficiente è di natura matematica. Un sistema è a fase minima se la sua funzione di trasferiment H(jw)è invertibile ovvero se esiste una H1(jw) tale che H(jw)H1(jw)=1. In questo caso il sistema si dice "equalizzabile".Essendo una condizione sufficiente se è verificata il sistema è a fase minima.

per es.:La funzione passa basso H(jw)= 1/(s+1) è a fase minima perchè esiste l'inversa.
La Funzione (s^2-1)(s^2+s+1) che rappresenta un filtro notch non è a fase minima perchè l'inversa assume valore nullo in s=1.

Un dispositivo a fase non minima non è equalizzabile.
I sistemi di correzione ambientale superano il problema dell'inversione con particolari interpolazioni (ed è questa la difficoltà da superare per scrivere questo software).

Con riferimento a quanto ha scritto Chiarelli, qualsiali funzione di trasferimento H(jw) può essere espressa come composizione di una funzione a fase minima e di una (o più) funzioni passa_tutto (le funzioni passa_tutto alterano solo la fase).
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Re: (DRC)...calabrese...non è vero ciò che dici...

#10 Messaggio da MarioBon »

Perchè servono più misure:
come indicato da Toole, quando si ripete la misurala di risposta in frequenza di un sistema di altoparlanti in diversi punti dello spazio, nel confronto delle varie risposte si possono notare dei picchi che rimangono sempre alla stessa frequenza ed altri che invece si trasformano in buchi.
I primi sono risonanze equalizzabili, le seconde indicano fenomeni di interferenza (compresa la diffrazione ai bordi).
Fare più misure è il modo più semplice per distinguere le risonanze dalle interferenze. Un correttore ambientale digitale deve, come primo scopo, correggere le interferenze (introducendo delle opportune "sorgenti virtuali" nel segnale). Poi, visto che usano un DSP, possono anche permettersi di implementare la normale equalizzazione.
La figura è questa:
Immagine
e si trova (a pag 9) qui:
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... le_123.pdf
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