Fabrizio Calabrese: una bella storia....(trombe=trafo)

...per non dimenticare i problemi lessicali di Calabrese che ha tradotto "sensibilità" con "efficienza" (e non solo...)
https://audioitalia.mondoforum.com/view ... =27&t=1450.
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Fabrizio Calabrese: una bella storia....(trombe=trafo)

#1 Messaggio da MarioBon »

tutto comincia con questo mio post di commento al post del Sig. Fabrizio Calabrese
Mario Bon ha scritto: Queste sono le nozioni di base del Sig. Fabrizio Calabrese sulle trombe:
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dice "esattamente come un trasformatore" non "possono ricordare un trasformatore" o "adattano l'impedenza del carico analogamente ad un trasformatore". Il trasformatore acustico esiste (descritto da Olson) e non ha nulla a che vedere con una tromba. L'analogo meccanico del trasformatore acustico è la leva (quella di Archimede).
Detto questo non resta altro da dire se non questo: Sig. Fabrizio Calabrese si vada a studiare gli isomorfismi. Può cominciare da qui:http://www.mariobon.com/Glossario/___Te ... rfismo.htm e magari anche le Linee di trasmissione cominciando dai tubi a sezione circolare costante. Poi, col tempo, capirà che tipo di dispositivo sono trombe.
E non tiri fuori gli HOM che è roba vecchia del 1925 (V. A. Hoersch: Non-Radial Harmonic Vibrations within a Conical Horn, Phys. Rev. 25, 218–224 (1925))
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#2 Messaggio da MarioBon »

Apriti o cielo...Il Sig. Fabrizio Calabrese inizia la solita filippica che potete leggere qui:
http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 49bf8bb81f
ne copio solo un pezzo nel caso andasse persa:
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#3 Messaggio da MarioBon »

dato che non mi piace estrarre frasi dal contesto, questi sono i link dei testi citati dove trovate tutto quello di cui si parla:
Beranek:
http://www.renatogiussani.it/downloads/ ... dition.zip
Olson: prima edizone del 1940
http://www.mariobon.com/Libri/1940_Elem ... _Olson.pdf
Olson: seconda edizione del 1957
http://www.mariobon.com/Libri/1957_Acou ... _Olson.pdf

Due parole prima di continiare: nel 1940 gli spazi vettoriali non erano ancara definiti e gli isomorfismi non erano entrati nella cultura anglosassone. Gli strumenti matematici non erano quelli di oggi. In più non esistevano computer. Di conseguenza si cercava di semplificare al massimo sia la trattazione teorica che la parte di calcolo. In particolare il Beranek, che ha scritto un libro di testo con tanto di esercizi svolti, tende a semplificare molto. Diciamo che lo spirito è quello della "ingegneria americana" (che non è l'ingeneria tedesca e men che meno quella italiana che resta la migliore).
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#4 Messaggio da MarioBon »

cominciamo con quello che scrive Beranek. Riporto il paragrafo già tradotto e chi vuole può vedere l'originale nel link che ho dato sopra.
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Beranek dice che il raccordo agisce come una discontinuità in certe occasioni e agisce come un trasformatore in altre. "Agire come" è diverso da "essere" e ancor più da "essere esattamente".
Per esempio un sasso, quando usato per piantare un chiodo, agisce come un martello. Ma il sasso non è un martello.
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#5 Messaggio da MarioBon »

nella nota 10 Beranek fa riferimento a “Elements of acousticl Engineering” di Olson pp 109-111 seconda edizione del (1957) ma sono andato a riprendere lo stesso paragrafo dalla prima edizione del 1940 (tanto è uguale). Ho linkato sia la prima che la seconda edizione del libro.
Immagine
questa è la traduzione

5.22 Raccordi esponenziali
Un trasformatore è usato nei circuiti elettrici per trasferire (potenza) tra due impedenze di valore diverso senza apprezzabili perdite per riflessione. Nei sistemi acustici una tromba può essere usata per trasferire (potenza) da una impedenza ad un’altra. Di fatto una tromba può essere vista come un trasformatore acustico. Trasformando alta pressione e bassa corrente di volume (velocità di flusso) in bassa pressione e alta corrente di volume (velocità di flusso).
L’intento di questa sezione è mostrare come una tromba o raccordo esponenziale può essere usata per trasferire (potenza) da una impedenza all’altra.
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#6 Messaggio da MarioBon »

Dire:
“Di fatto una tromba può essere vista come un trasformatore acustico.”
E ben diverso dal dire:
“una tromba - acusticamente parlando - funziona esattamente come un trasformatore”

sempre che "può essere vista" non equivalga a dire "esattamente".

Se si confrontano le relazioni che governano i trasformatori a quelle che governano le trombe (o i raccordi o le linee di trasmissione) ci si rende conto che sono diverse.
Le relazioni che governano le trombe sono quelle di una linea di trasmissione finita con sezione trasversale variabile. Detto per inciso anche le linee di trasmissione vengono usate per adattare l’impedenza del generatore al carico (si veda adattatori a un quarto di lunghezza d’onda).
Questo tipo di adattamento è illustrato qui:
http://microwave.unipv.it/pages/campi_c ... edenza.pdf

Qui finisce questa bella storia.

Per concludere il Sig. Fabrizio Calabrese è rimasto vittima dei soliti problemi lessicali e anche dell' effetto "telefono senza fili": Olson scrive una cosa, Beranek la riporta in forma un po' diversa, Fabrizio Calabrese capisce un'altra cosa ancora.

Morale: bisogna fare più attenzione a quello che si scrive e qualche volta mettere in dubbio anche le proprie convinzioni.

Non ho usato matematica perchè Il Sig. Fabrizio Calabrese ha dimostrato una certa idiosincrasia per le espressioni matematiche ma ho linkato tutto quello che serve per dedurre chi ha capito cosa.
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#7 Messaggio da MarioBon »

Ripercorriamo la storia delle analogie elettro-acustiche:

Maxwell(1831,1879) lo stesso che ha predetto la radiazione elettromagnetica propose anche le analogie.

1877 Lord Releightpubblica The Theory of Sound. E' il primo testo che affronta in modo globale e sistematico il fenomeno sonoro.

1841 Lord Kelvin applica le analogie ad un problema di propgazione del calore.

1855 Maxwell sviluppa l'analofia formale tra il moto di un fluido incomprimibile e e la corrente in un resistore.

1940 Olson riprende le analogie prima nella sua tesi di laurea e poi nei testi da lui pubblicati. Questo 85 anni opo Maxwell.

Morse nel 1948 pubblica "Vibration and Sound"

1952 Locanthi (Altec e poi consulente indipendente) scrive un articolo, riproposto anche da AES, che sarà copia-incollato da tutti.
Locanthi, nel trattare l'altoparlante caricato a tromba si esprime così:
Locanthi ha scritto:ImmagineSi considerino le equazioni differenziali approssimate che descrivono la propagazione di onde di pressione piane lungo un cilindro di sezione trasversale variabile....
. Più chiaro di così...

Leo Beranek Nel 1954 pubblica il libro di testo "Acoustics" altrettanto copia-incollato da tutti.

Successivamente Novak, Thiele, Small, Keele e tutti gli altri hanno aggiunto qualche cosa ma sostanzialamente hanno ridetto, con parole diverse, quanto illustrato da Olson e Locanthi.
A parte Maxwell, nessuno di questi autori ha mai definito le analogie come isomorfismi tra sistemi. Questo è il motivo per cui, per esempio, le trombe vengono "confuse" con i trasformatori. L'analogo meccanico del trasformatore è la leva:
Immagine
Perchè sussiste:
- la corrispondenza biunivoca tra gli elementi,
- la corrispondenza biunivoca tra le operazioni
- la corrispondenza biunivoca tra operazioni corrispondenti eseguite su elementi corrispondenti. In fatti le relazioni, nei due casi, sono formalmente uguali. Si noti che, tra ingresso e uscita, non c'è il ritardo e le riflessioni che caratterizzano le trombe. Del resto basta confrontare la matrice di trasmissione di un trasformatore e di una tromba per rendersi conto che si tratta di due dispositivi profondamente diversi.
Nel 1972 le analogie appaiono nei testi universitari (corso di Fisica Elettronica) come applicazione degli isomorfismi. Ciò non esclude che anche un autodidatta le possa studiare.
E' strano che chi afferma di possedere 400 libri di acustica e di possedere centinaia di articoli (il Sig. Fabrizio Calabrese) non conosca certi argomenti. Era meglio leggere 390 libri in meno e solo poche pagnei (anche facili) di un solo libro in più.
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#8 Messaggio da carlochiarelli »

Secondo me non ha fatto ne’ l’esame di teoria dei sistemi ne’ quello di controlli automatici. Resta da capire se ha capito il quadro di Magritte con la pipa....
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#9 Messaggio da MarioBon »

Quello che ha capito Il Sig. Fabrizio Calabrese interessa poco. L'importante è fonire a tutti gli strumenti per farsi una opinione propria senza estrapolare frasi dal loro contesto motivo per cui ho linkato tutti i documenti necessari (tranne uno perchè non ho tempo di fare le scansioni).
Comunque se si cerca "isomrfismo" in rete qualche sosa si trova.
Si può partire da qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Isomorfismo per poi approfondire.
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Re: Fabrizio Calabrese: una bella storia....

#10 Messaggio da carlochiarelli »

Be’ Se può dimostrare un isomorfismo tra corrente elettrica e flusso in fluido comprimibile è un genio! Potrei rivedere la mia valutazione e andare a Canossa ( o Bracciano )
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