L'equalizzazione che utilizza calabrese è e rimane a fase minima (limiti pro e contro inclusi), non ha importanza se lo faccia con un DEQ o con un DCX o con qualcosa che attenui una determinata gamma di frequenze.
calabrese non ha alcuna possibilità di "spiegare" fossero 30, 60, o 90 volte sempre di cattiva informazione si tratta, vediamolo nei dettagli:
Il DRC dice che è "automatico" e questa è la prima (grossa) inesattezza visto che, a costo di essere meno "user friendly", offre un ampia e completa parametrizzazione in modo che si possa applicare la migliore correzione in relazione del segnale esaminato.
Se si hanno difficoltà nell'esaminare correttamente le peculiarità del segnale, a sua volta si troveranno difficoltà sia con il DRC, che con l'equalizzazione "seria" menzionata da calabrese.
L'ennesima cosa che ne contraddistingue l'ignoranza di calabrese è che le ultime versioni del DRC implementano dei "paletti" di sicurezza atti a preservare correzioni fatte a casaccio, e difatti (esperimento effettuato di recente) anche facendo elaborare il DRC in versione bovinamente "automatica" (del tipo misuro e applico con i parametri di default)
si ottiene comunque un suono di gran lunga migliore rispetto a, sia senza correzione, sia applicando un equalizzazione convenzionale poco invasiva...e qui già sarebbe sufficiente per far cascare l'asino...
Correzioni con il DRC piu "fini" non potranno far altro che migliorare una situazione di partenza gia molto-molto-molto buona.
I parametri avanzati del DRC offrono tutto quanto è necessario per un migliore settaggio contestuale del tipo: la migliore correzione possibile per quel tipo di connubio elettroacustico-acustico. (e di amplificazione)
Operando con i parametri, quindi selezionando le "operazioni che dovrà fare il DRC" si possono PERFETTAMENTE distinguere sia i picchi relativi a risonanze con elevato fattore di merito (quindi lasciarle intatte senza applicare filtri ad elevata pendenza) sia i rinforzi causati da onde stazionarie e/o alterazioni lineari dello stesso diffusore nella risposta in frequenza. (caratterizzazione della risposta)
A questo è possibile anche associare il tipo di correzione relativa alla fase, quindi o solo fase minima, o entrambe: vale a dire l'eccesso di fase.
In entrambi i casi e, a differenza di un equalizzazione convenzionale, il segnale viene preservato dalla formazione di pre-ringing...questo fenomeno accompagnerà sempre e comunque l'equalizzazione di tipo convenzionale, anche se si variasse una singola frequenza la fase subirà una modifica, modifica che può avere effetti nulli all'ascolto se circoscritta al post-ringing, ma non trascurabile invece quando si presenta il pre-ringing...
e si presenta. (basta misurare e saper misurare)
E'un paradosso leggere corbellerie sul pre-ringing quando il DRC applica tutte le "attenzioni" per preservarlo ed eliminarlo. (anche qui basta misurare e confrontare...se si è capaci) pensate che nella parametrizzazione della target sono incluse perfino 3 tipi di interpolazione adottabile...!!! (visto che per la formazione di pre-ringing conta anche il tipo di interpolazione adottata)
Si può scegliere tra quella:
LINEARE
S-PLINE
PCHIP
calabrese nella sua ignoranza dice che il metodo migliore per equalizzare è "studiare la risposta" e poi applicare la correzione, beh...immaginate quante cose si possono fare con il DRC (parametri avanzati) a differenza di un equalizzatore convenzionale grafico o parametrico anni 80', perchè calabrese è ancora fermo in quel periodo. (se calabrese non ha ancora messo mano sui sistemi moderni è perchè NON è capace).
Spulciando lo scritto di calabrese esce fuori questa perla:
Il secondo modo di sbagliare -quello peggiore- è quello di utilizzare una tecnica come il DRC, ove l'intervento manuale dell'operatore alla fin fine si limita alla scelta della curva target, ma non può certo intervenire sui singoli 65K coefficienti del filtro, ANCHE PERCHE' QUESTO RICHIEDEREBBE UN SOFTWARE AGGIUNTIVO.
Avete letto bene ????? l'intervento manuale "si limita alla scelta della curva target" quindi non si potrebbe intervenire sui singoli coefficienti del filtro e che richiederebbe un altro software aggiuntivo...
beh...anche questa perla basterebbe per far cascare l'asino (far cascare l'asino è un detto) vediamolo nei dettagli: la target è parametrizzabile sia come "andamento" generale (stile terzi ottava) sia come un parametrico (potendo selezionare aree piu circoscritte) sia come un notch filter (per aree strettissime) il tutto con un numero di coefficienti selezionabile, sia nel comparto a fase minima, sia nel comparto a fase in eccesso, sia con vari tipi di interpolazione: LINEARE, S-PLINE E PCHIP.
Il filtro "uscente" limiterà SEMPRE e comunque le alterazioni relative al pre-ringing, anche in caso di filtraggi numerosi e in cascata, cosa che con l'equalizzazione convenzionale calabrese potrà solo sognare.
Andiamo avanti con le corbellerie di calabrese (perchè lo sono...) quelle relative alle "emissioni sfalsate nel tempo, di cui spesso la prima precede addirittura il primo arrivo e costituisce un pre-eco"
Cosa dimostra questa corbelleria...che calabrese scambia il reale funzionamento del DRC (e una funzione LTI) per paglia o fieno.
Cosa fa il DRC a fronte di una risposta impulso rilevata in ambiente: innanzitutto SEPARA la componente a fase minima da quella ad eccesso di fase (ed è questa la cosa piu importante poichè separa la componente ampiezza dalla componente fase) le sottopone a finestratura in modo da poter determinare la parte "correggibile" (il che non significa sconfinare nei fenomeni di pre-eco...che poi sono anche questi verificabili) e come descritto precedentemente preservare il segnale dal pre-ringing durante l'inversione della componente ad eccesso di fase...
se si usa...se viene selezionata e se SERVE selezionarla.
Spostiamo l'attenzione ora sulle "controemissioni" di calabrese.
Quello a cui si riferisce è alquanto "sensato" pensarlo ma...egli trae soltanto, non solo la parte negativa (in un sistema poco funzionale ?) ma anche accomunandolo a determinati sistemi di correzione (obsoleti ???) che non trovano impiego con il DRC.
Facciamo finta di "pensare a male" (alla calabrese) quindi prendiamo il caso più semplice di una singola riflessione a 5 ms e supponiamo di sparare un impulso.
L'impulso arriverà all'ascoltatore e 5 ms dopo arriverà la relativa riflessione.
Si potrebbe pensare di sparare 5 ms dopo il primo impulso un altro impulso invertito dell'ampiezza giusta, che arrivando insieme alla riflessione lo cancellerebbe, già, ma anche questo secondo impulso verrebbe riflesso e, oltre alla cancellazione, altri 5 ms dopo arriverebbe la riflessione della cancellazione, per cui si dovrebbe mandare la cancellazione della cancellazione altri 5 ms dopo, che verrebbe riflessa di nuovo e così via, in un treno di discendente di cancellazioni e cancellazioni di cancellazioni, etc.
Alla fine non è così assurdo, in parte funzionerebbe, i primi sistemi di inversione della risposta all'impulso funzionavano bene o male così. (ma calabrese è fermo al 1980) ergo facevano scemare l'ampiezza delle riflessioni affogandole nel rumore ambientale.
Anche il DRC, pur derivando il filtro in tutt'altro modo, sotto sotto fa la stessa cosa, solo che
le cancellazioni che manda sono solo parziali.
Per esempio la prima cancella solo fino a 2 Khz, la seconda fino 1 Khz, la terza fino a 500 Hz, e così via.
Questo perché
più le cancellazioni sono distanti nel tempo più devono essere relativamente precise per incastrarsi con quello che devono andare a cancellare, fino al limite in cui basta spostarsi di un centimetro e non si incastrano più, per cui senti la correzione e non il suono corretto.
Riducendo man mano la frequenza di intervento della correzione, e quindi
aumentando la lunghezza d'onda interessata, questo aumento di precisione relativa viene compensato dalla minore precisione necessaria per "incastrare" onde che diventano man mano sempre più lunghe.
Se un'onda da 1 metro è fuori fase di 1 centimetro con la sua correzione non è un grosso problema, se un onda da 1.7 cm è fuori fase di 1 centimetro con la correzione va a finire che si somma invece di andare ad elidersi.
Questo è un po' come dire che man mano che devi sparare più lontano per essere sicuro di non sbagliare ti limiti a prendere di mira oggetti man mano più grossi.
Bene, spero (per gli amici) che questa descrizione sia gradita.
Quanto alle illazioni di calabrese relative ai "suggerimenti" di Gianpiero Majandi (o altri)
...io credo che il lutto per la perdita del suo "migliore associato" abbia fatto perdere completamente la testa a calabrese.