Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

...per non dimenticare i problemi lessicali di Calabrese che ha tradotto "sensibilità" con "efficienza" (e non solo...)
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carlochiarelli
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#11 Messaggio da carlochiarelli »

Che poi le riflessioni in ambiente non siano correlate mi giunge proprio nuova. Quell’uomo è un genio: sta riscrivendo le leggi della fisica!
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TomCapraro
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#12 Messaggio da TomCapraro »

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C'è un detto che dice: chi di spada ferisce di spada perisce.
calabrese si è trafitto da solo...!!! :mrgreen:
Si perchè ha ""contestato"" per 10 anni la NTD, definendola una "non misura" e adesso (un vero paradosso...!!!) ne utilizza inconsciamente la medesima tecnica (spannometricamente) menzionando bovinamente perfino i decibel di differenza...!!! ("20 e passa")

In questi giorni mi ero ripromesso di non stargli dietro (perchè scendere ai suoi livelli è veramente vergognoso) ma quando te le porge su un piatto d'argento non si resiste.

Ebbene, "caro" calabrese, l'inversione di un canale di musica registrata (previa somma degli stessi) fornisce quanto piu esista al mondo un risultato relativo, e per nulla attribuibile a dati assoluti come dB e/o REALE sfasamento dei segnali. (come preferisci, in gradi o delay nel dominio del tempo)

L'unico risultato che determina due canali perfettamente in fase è il residuo -quasi nullo- del confronto speculare tra due canali...al netto del rumore che non verrebbe cancellato.

Leggere "quasi 20 dB di differenza" tra la somma e la sottrazione degli stessi, equivale alla stessa boiata che al tempo avevi fatto con i "20 dB di differenza tra due registrazioni di pianoforte diversi".

Se vuoi -realmente- valutare (con dati precisi e confrontabili) lo sfasamento in bassa frequenza, procurati un oscilloscopio/analizzatore moderno, applica ai due ingressi un filtro passa-basso (in modo che tu possa visualizzare il contenuto in bassa frequenza) e rappresentalo in tutte le salse possibili...a cominciare dai REALI gradi di sfasamento in relazione alla frequenza.

Se come "progettista" non conosci la teoria dei segnali e, ancor peggio, non disponi di strumenti adatti per effettuare le misure...beh...anche a Bracciano ci sarà qualche appezzamento di buona terra in cui poter praticare l'orticoltura. (magari ti cresceranno cavolfiori a tromba di sesta generazione)
saluti, Tom
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#13 Messaggio da carlochiarelli »

Padre ho peccato: ho dato una occhiata al forum di FC è devo dire che la definizione di correlazione ha preso nuove vie! Fortuna che nelle analisi che facciamo la correlazione incrociata ( cross Correlation ) funziona ancora. Secondo me a Bracciano c’è una forte deformazione dello spazio - tempo.
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TomCapraro
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#14 Messaggio da TomCapraro »

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Non potendo controbattere con dati alla mano, il povero calabrese cerca di aggrapparsi a qualcosa di ridicolo...nonostante qui sia stato espresso correttamente e senza la presunta volontà di ingannare nessuno.
Se c'è qualcuno che tenta di ingannare i propri forumers (e lo stanno capendo) è calabrese in virtù delle sue strampalate tecniche e la sfrenata compulsione di screditare tutti i prodotti per portare acqua al proprio mulino...che poi si rivela un mulino non funzionante...

Rispieghiamo con pazienza il concetto a cui tenta calabrese di aggrapparsi.

La tecnica da lui utilizzata è quella di invertire (fase assoluta, quindi di 180°) uno dei due canali stereo affinchè si possa sottrarre la parte coerente, quindi poter visualizzare il residuo della parte incoerente.
La parte coerente viene determinata da un segnale (come specificato prima) perfettamente in fase
Quando due segnali presentano un delay di fase perfettamente coerente (ovviamente -anche- in ampiezza) viene generato un segnale -quasi- nullo.
Perchè per precisione viene menzionato il "quasi nullo" ???? perchè trattandosi di segnali analogici, questi contengono anche una parte di segnale di natura casuale (intera somma del rumore termico delle elettroniche, il rumore di riquantizzazione, il rumore del dither ect...)-
"Se" invece di segnali analogici avessimo parlato di segnali digitali, allora quel "quasi" non lo avrei aggiunto, visto che dal confronto speculare tra due segnali digitali -perfettamente- in fase e ampiezza, il residuo risulterebbe NULLO...e senza alcun "quasi".

Dunque calabrese, a fronte di una chiara e corretta specificazione, ha fatto l'ennesima figura barbina.
saluti, Tom
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#15 Messaggio da MarioBon »

carlochiarelli ha scritto:... Secondo me a Bracciano c’è una forte deformazione dello spazio - tempo.
In effetti in passato avevo formulato la stessa ipotesi. In particolare si tratterebbe di una discontinuità della omogeneità del tempo il che consentirebbe di ottenere energia dal nulla.
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#16 Messaggio da mario061 »

Meglio ancora del moto perpetuo... :mrgreen:
carlochiarelli
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#17 Messaggio da carlochiarelli »

Ma due segnali con fase relativa costante non erano correlati fino a ieri?
Carlo
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#18 Messaggio da Carlo »

Scusate l'OT ma approfitto per togliermi una curiosità
Se registro due volte un segnale audio tramite una scheda audio, i due segnali presenteranno la fase alterata ?
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TomCapraro
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#19 Messaggio da TomCapraro »

Carlo ha scritto:Scusate l'OT ma approfitto per togliermi una curiosità
Se registro due volte un segnale audio tramite una scheda audio, i due segnali presenteranno la fase alterata ?
Tutto dipende da quanto e come si comportano sia il DAC che l'ADC.

Innanzitutto i due segnali presenteranno un offset, poichè è difficile trovare software di editing che circoscrivano l'allineamento entro pochi nanosecondi...quindi: un segnale registrato inizierà prima/dopo dell'altro.
Questo però non c'entra con l'alterazione della fase (intesa anche come ritardo di gruppi non lineare) perchè una volta eliminato l'offset (quindi allineando i due segnali allo start) si potrà vedere meglio la parte non coerente.
Al netto di un eccellente ADC, solitamente (a spanne) i DAC "ripetono bene il segnale nel tempo" per cui l'alterazione della fase sarà circoscritta entro pochissimi gradi, e ad alta frequenza, quindi fuori della banda udibile dell'uomo.
Le mie prove dicono un "alterazione" di circa 0,8° per frequenze comprese tra 35khz e 48khz su una coppia di segnali campionati a 24bit/96khz, con una differenza di risposta in frequenza circoscritta entro lo 0,0016dB e un "nervosismo jitterale" non superiore ai 19,2ns. (ns = nanosecondi)
Affinchè si raggiunga un inversione di fase (180°) a fine banda (48khz) bisogna applicare uno sfasamento lineare integrale (meglio ridefinirlo offset) di almeno 10 microsecondi che, per una frequenza di campionamento da 96khz, corrisponde a poco meno di un campione. (per precisare 10,417 microsecondi).
Le conclusioni sarebbero: che da un punto di vista dell'udibilità, un DAC dovrebbe fare molto...molto...peggio rispetto ai dati di cui sopra, mentre per un discorso meramente relativo alle misure di precisione, più risulta congrua la ripetizione nel tempo...e meglio è.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: Fabrizio Calabrese e le misure (JBL 4307)

#20 Messaggio da TomCapraro »

calabrese si contraddice nell'arco di pochissime ore...altra figura barbina...!!!

ieri notte ha scritto...
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...mentre prima aveva "consigliato" tutt'altra cosa ovvero di utilizzare un qualsiasi brano musicale :mrgreen: acquisito in cool edit pro.
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Dunque la confusione regna sovrana, l'ignoranza ancora peggio visto che calabrese non sa che in un brano musicale sono contenute tutte le componenti casuali menzionate prima. (rumore termico+rumore di riquantizzazione (se 16bit) + dither ect...) e che questi sono scorrelati tra il canale destro e quello sinistro in quanto di natura casuale.
Il segnale differenza tra un canale invertito non fornirà mai un risultato nullo...nemmeno se il nostro "genio" confrontasse il risultato della differenza tra due canali presi da una registrazione MONO.

Diverso sarebbe stato se al posto di un brano musicale (stereo o mono) si avesse sintetizzato in digitale una coppia di segnali coerenti e senza alcuna aggiunta di dither. (in questo caso la sottrazione avrebbe fornito un risultato nullo)

p.s sulla fase stendiamo un velo pietoso visto che calabrese interpreta la fase con "migliaia di gradi" e confonde sempre l'offset, lo spettro complesso e il suo modulo. (basta rileggere le cose che ha commentato in passato)
p.p.s per "ampiezza" s'intende -ovviamente- quella del segnale...non quella "intesa" dal genio, perchè se tra due canali in fase cambiasse l'ampiezza, anche qui il segnale differenza non risulterebbe nullo.
p.p.p.s se il "genio" avesse voglia di imparare qualcosa, prenda la traccia N°70 del disco test di Alan Parson (che anche lui possiede) che ha una spiccata monofonia...e si metta a giocare con quella. (chissà magari riesce a capirci qualcosa).
Certamente calabrese non dispone di software (e nemmeno lo saprebbe usare) che applica la riequalizzazione dei due canali in modo da renderli perfettamente coerenti in frequenza, perchè sebbene le registrazioni siano definite MONO, anche la risposta in frequenza presenterebbe piccole asperità tra i due canali, quindi non si riuscirebbe a discernere bene il risultato tra rumore residuo e segnale residuo.
saluti, Tom
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