Il web imbarbarisce l’uomo

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Svarione
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Il web imbarbarisce l’uomo

#1 Messaggio da Svarione »

ho impressione che non ce lo dicono ma ci stiamo imbarbarendo.
“non ci credo che sia colpa del web” mah.
vediamo per non fare clickbait cosa intendere per imbarbarire nel terzo millennio, altrimenti partendo dai romani, o meglio dai cinesi, noooo svarione facci una cosa compatta.
Mmhh va beh, però sappiate che poi quando parlate con me di musica riprodotta non mi dovete rompere con misure, tritim, efficenza e corbellerie tipo myhifi chesseno adamo ed eva al confronto è epoca moderna.

un tal accomodamento potrebbe essere L'idea sulla quale Baricco costruisce I barbari che è quella di una mutazione in atto nella cultura del mondo occidentale che è ben al di là di un normale avvicendamento generazionale e starebbe configurando

«uno smantellamento sistematico di tutto l'armamentario mentale ereditato dalla cultura ottocentesca, romantica e borghese»

secondo voi il web non sta facendo proprio di noi i novelli barbari?

saluti
Svarione
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Re: Il web imbarbarisce l’uomo

#2 Messaggio da Svarione »

e se pensate di condividere la conclusione è:

Diventa invece importante, piuttosto che erigere muraglie su un confine che non esiste, praticare la cura quotidiana, l'attenzione, il vigilare, l'esercizio della scelta di cosa, del mondo vecchio, si voglia portare fino al mondo nuovo.

«Nella grande corrente, mettere in salvo ciò che ci è caro. È un gesto difficile perché non significa, mai, metterlo in salvo dalla mutazione, ma, sempre, nella mutazione. Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.»

saluti
Svarione
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Re: Il web imbarbarisce l’uomo

#3 Messaggio da Svarione »

Mettiamo in salvo ciò che ci è caro, salviamo il salvabile, la nave sta affondando allora.

a voia de sta storia, sono secoli che cerchiamo di salvare, e chi si mette a trombare, e giu figli, siamo in troppi.
e poi dove li metti, manco lo spazio del fullhorn, basta consumismo poi ...epperò un posticino in cantina che se poi
smettono di produrle?, macchè la cantina è piena, gli armadi pure, il freetzer colmo, la libreria rigurgita.

Le idee? ah per quelle di spazio ne abbiamo in abbondanza, costano poco, le mettiamo in zucca, e se sono buone
camminano da sole, manco il problema di cambiare il pannolino..

già però tutte ste idee in zucca finiscono nel web, si
sappiamo che è morto, il padre fondatore di questa zucca,rip, ma non era soddisfatto di come usiamo il web.
Mmhh, lui era troppo avanti per noi, troppi dopo dopo insomma, noi siamo ancora nel pantano delle nostre idee,
e questo signore pensava che non si finisse così, o che per lo meno non così male.
poverino lui ci da la zucca delle zucche, e i zucconi tutti li a far soldi, a impestare di insulti, a spiare, a mettere paletti ,lui ti indica il cielo e noi che bel dito.

stavolta ci spostiamo in un ipotetico futuro, lo zuccone che ci sarà vorrà pure sapere ciò che succedeva oggi, e anche domani.
Si, perché almeno a domani ci arriviamo, forse.
che se si sveglia un pazzo magari dopodomani è gia incerto...

ma lo spettacolo come verrà visto?
“l’epoca delle barbarie, la seconda ondata di barbari, dediti a cose futili, attaccabrighe, inconcludenti,
non seppero sopravvivere a loro stessi, probabilmente fu che nessuno voleva smettere di mangiare carne,
o meglio carne allevata...ma se si tratta di questo o meno non lo sapremo mai, perché dopo il grande cataclisma
le terre diventarono prima ghiaccio, poi deserti, i continenti divennero aridi, e i sopravvissuti non poterono usare
che arcaici strumenti per procurarsi il cibo, ma non erano in grado di trovarlo.
il primo fuoco dopo la tempesta, fu acceso con degli accendini, che loro usavano per fumare e passavano il
tempo a tenerlo acceso e questo spiega perché il fumo allunga la vita, agli altri.
poi cominciarono a guardarsi in faccia e videro la fame, iniziarono conflitti per il cibo, sopravvissero i più utili, i più forti, quelli che seppero adattarsi all'ambiente.
cacciatori, agricoltori, e le gnocche quelle erano una categoria a se, trasversale,poi chi sapeva suonare, chi prevedeva il tempo, i comici, gli artigiani, i dottori, i cuochi, qualche stregone.

comunque l'organizzazione della tribù era la norma, scienziati ed artisti dovevano riciclarsi, fu duro
ma chi aveva studiato se non aveva previsto nella sua vita un piano b, fini o in padella o a farsi una tribù piccola piccola.

i cuochi andavano bene, specie gli stellati, ma se sbagliavano un progetto o se il piatto non arrivava per l'ora giusta zac, finivano per essere messi in padella pure loro.
insomma le ricette non venivano svelate, perchè la brace era sempre accesa, zac

gli stregoni erano strani, sfruttavano la magia, le illusioni, ma c'era sempre l'incubo di una previsone storta..zac

i comici che poi erano i politici , dovettero riciclarsi a far ridere. ora se riuscivano a fare morire
uno ridendo se magnava, sennò e sennò..zac

i dottori erano in esubero, per cui il medico di famiglia accompagnava il caro defunto nella tomba, senza se e senza ma, questione di classe.

i musicisti se sapevano suonare la chitazza alla sera allietavano la tribù ,
ma se stonavano si poteva sperare che tutti fossero mbriachi per sgattaiolare via ,da qui il nome
di quello strumento. solo chitazzava molto bene sopravviveva.

resta da indagare su questi cacciatori, beh finite le munizioni, vinsero i più selvatici, i trucidi,
mentre gli agricoltori erano gnocche, che al solito facevano la vita peggiore, ma si sa si lamentano troppo-
Svarione
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Re: Il web imbarbarisce l’uomo

#4 Messaggio da Svarione »

Ora chi ci salva a noi?ora, ora dico.
Mah
Ci avemo tutto, anzi di più, il nostro paradosso è in fondo che siamo scontenti pur avendo tutto.
Abbiamo così tante cose che non sappiamo che fare,manco sappiamo di averle.
Ma poi ci avemo la bici, er motorino, er motorone, e checcefamo dico io de tutte ste cose insieme.
O usi l’una o l’altra...eh
Ma poi avemo la macchina, le scarpette per fare jogging....e te credo stamo a mette su panza.
Ma la macchina ora è un suv?zac
E le scarpette so proprio quelle lì? Zac
ma non vogliamo altro? Impossibile
Ci sarà pure qualcosa, chessò lo stereo nuovo. Zac te lo faccio io, no tu no....manco se mi convinci che sei
arrivato alla settima generazione,
Perchè?
ma perchè er tempo de venì a casa tua lo uso per fare altro.
E vabbhe ce vengo cor la boutique.
Ma manco cor l’atelier, anzi guarda che manco li sordi della benza ci spendo.
E allora te vengo a fartelo senti sonà, nonèè
Nun stò a spostà manco un diffusore che dopo ce vojono due settimane con la recchia a ritornà come prima.
Ma tu guarda, nun sè vende niente, colpa de la crisi, nonèè
Crisi qui a casa mia non ce ne è, ciò tutto
Ipad, ipod, iphone, tutto con la i capito? se volemo mettè i puntini a voja....
E ciò 2 sterei, e pure in cantina, in macchina, ma chemmefaccio de sentì mejo se nun sò dove metterli?
manco er tempo de sentì.
Ah ma tu no, bhe me lo potevate dire prima,.
Comunque c’è una cosa che mi manca, te la vendo io? Se ci riesci, sono contento, è il tempo.
ah qui manco er lacunare, manco li geni del marketing.
L’inno alla lentezza?
Seee, ve vojo a vede a prenderla lenta, si a gustare il suono della natura, a fermarvi a guardare l’alba, il sole
sulle rose, il brillio della rugiada sull’erba, un tappeto di brillanti.
ma no, noi i brillanti li guardiamo nelle vetrine dei negozi, poi li mettiamo in cassetta di sicurezza.
Se rivalutano.
ma poi er tempo de scoltà la natura ce l’avete?
no eh, e allora che ci avete er tempo de scoltà la musica? No eh
Ma de guardà lo stereo si.
ce semo imbarbariti.
Iniziò la tv, che li vecchi dicevano uscite non state lì a imbambolarvi, me sembrate tutti scemi.
poi continuò il computer, che se domandavano persino ma chi se lo accatta?
se inventarono persino gli smartphone, che servivano si, ma che ormai fanno tutto quello che non serve.
e poi, e poi, l’arte eh famo li musei, famo li concerti, si lo so ci sei anche tu al 38, ma checcefrega a noi de cosa
capimmo de arte, de musica, l’importante è annacce, esserci, avere gli sterei da guardà.
tutti a di questo fa schifo, quello è bello, semo barbari.
Anzi i nuovi barbari, avemo bisogno pure di uno che te dice quel che è bello per te,quel che è giusto per te.
Sta cravatta te sta bene, sto tabacco è mejo, la barba se fa così, er profumo che va bene è questo.
ma si sono appropriati del tuo gusto, o meglio stiamo delegando il nostro gusto.
pubblicità, marketing, tecniche de vendita, scienza....zac
ma poi chi vi ha detto che er suono deve essere una linea piatta da 20 a 20000 hz che è migliore?
Lo stesso che vi ha detto che un transistor suona meglio di una valvola perchè ha meno distorsione?
che dovemo avè la tromba chessenò è un ciofegone?
ma ci avete presente quei cassoni grossi, distorcenti, con trombe de prima generazione, con quegli ampli
a transistor come suonavano?
no
erano autocostruiti, te davano anche er progetto da copià, ma quelli suonavano.
come era la distorsione? l’efficienza? il crossover? la risposta in ambiente?
era quella giusta.
Ma poi che fine avranno fatto quei cassoni, saranno là, a prennè la muffa, o magari in discarica riciclati
in uno stereo, in attesa di essere ancora riciclati.
Semo barbari, dattevene pace.
il consumismo, l’idea stessa dell’avere, amplificata dal web ci rende ancora più devastanti di attila.
Invadiamo e ci rassegnamo ad essere invasi.
È una doppia barbaria.
Chi avrà ereditato i cassoni avrà detto e mo sti cosi che me ne fò...
Chi eredita l’orologio d’oro se lo vennè
e quel giradischi dal nome strano quanto varrà, perchè non voglio mica smenaccè.
e er disco, ah mo vado in fiera e me lo venno, ma guarda, lo stanno a venne a 80 euri, anche io ce l’ho, no, il loro
è diverso dal tuo...marketting.
ma non te lo venno manco quando crepo, che se me danno er tempo de crepà, che ce vole er su tempo,
prenno tutto e attila al mio confronto era un timorato.
presti un libro, non torna indietro, ma che se lo stanno a studià sto libro?
Macchè se stanno a guardà la copertina, chissà quanto vale.
Si fossi fuoco arderei er mondo. Cit. De Andrè
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Re: Il web imbarbarisce l’uomo

#5 Messaggio da Svarione »

Ma poi che vuoi, quando se rifarà sarà ancora uguale e anzi peggio, che credi de vede nassè un altro monno
mejore, mejo de questo?
lassamo sta tutto va
Tenemose le cose come stanno e parlammo con li giovani.

Oggi una signora che vedo sempre in una carrozzella era fuori dal bar.
era lì, seduta nella solita carrozzella che aspettava il solito signore che la spinge ovunque ogni giorno.
io la incontro e lei ascolta sempre la musica da un mangiacassette.

Mi sono avvicinato, lei ha scosso la testa con quegli occhi azzurri e quelle mani deformate dall’età.
Per un attimo solo un attimo ho sentito la sua musica, era un liscio.
ma per un attimo l’ho pensata giovane, innamorata, stringersi fra le braccia del suo uomo e leggera ballare
quella stessa musica.

La signora sorreggendo la testa con le mani articola a fatica qualche parola, un pensiero, una domanda, non sò, non lo saprò mai cosa ha voluto dirmi, la paresi deve averla devastata, ma le ultime parole si, quelle si.

..ma per me niente.

Ci ho pensato, io non so in che carrozzella siamo seduti noi, ma forse è peggiore della sua signora.

Però quel liscio era talmente bello, che nessuno dei miei sterei può suonarlo meglio.

E allora vi dedico una canzone, perchè quel liscio per lei era proprio qualcosa che doveva suonare così.

https://youtu.be/97rhKvAIHuI
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