I diffusori di nicchia, i planari

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Svarione
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I diffusori di nicchia, i planari

#1 Messaggio da Svarione »

Quando mi viene in mente un prodotto di scarsa diffusione, particolare ...mi vengono in mente tutti i planari.
..perchè le trombe dicevo in un altro 3d, perchè sennò gli aerostati erano delle comiche...e infatti se ne fecero dei film,
ma anche gli stereo sarebbero state delle radioline.

va beh tempi della gioventù dei miei nonni, ma solo 40 anni fa cosa credevate che fossero i diffusori?
brrr, prendiamo tanto per fare un esempio gli elettrostatici di allora, non è che fosse proprio facile eh, eppure
di buoni watt ve ne erano...e anche i dipoli o i diffusori a nastro.
pensate che la soundlab nacque nel 1978 ne hanno fatta di strada?
eh si.
la tecnologia è avanzata, i progetti si sono evoluti, adesso un elettrostatico dichiara 89 db di efficienza, una risposta in frequenza da 24 hz agli ultrasuoni.
i dipoli che ricordo bene per averli ascoltati 40 anni fa, che memoria eh, erano imbarazzanti, ..oggi?
hanno cambiato faccia, tuutttaaa una cosa diversa.

Cosa ostacola allora la loro diffusione?
dopo averci pensato mi sono convinto che il problema non è il prezzo, un magneplanar in usa viene venduto a circa
la metà che in italia, eppure per vendere la casa madre è disposta a mandarteli a casa aggratis....in prova, ovvio che
se facesse così anche il lacunare glieli domanderebbero in molti.
E chissà che i neuroni non gli escano dal loop attuale e non mandi davvero qualche sue novità eco cosa, con sub,
in ascolto, con o senza thomann, con un crossover e senza lui appresso....chessenò a qualcuno gli viene male...
Esistono le vendite per corrispondenza...vendite dirette o tramite...va beh.

ma bando alle ciance, non è il prezzo, e infatti non sono tutti fuori dalla portata degli appassionati, alcuni sono anzi competitivi con realizzazioni ben meno pretenziose....eccome.

non è l’ingombro, che se guardiamo saranno brutte, sembrano bare, ma chissefrega, guardate le avantguarde e
ditemi voi...epperò le avantguarde sono esteticamente sdoganate, con sto armadio in mezzo alla parete, o sti tromboni
....ma nooo non è l’estetica e nemmeno l’ingombro che dove stanno due casse a tre vie ci stanno le bare in piedi.

Ma se non è neanche l’interfacciamento con l’ambiente, che una tromba diciamolo si interfaccia proprio maluccio,
e nemmeno l’interfacciamento con gli ampli, che ormai sono oltre i limiti dei diffusori, che è?

La loro vera o presunta fragilità?...provate a urtare un woofer, un tweeter e il cuore fa un sobbalzo.
la difficile rivendibilità ? nemmeno, ognuno di noi avrà in casa almeno un paio di oggetti irrivendibili.

e allora sta cosa mi sfruguglia e la genialata della risposta è, un pò di tutto questo.

Si è vero, immaginate un povero rivenditore che fatica deve fare per trovare chi superi tutti i problemi sopraesposti,
eh ma se ci pensi la risposta è lì ma per un motivo diverso.

I rivenditori, sono l’ostacolo alla diffusione di un prodotto che richiede tempo, spiegazioni per essere apprezzato
e venduto...

ma ciò non spiega perchè questo tempo lo dedichino ad altri prodotti, rd, trombe..

eh, io vi lascio con la traccia, con la curiosità, con le vostre opinioni, sarei felice di sentire qualcuno.
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rollo
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Re: I diffusori di nicchia, i planari

#2 Messaggio da rollo »

non è che sono la nicchia, sono la nicchia della nicchia della nicchia. basta guardare con cosa sentono i giovani, quelli veri, non i giovani dentro,
l' andamento dell' economia perlomeno qui in italy e gli attuali dimensionamenti degli spazi abitativi.
ps: ma i negozi hi fi esistono ancora ?
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mario061
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Re: I diffusori di nicchia, i planari

#3 Messaggio da mario061 »

La faccio semplice per come la vedo io, poche righe.
L'HI FI è nata e si è evoluta da prodotto di nicchia, come spesso accade per le nuove tecnologie, diventando uno status symbol negli anni 70/80, con gli anni 90 e l'avvento delle tecnologie digitali che hanno reso sempre più "economica" e di più facile uso la musica, ad una qualità media uguale/superiore (se il sistema analogico non era di ottimo livello, che voleva dire tanti soldi) ai costosi sistemi analogici, sono arrivati anche i telefonini e i computer, che hanno spostato i gusti delle persone verso questi prodotti. La botta definitiva è arrivata con la musica liquida, che ha reso disponibile e ripetibile una qualità audio alta anche a dispositivi portatili, rendendo l'ascolto della musica sempre più di contorno rispetto ad altri hobby o passatempi. Oggi con un telefonino caricato a mp3 e una cuffia in ear di ottimo livello, che non costa poi tanto, si può ascoltare musica con una qualità molto alta in qualsiasi luogo, non necessariamente segregati in casa davanti a due catafalchi ingombranti e di difficile interfacciamento con la vita di tutti i giorni.... Quindi non vedo il motivo per cui un appassionato di musica ma non di HI FI (che sono la maggioranza), debba spendere decine di migliaiai di euro per ascoltare costretto in casa quando con poche centinaia di euro può ottenere la stessa qualità e portarsela in giro dappertutto...restano solo i "malati" di questo hobby, che come me, strabuccavano gli occhi già da giovani davanti ai wooferoni JBL e i frontaloni dei Mark Levinson che le pilotavano alle fiere.
Svarione
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Re: I diffusori di nicchia, i planari

#4 Messaggio da Svarione »

Io sarò breve, è l’imprintig musicale che non è stato quello dei planari e che ha condizionato il gusto della maggioranza.

cinema, giostre, auto, concerti, tutto amplificato con altoparlanti.

chi ascolta in cuffia o musica acustica apprezza più facilmente il gusto dei planari.

Una nicchia

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