iano ha scritto:Se la storia fosse un insieme di fatti certi i libri di storia non supererebbero la pagina.
A volte vanno bene anche gli anneddoti,e anche quando si è certi della loro falsità, se si ritengono molto esplicativi.
Uno di questi è il seguente.
Galilei si trova ad osservare le oscillazioni del lampadario nella cattedrale di Pisa, e misurandone la durata con i battiti del polso, ne verifica l'uguaglianza.
Galilei inventa quindi l'orologio,col quale oggi i dottori ci misurano i battiti del polso.
Ma allora è tutta una truffa?
In un certo senso si, se non fosse che ipotizzare l'esistenza del tempo può salvarci la vita, tenendo sotto controllo la pressione sanguigna.
Le teorie scientifiche a mio modo di vedere devono funzionare, e se attraverso esse è possibile fare previsioni che poi vengono verificate, allora significa che funzionano anche meglio.
Ma questo non rafforza, come potrebbe sembrare, la convinzione che esse ci dicano la verità.
Significa solo che servono a qualcosa, i cui limiti prima o poi saltano sempre fuori.
Interessante la storia che il tempo esiste se esistono stati separati e distinti.
Ma in effetti dal confronto di due stati, o meglio eventi distinti, uno dei quali sarà detto per convenzione orologio, nasce la geniale illusione di poter misurare il tempo.
Naturalmente non sarò stato preciso nella terminologia, che spero comunque serva a stimolare le tue precisazioni, a beneficio di tutti.
I libri di storia "seri" non si perdono in chiacchiere.
Galilei non ha inventato l'orologio. Ai suoi tempi erano disponibili degli orologi ad acqua ma pare non fossero abbastanza precisi. Gli storici hanno discusso su come abbia fatto a misurare gli intervalli di tempo con la precisione necessaria: lo fece sfruttando le sue conoscenze di musica (suonava lo liuto).
Lo scopo della Scienza è fare previsioni con errore noto. O una teoria consente di ottenere previsioni con errore noto (e diventa una Legge Fisica) o non serve a nulla. Della "verità", invece, non frega niente a nessuno. Interessa disporre di un modello previsionale, non della verità (che Godel e Tarski hanno dimostrato non esistere). Mi rendo conto che c'è un sacco di letteratura che riporta concezioni in voga nel XIX secolo. Sono concezioni che hanno una importanza storica ma ormai sono superate. La scienza è cambiata ed, per questo cambiamente, è stata fissata anche una data: il 14 dicembre 1900.
Come ripeto non possiamo misurare il tempo direttamente perché non abbiamo accesso al "quarto asse", lo facciamo indirettamente (con successo).
Il sistema GPS funziona perché applica le correzioni (previste dalla Relatività) tra il tempo misurato dagli orologi a bordo dai satelliti ed il tempo misurato dagli orologi a terra. Se la misura del tempo fosse una illusione il navigatore satellitare non funzionerebbe. Il fatto che funzioni è una evidenza sperimentale. Non è l'unico esempio: anche i telefoni cellulari funzionano con il GPS.
Se sei convinto che la misura del tempo sia una illusione ti consiglio di contestare la bolletta del telefono (chissà cosa ti viene addebitato) e di non usare il navigatore (chissà
dove ti potrebbe portare).
Comunque, se interessa l'argomento, "tempo" ho segnalato un libro scritto da un fisico che ha anche (tra le altre) una laurea in filosofia:
http://audioitalia.mondoforum.com/viewt ... f=23&t=685
gli unici appunti che posso fare su questo libro riguardano la traduzione di due termini:
viene tradotto "bitono" in luogo di "battimento".
il termine inglese "pruning" viene tradotto letteralmente con "sarchiatura".