Si spiega facilmente...innanzitutto il DRC non ha alcuna possibilità (e capacità) di migliorare qualsiasi alterazione di natura -non lineare- (per capirci: qualsiasi forma di distorsione).Bluenote ha scritto:Dopo un po' di prove effettuate negli ultimi giorni, mi chiedo se il Drc tenda a far suonare in maniera simile elettroniche diverse.
Due dac di fascia di prezzo molto simile (oltre 10k) senza drc presentavano lievi sfumature all'ascolto. Una volta drcizzati diventavano praticamente indistinguibili.
Ora ho tentato la stessa cosa con due amplificazioni, una di fascia altissima, 100% audiofila, l'altra, due per la verita', configurata a ponte, proveniente dal mondo pro, ma circa 10 volte più potente (350w vs 3200w su 4ohm).
Senza il drc l'ampli pro risulta inascoltabile rispetto a quello audiofilo, invece con il drc si avvicina pericolosamente.
Come si spiega ?
Tutto ciò che il DRC può fare (e lo fa con particolare risoluzione) è quello di ridurre drasticamente tutte le forme di alterazioni di tipo -lineare- (per capirci: la risposta in frequenza, la fase, la coerenza tra i due canali, la coerenza tra i centri di emissione).
Ora, se l'ampli PRO produceva risultati "inascoltabili" significa che qualsiasi problema contestuale avrebbe riguardato quella parte che ricade nel suo ramo di competenza...ovvero: le alterazioni di tipo -lineare-.
Il discorso sei DAC diventa molto più risolvibile poichè il 95% dei DAC produce alterazioni non lineari ben sotto la soglia di udibilità, quindi, alla fine rimangono pressochè una serie di differenze che, se passate da un filtro FIR che va a convolvere l'inverso della differenza, produrrebbe risultati assai difficili da poter discernere.
p.s non so se hai letto di quel famoso esperimento tra la scheda audio DRCzzata a confronto di un dac da 6000€.