Ambienti "grandi" Ambienti "piccoli"

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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MarioBon
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Ambienti "grandi" Ambienti "piccoli"

#1 Messaggio da MarioBon »

Una delle differenze tra un ambiente "grande" e uno "piccolo" è il ritardo con cui arrivano le prime riflessioni nel punto di ascolto. Tale ritardo è detto ITG.
http://www.mariobon.com/Glossario/ITG_o ... ay_Gap.htm
Immagine
nella figura qui sopra (squisitamente qualitativa) il grafico in alto mostra la situazione in Teatro: il suono diretto (che arriva per convenzione al tempo zero) è seguito dalla prima riflessione dopo parecchi millesecondi seguito dalle riflessioni successive. Al Teatro la Scala di Milano, Beranek ha misurato 15 milli Secondi di ITG e solo 3 riflessioni nei primi 60 millisecondi. Nella figura in basso è schematizzato quello che succede in un ambiente "piccolo": il suono diretto arriva sempre al tempo zero ma la prima riflessione lo segue dopo pochi millisecondi. Dato che queste riflessioni percorrono una lunghezza minore, oltre che più ravvicinate nel tempo, sono anche più intense.
Se rendiamo l'SPL del suono diretto uguale nelle due situazioni, è evidente che, nell'ambiente piccolo, la potenza acustica che arriva all'ascoltatore nei primi 15 milli secondi è ben maggiore di quella che arriva ad un ascoltatore a Teatro.
Ne segue che, in ambiente domestico l'apparato uditivo deve faticare di più per distinguere il suono diretto dalle riflessioni e riceve anche una quantità maggiore di potenza.
Ne segue che, in ambiente domestico, non è opportuno cercare di equiparare i livelli di picco a quelli "dal vivo" ma è necessario, oltre che consigliato, abbassare opportunamente il volume.

Possiamo fare anche un'altra valutazione: un ambiente 5x4x2.8 misura 56 metri cubi. Un teatro da 400 posti misura 7800 metri cubi. Il gran timpano produce una potenza acustica di 25 watt. Il gran timpano, nella sala da 400 posti, produce una densità di energia pari a 25/7800=3.2 millesimi di Watt per metro cubo. Per ottenere la stessa densità di energia, nell'ambiente da 56 metri cubi, bastano 0.18 Watt acustici (non 25!!!).
questa fatta ora è una stima grossolana che non tiene conto del tempo di riverberazione.
Per essere più precisi si può calcolare (nei due ambienti) il fattore Gmedio (che è indipendente dalla distanza a patto che il punto di ascolto sia oltre 4 volte la distanza critica che, in ambiente domestico con diffusori a radiazione diretta sta attorno a 70-80 cm anche in gamma media).
Gmedio = 10 log (T60/V) + 44.94 in dB
dove V è il volume della sala e T6o il tempo di riverberazione.
Gmedio rappresenta l'incremento di SPL prodotto da una sorgente in un ambente chiuso rispetto allo spazio libero. Come si vede questo guadagno aumenta con il tempo di riverberazione e diminuisce con il volume dell'ambiente.
Nella sala da 400 posti il T60 sarà circa 4 volte quello del soggiorno di casa mentre il volume è 140 volte più grande. In sostanza in casa, la stessa sorgente produce un SPL più alto di 15 dB.
In genere, in letteratura si consiglia di ridurre la pressione dei picchi di 10 dB.
Il risultato è sempre lo stesso: in casa il volume va abbassato (non è necessario replicare le pressioni di picco degli eventi dal vivo).
Poi ciascuno si regola a proprio gusto.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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