Audio_Italia

Mi riferisco ai sistemi di correzione digitali.
Il mercato spinge forzatamente affinche vengano processati segnali con 384khz di frequenza di campionamento e/o DSD.
Magari le ditte che sviluppano i software cercano di colmare queste richieste studiando appositi algoritmi.
Io dico che è semplicemente una perdita di tempo, nonché perfino potenzialmente deleterio ai fini del corretto funzionamento.
96khz bastano e avanzano per una correzione definitiva.

E' una delle solite distorsioni del mercato audiofilo. Devo dire che ultimamente mi è capitato di rabbrividire parecchio, leggendo di alimentazione lineare per gli switch, di tube rolling forsennato alla ricerca della distorsione più piacevole, e via cantando.
Tornando alla corsa alle frequenze ultrasoniche (e se si chiamano così ci sarà un motivo) ricordo una bella discussione con Mario riguardante uno studio che aveva evidenziato una reazione del cervello a stimoli di questo tipo. Giustamente Mario sollevava il dubbio che la reazione cerebrale non fosse direttamente correlata ad una sensazione auditiva. Ma almeno alla base di quella discussione c'era un studio serio, e non sensazioni uditive soggettive apocalittiche.
Io però, che faccio fatica a distinguere un mp3 da un file non compresso, sono prevenuto al riguardo....

TomCapraro ha scritto: 96khz bastano e avanzano per una correzione definitiva.

sottoscrivo.

Comunque la corsa al "di più " solo in pochi casi ha una seria necessità tecnica, per la maggior parte risponde ad un'angoscia umana per cui si pensa di poter essere più felici con il possesso di un meglio: più velocità, più potenza, più cose, più soldi...
Nel caso dei maschi poi ... diventa una misura.

I commercianti la usano come un droga psichica che sfruttano a loro favore, e io ... passo a slowlife: magari una vacanza in un paesino delle Madonie.

Felix ha scritto:

TomCapraro ha scritto: 96khz bastano e avanzano per una correzione definitiva.

sottoscrivo.

Anch'io.

Acquisire una risposta all'impulso nativa a 96khz gia crea dei problemi.
Il microfono non deve provocare sfracelli fino a 48.000hz poiché se provocasse rumore eccessivo il sistema di correzione lo "vedrebbe" come segnale e ne verrebbe fuori una risposta alterata fino in banda udibile
La zona più critica dei filtri, se a 44.1khz, circoscrive un area attorno i 14khz---22khz.
Questa varia parecchio a seconda della catena microfono, pre mic, A/D, quindi in alcuni casi nemmeno a 44.1khz sorgono problemi.

Ora, ammettiamo che un sistema di correzione venga architettato per trattare files a 384khz (immaginate poi quanti ce ne saranno in giro) dunque... che tipo di acquisizione si dovrebbe fare???
Faranno comprare all'utente un sistema di misura della ACO PACIFIC, oppure si misurerà sempre a 44.1khz per poi upsamplare il filtro?
In quest'ultimo caso anche un banale filtro potrebbe "estendersi" (rigorosamente a fase lineare) per poter riprodurre qualsiasi frequenza di campionamento.

Probabilmente la soluzione migliore sarebbe una frequenza di campionamento di 48 KHz con successivo upsample del filtro all'occorrenza. Io devo ancora decidere che plugin prendere per OpenDRC: ce n'è uno a 48 KHz e uno a 96. Costano uguale e costano poco, quindi è una questione filosofica. Con il primo l'aggeggio ricampiona tutto a 48 KHz, qualsiasi cosa tu gli dia in pasto, con il secondo a 96 KHz. Se fossi coerente con le mie idee dovrei prendere il 48 KHz

A 48khz si supera lo scoglio che potenzialmente può causare rotazioni di fase in gamma udibile, quindi tecnicamente sarebbe sufficiente, tuttavia una possibile scelta del 96khz la considero razionale.

Zapuan ha scritto:

Felix ha scritto:

TomCapraro ha scritto: 96khz bastano e avanzano per una correzione definitiva.

sottoscrivo.

Anch'io.

il numero di bit è più importante della frequenza di campionamento.
Dovendo fare molte moltiplicazioni un elevato numero di bit limita la propagazione dell'errore.

Infatti con i filtri si lavora a 32bit virgola mobile.
[quote"MarioBon"]...questa notte dormo meglio...[/quote]