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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 24/02/2018, 19:53
da Flavio
gianventu ha scritto:Mi pare di capire quindi che perché un DRC funzioni al meglio, i diffusori dovrebbero essere posizionati più vicino alla parete di fondo. Ma questo vale anche per gli elettrostatici? Io utilizzo Dirac e ho fatto misurazioni e filtri mantenendo i diffusori nella stessa posizione (pannello a circa 110 cm dalla parete di fondo) in cui li ho sempre tenuti. Dovrei provare a spostarli e rimisurare? Per l’esattezza sono elettrostatici ibridi.
I pannelli elettrostatici hanno riflessioni posteriori che tipicamente rimbalzano su più pareti al contrario della radiazione diretta dalla parte frontale del pannello.
(il percorso è più lungo, il livello viene attenuato e le multiple direzioni creano risposte diverse in punti diversi)
Nel caso specifico di Dirac Live le nove misurazioni permettono di identificare questa diversità in funzione della posizione e queste riflessioni che sono ritardate NON vengono corrette, questa risulta essere la soluzione corretta da un punto di vista psicoacustico.

In poche parole con Dirac Live dovresti ottenere ottimi risultati senza dover avvicinare i diffusori :)
Flavio

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 24/02/2018, 20:22
da TomCapraro
Flavio ha scritto: I pannelli elettrostatici hanno riflessioni posteriori che tipicamente rimbalzano su più pareti al contrario della radiazione diretta dalla parte frontale del pannello.
(il percorso è più lungo, il livello viene attenuato e le multiple direzioni creano risposte diverse in punti diversi)
Nel caso specifico di Dirac Live le nove misurazioni permettono di identificare questa diversità in funzione della posizione e queste riflessioni che sono ritardate NON vengono corrette, questa risulta essere la soluzione corretta da un punto di vista psicoacustico.

In poche parole con Dirac Live dovresti ottenere ottimi risultati senza dover avvicinare i diffusori :)
Flavio
Credo anch'io che, in questo caso, Dirac Live si presti meglio.

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 10:21
da il Carletto
Nella mia casa precedente, prima delle Wilson avevo delle Martin Logan Ascent, la cui parte bassa si interfacciava molto male con l’ambiente, nel quale ero anche costretto ad un posizionamento obbligato.
Con Dirac ho risolto egregiamente il problema alle basse frequenze, senza influenzare la splendida resa alle medioalte del pannello elettrostatico.

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 11:04
da TeoMarini
il Carletto ha scritto:Nella mia casa precedente, prima delle Wilson avevo delle Martin Logan Ascent, la cui parte bassa si interfacciava molto male con l’ambiente, nel quale ero anche costretto ad un posizionamento obbligato.
Con Dirac ho risolto egregiamente il problema alle basse frequenze, senza influenzare la splendida resa alle medioalte del pannello elettrostatico.
Sei intervenuto solo sulle frequenze basse? In caso affermativo, fino a quale frequenza?
:)

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 11:29
da TomCapraro
il Carletto ha scritto:Nella mia casa precedente, prima delle Wilson avevo delle Martin Logan Ascent, la cui parte bassa si interfacciava molto male con l’ambiente, nel quale ero anche costretto ad un posizionamento obbligato.
Con Dirac ho risolto egregiamente il problema alle basse frequenze, senza influenzare la splendida resa alle medioalte del pannello elettrostatico.
Semplicemente accorciando il campo d'intervento nella finestra relativa allo spettro impiegabile.
Visto ? ogni situazione è a se stante e basta un po di applicazione per risolvere caso x caso. ;)

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 13:09
da gianventu
Grazie Flavio e grazie Tom.
Ho capito, e con sollievo, che mi conviene lasciare tutto com'e' e non imbarcarmi in perigliose avventure...

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 20:10
da virman71
TomCapraro ha scritto:
il Carletto ha scritto:Nella mia casa precedente, prima delle Wilson avevo delle Martin Logan Ascent, la cui parte bassa si interfacciava molto male con l’ambiente, nel quale ero anche costretto ad un posizionamento obbligato.
Con Dirac ho risolto egregiamente il problema alle basse frequenze, senza influenzare la splendida resa alle medioalte del pannello elettrostatico.
Semplicemente accorciando il campo d'intervento nella finestra relativa allo spettro impiegabile.
Visto ? ogni situazione è a se stante e basta un po di applicazione per risolvere caso x caso. ;)
Tom,cosa intendi di preciso?
Il settaggio della finestratura Windows Exponent?

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 20:47
da TomCapraro
virman71 ha scritto: Tom,cosa intendi di preciso?
Il settaggio della finestratura Windows Exponent?
Si, ma c'è una sostanziale differenza tra il DRC e il Dirac Live.
Il primo accorcia il campo d'intervento in frequenza, ma lo fa "spalmando" la correzione in modo progressivo (non la toglie del tutto e rimane sempre una componente a fase minima oltre una certa frequenza)
Dirac Live invece "stoppa" drasticamente la correzione nel punto in cui decide l'utente.
Quando confrontai il DRC con Dirac Live effettuai anche delle misure stoppando la correzione entro la frequenza di Schroeder del mio locale.
Debbo riconoscere però che, sebbene in molti casi è utilissima, da me si formò una sorta di "effetto scalino", ovvero sembrava come se ci fosse un punto in cui si avvertiva il passaggio tra correzione e non.
Questo dipende comunque dal tipo di diffusore e locale.

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 21:53
da virman71
che valore si può impostare per avere una correzione spostataverso le basse frequenze?
Io di solito uso 0.9

Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.

Inviato: 25/02/2018, 23:30
da TomCapraro
virman71 ha scritto:che valore si può impostare per avere una correzione spostataverso le basse frequenze?
Io di solito uso 0.9
Ed è un buon valore.
Potresti anche scendere a 0.8, abbasseresti un altro centinaio di hz...ma è poco, e molto dipende dalle misure.
Se una stanza avesse un certo assorbimento si potrebbe anche scendere al limite della frequenza di Schroeder (valore impostato 0.7) in modo da circoscrivere frequenza e intervento temporale entro una manciata di millisecondi.
Tutte cose da progettare in base al responso acustico.

Interessante osservare il diagramma.

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