Il tempo di riverbero.
Inviato: 09/11/2018, 0:08
Il tempo di riverbero, ammesso che risulti quello reale della stanza, conta meno della ITG.
Come anticipato sopra, non ci si può aspettare un valore perfettamente in linea con il reale riverbero della stanza "se" misurato tramite i diffusori.
Il tempo di riverbero andrebbe misurato con diverse acquisizioni (relativamente alle dimensioni) che variano da 4 a 6 per i locali di piccola dimensione e oltre 6 per locali piu grandi.
La norma tecnica UNI EN ISO 3382-2-2008 stabilisce anche la posizione in cui si dovrebbe effettuare la rilevazione...diversamente (poichè servono anche gli strumenti/metodo adatti) ci si dovrà affidare all'esperienza giusto come faceva J.Sebastian Bach che, con l'ausilio del battito delle mani stimava il riverbero..
Sembra una sciocchezza ma, se il battito delle mani generasse una scia "abbastanza" lunga e udibile significherebbe che il locale, per l'ascolto della musica, necessiterebbe di un assorbimento maggiore.
Chi è in grado di farlo (non è poi cosi difficile) si risparmierebbe di acquistare (e studiare) una sorgente omnidirezionale, un buon setup microfonico, e una metodica che verte a portare la stanza (tramite rumore rosa) in regime stazionario, (in diversi punti) e con una dinamica che supera i 60dB oltre il rumore di fondo per poi venire "spenta" e stimarne la perdita di energia.
Le sale per la riproduzione musicale (dal vivo) hanno tempi di riverbero abbastanza lunghi, mentre generalmente le sale domestiche (se normalmente arredate) producono tempi di riverbero tra 0,3sec e 0,6sec. Il tempo di riverbero (che nelle sale d'ascolto NON ha uno standard) può assumere un valore "ottimale" a seconda della dimensione, ad esempio per circa 70 metri cubi, alla frequenza di 500hz, un tempo (effettivo) di riverbero di 0,5sec può definirsi ottimale, quindi non troppo spinto verso un suono "anecoico" e nemmeno tendente alla perdita d'intelligibilità del parlato. Sta di fatto che le sale utilizzate per le conversazioni vengono trattate affinchè il tempo di riverbero risulti il piu basso possibile. (l'ascolto della musica e relativo genere sono altra cosa).
Il tempo di riverbero è (se non l'ho specificato) anche legato alla frequenza...per cui: se in letteratura viene considerato un tempo di riverbero ottimale (0,5sec) attorno ai 500hz, sotto questa frequenza tenderà a salire, mentre oltre tenderà a scendere.
Generalmente in locali domestici arredati non si corre il rischio di imbattersi in un campo diffuso (oltre la F di Schroeder) problematico, in ambiente domestico domina un altro problema...la corretta (articolata ed intelligibile) riproduzione dei bassi, quindi nel campo in cui dominano i modi della stanza. (il DRC per questo aiuta parecchio...moltissimo...).
Nei locali domestici conta di piu (affinchè si percepisca una riproduzione di qualità, oltre al rispetto delle dimensioni della sorgente e relativa chiarezza) la ITG, che sta per Initial Time Gap, ovvero il tempo che intercorre tra il suono diretto e la sua riflessione. (personalmente nei grafici presto molta attenzione a questo parametro).
La ITG tende a correlare molto il grafico con le sensazioni percepite.
Una ITG molto alta la si trova nei locali di ampie dimensioni poichè la sorgente è abbastanza distante dalle pareti riflettenti.
La ITG si osserva tramite i grafici di ETC, basta espandere l'impulso e osservare i primi millisecondi relativamente all'ampiezza prodotta dalla riflessione.
Se la ITG risulta inferiore ai 4ms, e con ampiezza superiore ai -15dB dal segnale diretto inizia a provocare l'alterazione della dimensione, nonchè la perdita di chiarezza. Anche se PRESENTE, una riflessione sotto i 15dB, rispetto il suono diretto, e circoscritta alla zona di ITG, non risulta udibile. Le riflessioni comunque rimangono legate al tempo di ritardo in cui ci sopraggiungono, ad esempio basta oltrepassare la zona di ITG e spostarsi a 30ms per passare a 20dB sotto il segnale diretto affinchè una riflessione risulti inudibile.
Come anticipato sopra, non ci si può aspettare un valore perfettamente in linea con il reale riverbero della stanza "se" misurato tramite i diffusori.
Il tempo di riverbero andrebbe misurato con diverse acquisizioni (relativamente alle dimensioni) che variano da 4 a 6 per i locali di piccola dimensione e oltre 6 per locali piu grandi.
La norma tecnica UNI EN ISO 3382-2-2008 stabilisce anche la posizione in cui si dovrebbe effettuare la rilevazione...diversamente (poichè servono anche gli strumenti/metodo adatti) ci si dovrà affidare all'esperienza giusto come faceva J.Sebastian Bach che, con l'ausilio del battito delle mani stimava il riverbero..
Sembra una sciocchezza ma, se il battito delle mani generasse una scia "abbastanza" lunga e udibile significherebbe che il locale, per l'ascolto della musica, necessiterebbe di un assorbimento maggiore.
Chi è in grado di farlo (non è poi cosi difficile) si risparmierebbe di acquistare (e studiare) una sorgente omnidirezionale, un buon setup microfonico, e una metodica che verte a portare la stanza (tramite rumore rosa) in regime stazionario, (in diversi punti) e con una dinamica che supera i 60dB oltre il rumore di fondo per poi venire "spenta" e stimarne la perdita di energia.
Le sale per la riproduzione musicale (dal vivo) hanno tempi di riverbero abbastanza lunghi, mentre generalmente le sale domestiche (se normalmente arredate) producono tempi di riverbero tra 0,3sec e 0,6sec. Il tempo di riverbero (che nelle sale d'ascolto NON ha uno standard) può assumere un valore "ottimale" a seconda della dimensione, ad esempio per circa 70 metri cubi, alla frequenza di 500hz, un tempo (effettivo) di riverbero di 0,5sec può definirsi ottimale, quindi non troppo spinto verso un suono "anecoico" e nemmeno tendente alla perdita d'intelligibilità del parlato. Sta di fatto che le sale utilizzate per le conversazioni vengono trattate affinchè il tempo di riverbero risulti il piu basso possibile. (l'ascolto della musica e relativo genere sono altra cosa).
Il tempo di riverbero è (se non l'ho specificato) anche legato alla frequenza...per cui: se in letteratura viene considerato un tempo di riverbero ottimale (0,5sec) attorno ai 500hz, sotto questa frequenza tenderà a salire, mentre oltre tenderà a scendere.
Generalmente in locali domestici arredati non si corre il rischio di imbattersi in un campo diffuso (oltre la F di Schroeder) problematico, in ambiente domestico domina un altro problema...la corretta (articolata ed intelligibile) riproduzione dei bassi, quindi nel campo in cui dominano i modi della stanza. (il DRC per questo aiuta parecchio...moltissimo...).
Nei locali domestici conta di piu (affinchè si percepisca una riproduzione di qualità, oltre al rispetto delle dimensioni della sorgente e relativa chiarezza) la ITG, che sta per Initial Time Gap, ovvero il tempo che intercorre tra il suono diretto e la sua riflessione. (personalmente nei grafici presto molta attenzione a questo parametro).
La ITG tende a correlare molto il grafico con le sensazioni percepite.
Una ITG molto alta la si trova nei locali di ampie dimensioni poichè la sorgente è abbastanza distante dalle pareti riflettenti.
La ITG si osserva tramite i grafici di ETC, basta espandere l'impulso e osservare i primi millisecondi relativamente all'ampiezza prodotta dalla riflessione.
Se la ITG risulta inferiore ai 4ms, e con ampiezza superiore ai -15dB dal segnale diretto inizia a provocare l'alterazione della dimensione, nonchè la perdita di chiarezza. Anche se PRESENTE, una riflessione sotto i 15dB, rispetto il suono diretto, e circoscritta alla zona di ITG, non risulta udibile. Le riflessioni comunque rimangono legate al tempo di ritardo in cui ci sopraggiungono, ad esempio basta oltrepassare la zona di ITG e spostarsi a 30ms per passare a 20dB sotto il segnale diretto affinchè una riflessione risulti inudibile.