Il tempo di riverbero.

ho questo problema...questa è la soluzione
DRC, equalizzazione attiva e passiva
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TomCapraro
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Re: Il tempo di riverbero.

#21 Messaggio da TomCapraro »

AntoninoLeone ha scritto: Tra non molto dovrei scendere in terra sicula per delle commissioni magari se mi trovo nei paraggi potrei venirti a trovare se ti va
Certamente! ne sarei lieto.
Contattami in privato in modo che possa descriverti il giorno/orario in cui posso ospitarti.
saluti, Tom
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MarioBon
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Re: Il tempo di riverbero.

#22 Messaggio da MarioBon »

AntoninoLeone ha scritto: Le chiedo se il tempo di riverbero a 500 hz con mezzo secondo è corretto scendendo in frequenza a quanto si porterebbe? intendo alle frequenze molto basse
In teoria il tempo di riverbero T60 dovrebbe essere quanto più possibile costante con la frequenza in modo che la distanza critica sia anche costante.
http://www.mariobon.com/Glossario/___Am ... ritica.htm
E' accettabile un aumento del T60 alle frequenze alte (oltre 4000 Hz). Se a 500 Hz il T60 vale mezzo secondo difficilmente potrà "schizzare" a volori troppo diversi anche una ottava sotto (magari arriva a un secondo...).
Alle frequenze più basse della frequenza di Schroeder (che nei comuni ambienti sta tra 150 e 300 Hz a seconda delle dimensioni) non si dovrebbe nemmeno parlare di tempo di riverberazione: ci possono essere modi normali che si "spengono" anche dopo qualche secondo (rimbonbi).
Immagine
La definizione di T60 richede che il campo riflesso sia "perfettamente diffuso" e questo, a sua volta, richiede che il materiale fonoassorbente sia omogeneamente distribuito e con un coeffiiente omogeneo. In queste condizioni si può misurare il T60. Visto che il soffitto è normalmente privo di fonoassorbente (e anche piatto) e che le pareti possono essere "coperte" da mobili in modo discontinuo è ben difficile trovare le condizioni adatte. Questo genera delle difficolta anche nella misura (come evidenziato da Tom).

Bisogna un po' arrangiarsi e scegliere dove disporre il materiale fonoassorbente (cosa non sempre possibile negli ambienti domestici). Per fortuna in un ambiente normalmente arredato il T60 in gamma medio-alta non è un problema frequente mentre è frequente incontrare problemi proprio in gamma bassa.
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TomCapraro
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Re: Il tempo di riverbero.

#23 Messaggio da TomCapraro »

Concordo con Mario, sotto la frequenza di Schroeder (in cui dominano i modi della stanza) non si dovrebbe parlare di tempo di riverbero, bensi' di "decadimento".
Il decadimento di alcune (a volte perfino 1 o 2 o più...) frequenze basse può superare abbondantemente il secondo, almeno nei modi con cui viene misurato (posizione del microfono fissa nel punto ascolto).

Per esperienza (varie esperienze...) quando una coda alle basse frequenze viene visualizzata nello spettrogramma/waterfall e questa supera di parecchio il secondo...questa si avverte.
Si percepisce una sorta di "muggito" che in termini di intelligibilità/articolazione alle basse frequenze viene offuscato qualcosa, specie quando la frequenza cozza con il tipo di segnale riprodotto. (a volte il muggito può avvertirsi con alcuni brani e altri meno).
Per queste code bisogna prendere dei provvedimenti che spaziano tra i risonatori di Helmholtz, al filtri Notch, al DRC e/o soluzioni passive tipo assorbitori opportunamente tarati...e non è nemmeno tanto facile poichè questi ultimi occupano spazio e non sono abbastanza selettivi.

La cosa assume un carattere prettamente contestuale (poichè dipende da molti fattori) per cui non è detto che dentro un locale in cui viene rilevato un tempo di riverbero ottimale (0,5/0,6 sec) non sorgano problemi alle basse abbastanza diversi da altri ambienti.

Le misure, anche se non precisissime sui tempi di decadimento (in questi casi) offrono comunque una buona indicazione perchè mostrano in modo preciso la frequenza dalla quale scaturisce il decadimento piu lungo, quindi si potrà intervenire in modo selettivo e preciso.
saluti, Tom
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