Approccio per una correzione attiva 'giusta'
- Paolo Boccardi
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Approccio per una correzione attiva 'giusta'
Buonasera volevo rimisurare i miei diffusori per applicare una correzione attiva partendo dalla misurazione del diffusore a 20-30 cm per avere l'spl diretto e poi dei due diffusori dalla posizione di ascolto. Così da avere un punto di partenza per creare un curva DRC il più possibile fedele alla lettura ravvicinata della risposta del diffusore. Cosa ne pensate? Fino ad ora misuravo e applicavo una curva con target moeller, più o meno.
Ultima modifica di Paolo Boccardi il 08/08/2019, 11:42, modificato 1 volta in totale.
- TomCapraro
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Re: Approccio per una correzione attiva 'giusta'
Lascia perdere Paolo.Paolo Boccardi ha scritto:Buonasera volevo rimisurare i miei diffusori per applicare una correzione attiva partendo dalla misurazione del diffusore a 20-30 cm per avere l'spl diretto e poi dei due diffusori dalla posizione di ascolto. Così da avere un punto di partenza per creare un curva DRC il più possibile fedele alla lettura ravvicinata della risposta del diffusore. Cosa ne pensate? Fino ad ora misuravo e applicavo una curva con target moeller, più o meno.
Quanto prima ti elenco i contro.
saluti, Tom
- TomCapraro
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Re: Approccio per una correzione attiva 'giusta'
L'uso del DRC, per logica, prende in considerazione (e direi giustamente) il punto ascolto...con tutte le cause che ne conseguono in termini di alterazione della risposta in frequenza e della fase.
La rilevazione in campo semi-vicino riduce drasticamente gli effetti deleteri del locale acustico, l'impulso a quella distanza somiglia molto piu a una delta di dirac e l'acustica non partecipa nè in termini costruttivi (quale può essere un gradito rinforzo alle basse frequenze) nè in termini distruttivi (ahimè...le cancellazioni, quindi i buchi in frequenza).
Le correzioni migliori si ottengono mettendo il DRC nelle condizioni di operare senza "forzature", quindi meno buchi possibili, meno riflessioni possibili del campo riflesso.
La rilevazione in campo semi-vicino riduce drasticamente gli effetti deleteri del locale acustico, l'impulso a quella distanza somiglia molto piu a una delta di dirac e l'acustica non partecipa nè in termini costruttivi (quale può essere un gradito rinforzo alle basse frequenze) nè in termini distruttivi (ahimè...le cancellazioni, quindi i buchi in frequenza).
Le correzioni migliori si ottengono mettendo il DRC nelle condizioni di operare senza "forzature", quindi meno buchi possibili, meno riflessioni possibili del campo riflesso.
saluti, Tom
- MarioBon
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Re: Approccio per una correzione attiva 'giusta'
Una misura in campo vicino del woofer è utile per vedere la sua effettiva risposta in frequenza al fine di non esagerare con l'estensione verso il basso della curva target.
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