Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è...
- Paolo Boccardi
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
Penso in generale, non ad uno specifico sistema di correzione. Sto cercando di capire cosa intende con la sua affermazione.
- MarioBon
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
Un sistema di correzione ambientale ha lo scopo di ottimizzare l'ascolto nella zona dove si trova l'ascoltatore. Ogni sistema prevede un certo numero di misure da farsi nell'intorno della posizione dell'ascoltatore. Ne segue che è la posizione dell'ascoltatore a fare da riferimento.
Se lasciamo da parte la correzione ambientale è lo stesso: non sempre l'asse privilegiato di ascolto coincide con l'asse del tweeter. Quindi è sempre l'ascoltatore che fa da riferimento.
Se lasciamo da parte la correzione ambientale è lo stesso: non sempre l'asse privilegiato di ascolto coincide con l'asse del tweeter. Quindi è sempre l'ascoltatore che fa da riferimento.
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
ho fatto una correzione di fase sulla risposta ad 1 metro dei miei diffusori e comunque si sentiva molto meglio. A dire il vero sto sperimentando quanto si sposta in alto ed in basso l’immagine al variare della fase rispetto alla fase minima e sto avendo dei riscontri. Ovvio che essendo un hobby ci vuole tempo. Al momento se ho un eccesso di fase negativo alle frequenze a partire da 300 -500 hz l’immagine si abbassa. Devo approfondire. Ho notato che è meglio partire da sistemi a fase vicina a quella minima per avere una certa ripetibilità dei risultati. Per cui convoluzioni e filtraggio attivo a nastro. Questo fine settimana sono di nuovo a casa e ho tempo per delle prove
- MarioBon
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
lavorare sulla fase è sempre un po' complicato perché le misure andrebbero fatte in camera anecoica. Se ti è possibile ti consiglio di vedere l'eccesso di ritardo ()la derivata dell'eccesso di fase) che è più facile da interpretare.
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- Paolo Boccardi
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
La risposta in gamma bassa in un normale ambiente di ascolto tende già ad essere a fase minima per i fatti suoi.
Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
Ciao Paolo,Paolo Boccardi ha scritto:La risposta in gamma bassa in un normale ambiente di ascolto tende già ad essere a fase minima per i fatti suoi.
Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
la risposta in gamma bassa non è sempre a fase minima..
"We can see there are regions even at very low frequencies where the response is not minimum phase, between about 44 and 56Hz for example"
da qui: https://www.roomeqwizard.com/help/help_ ... phase.html
Come not Dirac Live utilizza filtri mixed-phase in gamma bassa
Warning: I miei posts possono essere di parte anche se in buona fede.. io lavoro per Dirac Research :-)
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
L'intero sistema, messo dentro un locale chiuso, assume le caratteristiche di un "pastone" ad eccesso di fase con una miriade di sfasamenti sinusoidali in frequenza.Paolo Boccardi ha scritto:La risposta in gamma bassa in un normale ambiente di ascolto tende già ad essere a fase minima per i fatti suoi.
Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
Automaticamente (poichè correlati) se si corregge l'ampiezza della frequenza si corregge anche la fase minima della stessa, per il resto del "pastone" ci pensa il DRC con l'impiego di filtri che scompongono il sistema di fase (minima ed eccesso) consentendone la correzione separata.
Un normale equalizzatore (grafico e/o parametrico) corregge soltanto l'ampiezza della frequenza per cui si limita ad operare a fase minima.
saluti, Tom
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
Vorrei sottolineare che quello che ho scritto si riferisce ad una misura in asse ( o meglio a angoli di 30 e 45 gradi) in ambiente anecoico simulato. In pratica prima porto a fase minima il sistema poi impongo io un eccesso di fase per vedere come cambia l’immagine sonora. Resta il fatto che a 3 metri in ambiente campo diretto e campo riverberante scombussolano i conti e la fase non è più minima. Ma voglio andare per gradi per capire.
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
carlochiarelli ha scritto:Vorrei sottolineare che quello che ho scritto si riferisce ad una misura in asse ( o meglio a angoli di 30 e 45 gradi) in ambiente anecoico simulato. In pratica prima porto a fase minima il sistema poi impongo io un eccesso di fase per vedere come cambia l’immagine sonora. Resta il fatto che a 3 metri in ambiente campo diretto e campo riverberante scombussolano i conti e la fase non è più minima. Ma voglio andare per gradi per capire.
Esatto Carlo.
saluti, Tom
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Re: Effettuare un DRC di correzione sulla risposta in asse è
Paolo Boccardi ha scritto:La risposta in gamma bassa in un normale ambiente di ascolto tende già ad essere a fase minima per i fatti suoi.
La condizione necessaria affinché un sistema sia a fase minima è che il segnale si propaghi, dall'ingresso all'uscita, lungo un unico canale non dispersivo (o in modo equivalente ad un unico canale non dispersivo).Paolo Boccardi ha scritto: Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
Anche in presenza di una unica parete le riflessioni generano delle sorgenti virtuali e tutte concorrono a formale il "segnale di uscita" ovvero quello che arriva alle nostre orecchie. Figuriamoci cosa succede con 6 pareti. Dato che il suono transita per molti percorsi diversi, con ritardi diversi, viene a mancare la condizione necessaria per la fase minima. Non è cattiveria: purtroppo è così.
P.S. "non dispersivo" significa che la velocità di propagazione non cambia con la frequenza.
Per le pressioni che ci interessano l'aria è un mezzo non dispersivo.
Per variazioni di pressine molto ampie (i tuoni e le espolioni) anche l'aria diventa dispersiva.
Usare un equlizzatore parametrico (a fase minma) per correggere un picco nella risposta in ambiente ha un effetto benefico perchè riduce la durata della "coda sonora" associata a quel picco. Per i "buchi" invece non si può fare molto.Paolo Boccardi ha scritto: Lavorare in fase minima sostanzialmente non si rinuncia a correggere la fase?
Qui ti risponderà meglio Flavio. Diciamo che se lavorasse a fase minima non sarebbe diverso da un equalizzatore parametrico.Paolo Boccardi ha scritto: Sistemi come Diràc per effettuare tutti i calcoli complessi mediati da tutte le misure, in gamma bassa lavora a fase minima?
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