DRC di Sbragion
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Re: DRC di Sbragion
Sono d'accordo, infatti c'è chi "perde tempo" a selezionare gli altoparlanti e i componenti del cross-over per realizzare una coppia di diffusori con tolleranze molto strette.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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- TomCapraro
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Re: DRC di Sbragion
Le ho provate tutte, certamente con risultati sempre ottimi e soddisfacenti...tuttavia la beatificazione dei sensi l'ho trovata con la regolarizzazione di tutta la banda e, paradossalmente, perfino con una correzione molto spinta.
Credo che le ultime versioni del DRC implementino dei "paletti" di sicurezza poichè ricordo che all'inizio le correzioni molto spinte generavano veramente artefatti e limitazione dell'area d'ascolto, quindi bisognava prestare molta piu attenzione nella selezione del profilo.
Oggi tutto è piu semplice, si "inizia" con una correzione leggera e poi ci si spinge avanti osservando cosa accade prima e dopo l'impulso.
Se la correzione (e le misure in ambiente) riesce a far "metabolizzare" (e spesso accade) il risultato di un impulso (delta di Dirac) ""quasi"" teorico, allora otterremo anche il miglior risultato (su base tecnica) possibile.
A questo punto posso garantire che, a MIGLIOR misura, ne corrisponde (statisticamente...e nel mio caso) anche un MIGLIOR ascolto.
Se poi accade (o è accaduto) che questo connubio (misure/ascolti) non ha prodotto i risultati sperati, la colpa ricadrebbe tutta nel TIPO/METODOLOGIA di misura effettuata.
Molti (tutti ???) si "fermano" alla sola risposta in frequenza, mentre per valutare integralmente un sistema ne occorrerebbero molte di più.
Comprendo benissimo che parecchie cose non sono alla portata del semplice ascoltatore, apprezzerei se altrettanto non si mettessero in dubbio alcuni meccanismi che completano il parco misure che, con la sola risposta in frequenza, rimarrebbe assai precario, incompleto e molto spesso fuorviante.
Credo che le ultime versioni del DRC implementino dei "paletti" di sicurezza poichè ricordo che all'inizio le correzioni molto spinte generavano veramente artefatti e limitazione dell'area d'ascolto, quindi bisognava prestare molta piu attenzione nella selezione del profilo.
Oggi tutto è piu semplice, si "inizia" con una correzione leggera e poi ci si spinge avanti osservando cosa accade prima e dopo l'impulso.
Se la correzione (e le misure in ambiente) riesce a far "metabolizzare" (e spesso accade) il risultato di un impulso (delta di Dirac) ""quasi"" teorico, allora otterremo anche il miglior risultato (su base tecnica) possibile.
A questo punto posso garantire che, a MIGLIOR misura, ne corrisponde (statisticamente...e nel mio caso) anche un MIGLIOR ascolto.
Se poi accade (o è accaduto) che questo connubio (misure/ascolti) non ha prodotto i risultati sperati, la colpa ricadrebbe tutta nel TIPO/METODOLOGIA di misura effettuata.
Molti (tutti ???) si "fermano" alla sola risposta in frequenza, mentre per valutare integralmente un sistema ne occorrerebbero molte di più.
Comprendo benissimo che parecchie cose non sono alla portata del semplice ascoltatore, apprezzerei se altrettanto non si mettessero in dubbio alcuni meccanismi che completano il parco misure che, con la sola risposta in frequenza, rimarrebbe assai precario, incompleto e molto spesso fuorviante.
saluti, Tom
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Re: DRC di Sbragion
Io sul Drc vado sempre a tentativi ma con la sensazione di non aver capito bene cosa comportano i vari parametri. Forse un approccio ragionato e cosciente di quello che si sta facendo sarebbe più soddisfacente. C’è qualcuno che può scrivere una mini guida?
- Danik
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Re: DRC di Sbragion
Ho analizzato un pò di misure DRC trasformandole in grafico AQT, e mi sono fatto una piccola idea sul perchè in molti chiedono solo di correggere fino ad una certa frequenza.
Se la correzione è efficace alle basse frequenze, dove si riacquista molta dinamica ambientale, lo stesso non si può dire sul resto e, a volte, comportandosi come un normale parametrico, ad un'abbassamento di livello di frequenza si ha di contro una compressione di dinamica ambientale.
Credo sia fondamentale sapere come agire sui parametri per aumentarne l'efficienza anche per questa parte di spettro.
Se la correzione è efficace alle basse frequenze, dove si riacquista molta dinamica ambientale, lo stesso non si può dire sul resto e, a volte, comportandosi come un normale parametrico, ad un'abbassamento di livello di frequenza si ha di contro una compressione di dinamica ambientale.
Credo sia fondamentale sapere come agire sui parametri per aumentarne l'efficienza anche per questa parte di spettro.
Aloha, Danik
- MarioBon
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Re: DRC di Sbragion
Secondo me una chiave di lettura potrebbe riguardare la risposta in frequenza e la risposta in potenza dei diffusori acustici. Supponiamo di avere un sistema a due vie con un woofer da 7 pollici e un tweeter tagliati a 3000 Hz. Supponiamo che la risposta in frequenza sull'asse privilegiato di ascolto sia perfettamente piatta e che l'ambiente presenti un T60 costante con la frequenza. In queste condizoni la risposta in ambiente, a qualche metro dal diffusore, presenterà un avvallamento tra 1500 e 3000 Hz (a causa della ridotta dispersione del woofer). La curva target del DRC viene disegnata piatta o leggermente decrescente. Per ottenerla è necessario incrementare il livello tra 1500 e 3000Hz e questo introduce un boost sul suono diretto (il DRC può molto ma non può modificare la risposta in potenza dell'altoparlante).
Se invece il sistema è un tre vie con tagli a 200 e 2000 e con un medio da 5 pollici, la cui risposta in potenza non ha buchi localizzati, il risultato della correzione non presenta questo difetto.
Ne segue che se i diffusori sono realizzati seguendo i criteri di Toole e sono decentemente posizinati si otterranno ottimi risultati estesi a tutta la banda altrimenti si deve smanettare un po' di più.
In sostanza alle basse frequenze il risultato è assicurato perchè le caratteristiche degli ambienti domestici sono le stesse nel 99% dei casi. In gamma medio-alta gli ambienti non sono tutti uguali ed i diffusori acustici non sono tutti uglai e non ci si può aspettare che la stessa soluzione sia valida per tutti.
Se invece il sistema è un tre vie con tagli a 200 e 2000 e con un medio da 5 pollici, la cui risposta in potenza non ha buchi localizzati, il risultato della correzione non presenta questo difetto.
Ne segue che se i diffusori sono realizzati seguendo i criteri di Toole e sono decentemente posizinati si otterranno ottimi risultati estesi a tutta la banda altrimenti si deve smanettare un po' di più.
In sostanza alle basse frequenze il risultato è assicurato perchè le caratteristiche degli ambienti domestici sono le stesse nel 99% dei casi. In gamma medio-alta gli ambienti non sono tutti uguali ed i diffusori acustici non sono tutti uglai e non ci si può aspettare che la stessa soluzione sia valida per tutti.
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Re: DRC di Sbragion
...quindi introducendo un boost sul segnale diretto (per compensare il buco causato dalla risposta in potenza) si forzerebbe sia l'amplificazione che il diffusore.MarioBon ha scritto:Secondo me una chiave di lettura potrebbe riguardare la risposta in frequenza e la risposta in potenza dei diffusori acustici. Supponiamo di avere un sistema a due vie con un woofer da 7 pollici e un tweeter tagliati a 3000 Hz. Supponiamo che la risposta in frequenza sull'asse privilegiato di ascolto sia perfettamente piatta e che l'ambiente presenti un T60 costante con la frequenza. In queste condizoni la risposta in ambiente, a qualche metro dal diffusore, presenterà un avvallamento tra 1500 e 3000 Hz (a causa della ridotta dispersione del woofer). La curva target del DRC viene disegnata piatta o leggermente decrescente. Per ottenerla è necessario incrementare il livello tra 1500 e 3000Hz e questo introduce un boost sul suono diretto (il DRC può molto ma non può modificare la risposta in potenza dell'altoparlante).
Se invece il sistema è un tre vie con tagli a 200 e 2000 e con un medio da 5 pollici, la cui risposta in potenza non ha buchi localizzati, il risultato della correzione non presenta questo difetto.
Ne segue che se i diffusori sono realizzati seguendo i criteri di Toole e sono decentemente posizinati si otterranno ottimi risultati estesi a tutta la banda altrimenti si deve smanettare un po' di più.
In sostanza alle basse frequenze il risultato è assicurato perchè le caratteristiche degli ambienti domestici sono le stesse nel 99% dei casi. In gamma medio-alta gli ambienti non sono tutti uguali ed i diffusori acustici non sono tutti uglai e non ci si può aspettare che la stessa soluzione sia valida per tutti.
saluti, Tom
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Re: DRC di Sbragion
Quello lo superi cambiando ampli. Più che altro "appiattisci" il campo riflesso ma incrementi il campo diretto introducendo una colorazione nel suono diretto. Forse gli "artefatti" di cui si sente parlare sono questi.
Del resto, come ho già detto, ogni soluzione parte da determinate ipotesi: per quanto riguarda la parte bassa sono ipotesi verificatei nel 99% dei casi, nella parte medio alta la situazione è più variegata: non è il DRC che sbaglia è il particolare abbinamento tra diffusori ed ambiente che genera situazioni singolari non risolvibili in base ad un singolo criterio.
Se il DRC potesse risolvere qualsiasi situazione potremmo tranquillamente disporre un diffusore rivolto verso il punto di ascolto e l'altro rivolto verso la parete di fondo (magari carica di fonoassorbente).
Del resto, come ho già detto, ogni soluzione parte da determinate ipotesi: per quanto riguarda la parte bassa sono ipotesi verificatei nel 99% dei casi, nella parte medio alta la situazione è più variegata: non è il DRC che sbaglia è il particolare abbinamento tra diffusori ed ambiente che genera situazioni singolari non risolvibili in base ad un singolo criterio.
Se il DRC potesse risolvere qualsiasi situazione potremmo tranquillamente disporre un diffusore rivolto verso il punto di ascolto e l'altro rivolto verso la parete di fondo (magari carica di fonoassorbente).
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Re: DRC di Sbragion
Capisco cosa intendi...MarioBon ha scritto:Quello lo superi cambiando ampli. Più che altro "appiattisci" il campo riflesso ma incrementi il campo diretto introducendo una colorazione nel suono diretto. Forse gli "artefatti" di cui si sente parlare sono questi.
Del resto, come ho già detto, ogni soluzione parte da determinate ipotesi: per quanto riguarda la parte bassa sono ipotesi verificatei nel 99% dei casi, nella parte medio alta la situazione è più variegata: non è il DRC che sbaglia è il particolare abbinamento tra diffusori ed ambiente che genera situazioni singolari non risolvibili in base ad un singolo criterio.
Se il DRC potesse risolvere qualsiasi situazione potremmo tranquillamente disporre un diffusore rivolto verso il punto di ascolto e l'altro rivolto verso la parete di fondo (magari carica di fonoassorbente).
Gli artefatti certamente possono derivare da tante cause, una potrebbe essere anche questa.
Una volta questa cosa l'ho sottolineata, scrissi: "verificare sempre i buchi in frequenza e controllare se si portano dietro del campo riverberato".
A questo punto correggere (e incrementare) il campo riverberato (che poi è la stessa medaglia del campo riflesso) non può che aggiungere "melma acustica", questa sicuramente non farà bene al suono.
Io appartengo alla categoria del..."ottenere una risposta in ambiente con meno buchi possibili" quindi correggere soltanto in attenuazione. (se in alcuni punti la risposta presenta esaltazioni, almeno per chi usa il DRC, non c'è alcun problema).
Di contro, la distanza critica tra diffusore e ascoltatore (con il DRC) può essere ragionevolmente migliorata, non risolta del tutto, ma con qualche attenzione migliorata.
saluti, Tom
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Re: DRC di Sbragion
Credo di poter dire, almeno nel mio caso, che gli artefatti siano legati alla precisione con cui vengono effettuate le misure e forse anche al profilo drc usato. Quest'ultimo, stranamente, più è spinto, più fornisce risultati eccellenti. Ora sto provando addirittura "insane"...
Ciao
Maurizio
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Re: DRC di Sbragion
Hai centrato il punto!!!!!!!!!!!Bluenote ha scritto:Credo di poter dire, almeno nel mio caso, che gli artefatti siano legati alla precisione con cui vengono effettuate le misure e forse anche al profilo drc usato. Quest'ultimo, stranamente, più è spinto, più fornisce risultati eccellenti. Ora sto provando addirittura "insane"...
L'acquisizione è fondamentale per i seguenti motivi:
1) cercare di raggiungere un rapporto S/N piu elevato possibile (massimo silenzio durante la registrazione e segnale non troppo basso)
2) evitare l'aggiunta di rumori estranei (tipo il passaggio di un auto/camion durante lo sweep)
3) acquisire la "vera" risposta alle alte frequenze poichè con il posizionamento errato è facile generare risposte non congrue, ergo...spingere il sistema a correggere qualcosa che non cozza con la realtà. (da qui sibilanti, artefatti e, alte, o in evidenza o troppo attenuate)
p.s una volta (vecchie versioni del DRC) i profili spinti si potevano definire come "estremi" e/o "insani"...oggi cambierei definizione con termini che vertono ad avvisare che si sta implementando un profilo con più campioni impiegati, ma che in certi contesti possono rivelarsi una vera panacea. (come nel mio caso e forse anche il tuo).
p.p.s ho in mente di scrivere un intero 3D sul mio sistema, con tanto di grafici e, dulcis in fundo, una reale prova d'ascolto, quindi fornendo anche il responso di "quello che esce dai diffusori" a confronto di un file musicale originale.
In questo modo si potrà valutare quanto siano errate le paventazioni sui presunti artefatti.
Ognuno potrà confrontare i file con il proprio sistema o in cuffia.
saluti, Tom
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