A parte il fatto che, poiché le curve differiscono di livello in ampiezza, la forma è parecchio simile.
Lo studio sulle curve psicoacustiche, secondo me, vale per quanto concerne la percezione lineare in frequenza a fronte di uno stimolo uniformemente distribuito in ampiezza, ovvero...se il segnale riprodotto avesse una risposta piatta, noi, tramite la curva psicoacustica, la percepiremmo come se lo fosse. (percepiremmo lo stesso livello al variare della frequenza)
Questo perché, come ben noto, siamo più sensibili in determinati punti dello spettro in frequenza.
Quando andiamo a tracciare la nostra funzione di trasferimento, utilizziamo segnali perfettamente lineari, e a questi, erroneamente secondo me, ne associamo la successiva distribuzione con andamento psicoacustico.
Per un paio d'anni ho "combattuto" con diverse curve "sperando" di trovare qualcosa che più si addiceva alle mie esigenze, questo perché con le curve psicoacustiche mi son trovato bene soltanto durante il periodo di sperimentazione iniziale...ma poi alla fine notavo che non era quella la strada da seguire perché avvertivo la necessità di rimodellarla in quanto carente di qualcosa. (che descriverò alla fine)
Il motivo di tutto questo e' spiegabile...
Il segnale musicale che ascoltiamo non ha un andamento, solitamente, piatto.
Lo possiamo osservare qui, sono le risposte di 6 diversi brani//registrazioni.
Come si evince, la musica ha generalmente un proprio andamento -calante- nella parte medioalta-alta.
A questo punto il mio concetto segue questo principio: la risposta in frequenza prodotta dal diffusore in ambiente, dovrebbe risultare più lineare possibile a fronte di un segnale lineare usato come stimolo di riferimento.
In questo modo si otterrà la massima fedeltà rispetto il segnale musicale originale, che come abbiamo visto non è affatto lineare.
Se la risposta prodotta è piatta (usando lo stimolo lineare) e la registrazione è ottima, si assisterà ad una riproduzione pressochè esente da problemi, l'equilibrio timbrico/tonale risulterà parecchio congruo in relazione a quanto si percepisce dinanzi uno strumento acustico vero.
Sono le cattive registrazioni, le cattive misure (errori di misura, calibrazioni microfoniche precarie, mal posizionamenti.. ect...ect..) che spingono "forzatamente" nella ricerca//scelta di curve non lineari.
Con questa curva (rilevata acusticamente nel punto ascolto)
molte registrazioni suonano allo stato dell'arte (condivisa anche da un panel numeroso di utenze)
E' circoscritta entro uno scarto di +/- 0.5db
Ovviamente con altre registrazioni (ma perchè son fatte male le registrazioni!) risulta un pò troppo brillante, motivo per il quale ho "mediato" l'emissione della parte relativa che occupa la banda 5khz-20khz, quindi attenuandola di -2,5db.
Le nostre sperimentazioni ci hanno convinti di una cosa: la risposta in frequenza dovrebbe
quantomeno risultare piatta sino ai 5khz.
Da allora non è stato più necessario cambiare impostazione, ad ogni ascolto produce stimoli sempre positivi ed emozioni che si rinnovano di volta in volta.