Il tir e la ferrari

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Svarione
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Il tir e la ferrari

#1 Messaggio da Svarione »

Ora c’è chi ci ha perso il volante per sta storia, era un francese, snob, bravino, ma che fece l’errore di dire la verità a chi invece voleva farsi pubblicità, grave errore, piazzali in fabbrica pieni di 208 e 308 e sto pilota mi mette sui giornali che le mie f1 sono dei tir....zac.

Non che non avesse ragione, ma dai un poco di savoir faire, tatto, comunque la fabbrichetta macina utili ancora oggi anche se è diventata una cosa un poco diversa da quel che era al tempo, beh, made in italy e una bandiera...si.

Si made in italy come tutto quel che mangiamo, materie prime dall’est, lavorazioni all’est, confezione in ltaly, ecco il nostro piatto servito, ...a prezzi italiani ovvio.

Ma a ben vedere la delocalizzazione porta vantaggi, certo a chi non lo so, dipende se si guarda nel breve o nel medio periodo, che nel lungo siamo morti, e nelle tasche di chi guardi aggiungo io.
La delocalizzazione non porta vantaggi globali.
Ovvio, lo capisce il bambino di ieri che oggi butta perchè costa di più riparare, ma lo capisce l’ambiente se potesse parlare, però credetemi parla una lingua diversa ma a forza di bombe d’acqua e scioglimento ghiacciai con compagnia bella lo capiranno anche i bipedi....disoccupati in primis.
Tutta sta idea del capitalismo, del profitto, del consumismo occidentale contrapposto al bieco e inefficiente comunismo per poi arrivare al punto che chi fa i soldi sono i cinesi!
Gran geni, gli eredi di mao tze tung, e chi l’avrebbe detto?
Ma facciamo anche noi come loro, rimbocchiamoci le maniche, mangiamo riso, e lavoriamo 12 ore al di.
Problema
Dove?
Cioè se oggi supponiamo tu volessi lavorare anche a qualsiasi prezzo per fare 12 ore dovresti avere due o tre lavori, dovresti fare i turni almeno in uno di questi, poi dovresti fare magari in coperativa il secondo, e il terzo le pulizie o l’accompagnatore di vecchietti, o il giardino dei vicini.
Si ma cosa cambia a livello di paese?
Nulla.
Nessun indotto, nessun futuro, ma soprattutto sono lavori di facchinaggio, a basso valore aggiunto, in cina oggi e in india domani e in vietnam stanno producendo tutti i prodotti del mondo intero intanto che noi facciamo portare a spasso i vecchietti, tagliamo l’erba con la honda, avvitamo viti dei motorini coreani con il black and decker.

Che la cosa sia tragica è ovvio, se si rompe un ampli marantz da 30 watt lo butti, costa meno ricomperare il nuovo modello che ripararlo.
Ma vi è dell’altro, se oggi trovi ancora un audiotecnico che lo può resuscitare a 3 ore in auto da casa tua, domani dovrai rassegnarti, butteremo anche perchè nessuno è capace di metterci le mani.
Guardate che i vecchietti non sono eterni, se i giovani emigrano perchè il lavoro che trovano non è abbastanza qualificato e remunerato, dovremo spedire in francia e in inghilterra i nostri beneamati ampli.
Oh questo succede già, soprattutto dove si è delocalizzato o dove si è chiuso le fabbriche.
Orologi per esempio, abbiamo tanti azzeccagarbugli vecchietti, ma se volete risolvere definitamente con sicurezza un restauro, o un problema serio, beh diventano pochi i maghi, molti spediscono in svizzera, perchè lì?
La svizzera non ha delocalizzato la produzione orologiera.
Non ci credete ancora? La seiko fa dei buonissimi orologi ibridi, bene in italia gli appassionati hanno problemi?devono andare in giappone, perchè li? Idem
ma vi è un altro problema, che è quello dell’inevitabile arretramento della qualità dell’insegnamento accademico di generazione in generazione, il pressapochismo.
Insomma se oggi sopravvivono tutti non vedo perchè domani non debba essere lo stesso, ci barcameneremo sui laghi accontentandoci del pesce che troveremo.
non vi piace?
Ma quando c’era da studiare si andava al cinema, quando c’era da laurearsi si andava a fotocopiare gli studi altrui senza aver studiato, quando si è trattato di progettare cosa pretendete?
Un audiotecnico sa dove mettere le mani, potrà non saper progettare un circuito, un ampli, un diffusore, ma sostituire, fare upgrade beh, si.
Un progettista forse non saprà dove mettere le mani, non gli è richiesto, lui deve inventare il circuito, progettare, poi il laboratorio passa alla produzione.
E già ma se i progettisti non sanno fare progetti autonomi, proprietari, originali?
bel problema, immaginate all’assunzione di un tecnico, domanda:
cosa è un amplificatore, brammm
lui ha studiato all’itis, ma non ci ha capito nulla.
Lo stesso per un progettista, mi faccia lo schema di un ampli, o di un monovia con sub. sbraamm
Certo, non è che che tutti i colloqui tendono ad assumere per il laboratorio, in genere lì ci sono le menti migliori e quelli sono,oltre che i primi della classe, anche quelli che studiavano altrochè, pochi.
ma per fortuna ci sono altri ruoli, altre mansioni, i venditori, i giornalisti specializzati..
Ora non ė un bel biglietto da visita? giornalista di...beh non è male, posto pulito, basta superare un colloquio, citare qualche studio altrui, saper scrivere, e un qualcosa che abbia attinenza con il settore di cui si occupa la rivista.
Chessò turismo e viaggi? Facile
Moto? Facile
Orologi? Facile
Stereo? Facile
Non ci credete eh?
Il più ignorante della classe era un sognatore, però poteva, il papà poteva, e lui girava girava girava, vantaggio competitivo si chiama, faceva altro prima di te.
Sto asinello non parlava una lingua, capiva a malapena sulla cartina i mari dai laghi, non capiva i monti dalle pianure, si è vero, ma quando il primo della classe si è concesso dopo la laurea di prendersi una vacanza, beh il posto di lavoro glielà rubato il giovincello, che aveva scalato questa cima, organizzato una spedizione, fatto la crociera in barca a vela ...
Forse che vorreste avere come skipper l’asinello?
O andarci sull’himalaya?
Ma no, lui vi vende l’idea, fa il giornalista, che sa lui di matematica, di pc, di economia, di diritto, il suo curriculum successivo perchè poi lo sgamano, sarà costruito con l’esperienza e le conoscenze fatte precedentemente...la fuffa.
Chessò, girato il mondo in moto, lavorato per le riviste dal al, si presenterà per fare il collaudatore.
Durerà?
No, poi aprirà una concessionaria in società di harley, oppure una boutique di lusso di abbigliamento sportivo, è così che poi saltano fuori i tir con i motori della ferrari, e ve ne saranno sempre....di più.
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mario061
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Re: Il tir e la ferrari

#2 Messaggio da mario061 »

Complimenti, hai fatto centro anche stavolta... :mrgreen: :mrgreen:
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NomeUtente
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Re: Il tir e la ferrari

#3 Messaggio da NomeUtente »

mario061 ha scritto:Complimenti, hai fatto centro anche stavolta... :mrgreen: :mrgreen:
Mario, mi fai una traduzione? Ci ho capito 'na fava...
finto professionista che non ha coraggio di firmarsi con nome e cognome - anonimo & incompetente & nullita' - il peggiore di tutti - pataccaro difensore di pataccari - feccia maleodorante [cit. "il progettista VERO (since 1972)"]
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mario061
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Re: Il tir e la ferrari

#4 Messaggio da mario061 »

http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 70#p145170

Ha abboccato al volo, come una tinca... :mrgreen:
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TomCapraro
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Re: Il tir e la ferrari

#5 Messaggio da TomCapraro »

mario061 ha scritto:http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 70#p145170

Ha abboccato al volo, come una tinca... :mrgreen:

Le specie ittiche presenti nel lago di Bracciano sono: il Luccio, il Persico Reale, la Scardola, la Rovella, la Tinca, la Carpa, l'Anguilla, il Lattarino, il Cefalo, il Coregone, il Persico Sole, la Gambusia.
saluti, Tom
Svarione
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Re: Il tir e la ferrari

#6 Messaggio da Svarione »

NomeUtente ha scritto:
mario061 ha scritto:Complimenti, hai fatto centro anche stavolta... :mrgreen: :mrgreen:
Mario, mi fai una traduzione? Ci ho capito 'na fava...
Beh, è un off topic.
leggilo come una sorta di paziente che affida la sua vita nelle mani di un dottor sconosciuto, e la mattina al cospetto di infermieri, dottori e sapienti pensa:
Che me la mandi buona, ora sono nelle loro mani.
Hai qualche aspettativa?
La fede
Altro?
La speranza
Potevi giocartela meglio, questo si, potevi, ma che in gioco ci sia la vita, la riparazione del tuo gioco preferito, la resistenza del ponte che stai passando, l’atterraggio dell’aereo che hai preso, la fiducia nel paese in cui decidi di vivere, dell’azienda in cui lavori, il nuovo giocattolo che comperi, non cambia la sostanza.
Che ce la mandino buona siamo sempre in mani altrui, e che mani saranno?
Potevi scegliere?
La storia insegna?
Cosa hanno fatto gli altri?
Perchè?
Avranno un titolo idoneo, ma soprattutto avranno amore per quel che fanno?
Perchè vedi la carta prende tutto, ma l’uomo che c’è dentro al vestito è quel che conta.
è un off topic leggerino dai, scritto male questo si.
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mario061
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Re: Il tir e la ferrari

#7 Messaggio da mario061 »

Non è scritto male dai... E, lasciando stare i soliti commenti del genio... (che deve sempre promuoversi sfruttando i post altrui nel tentativo di raccattare qualche cliente...), mi sembra una bella "radiografia" generale dei dubbi che ha ognuno di noi nel corso della vita quando è costretto ad affrontare situazioni nelle quali non è ferrato, che sono moltissime purtroppo.

Da una parte invidio quelli che sono convinti di sapere tutto e avere la soluzione per tutto, perchè non hanno dubbi e vivono meglio, e se qualcosa non gli torna fanno presto e risolvere, danno al colpa agli altri e sono a posto...
Svarione
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Re: Il tir e la ferrari

#8 Messaggio da Svarione »

abbiamo scelto di improntare una società sull'avere, diciamo già fin da piccoli ai nostri figli di non toccare i giochi che non sono loro, gli insegniamo il concetto di proprietà.

a noi sembra normale educarli così, anzi guardiamo male i genitori che non fanno altrettanto.

e invece filosofi e scienziati prevedono l'estinzione del genere umano se non superiamo sta cosa.

condividere, gulp, mario il tuo stereo, la tua moto, e il bello è che dovremo arrivarci, anzi visto che ci siamo inizierei da subito.

ma è un dolore, solo che l'alternativa è l'estinzione.

Stanno pensando un mondo in cui nessuno lavora eccetto un elite che lo fa per autorealizzazione aggratis, fabbriche robotiche, hanno persino riprogettato le città, il modo di coltivare, tutto.

alcune cose saranno più lunghe da realizzare, altre già ci sono, fabbriche a zero operai, volontariato, culture avanzate, preparati, si mangia sempre bene da te?

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mario061
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Re: Il tir e la ferrari

#9 Messaggio da mario061 »

Mah...non so se "condividere" possa servire...

Certo anch'io penso che il futuro non sarà migliore del presente. Il mondo è cambiato moltissimo, e cambierà ancora tanto in ancora meno tempo. Come non lo so, e spero di non saperlo.

Sono comunque convinto che l'essere umano è troppo immaturo per poter "condividere" ...e non penso che nei prossimi mille anni maturerà...siamo poco più che scimmie in fin dei conti...
Svarione
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Re: Il tir e la ferrari

#10 Messaggio da Svarione »

ma poi io sta cosa non la capisco, non la vedo realizzabile.

è come se a un certo punto tutti nel mondo decidessero che si può vivere come si vuole, mangiare quel che si vuole, senza avere nulla che non sia roboticamente producibile, ma facendo quel che ti pare da mane a sera.

possibile?

e basterebbe educare alla condivisione come alternativa alla proprietà esclusiva?

a produrre i robot?
i robot che fabbricano robot?
bisogna vederla per crederci, te l'immagini che progresso sarebbe, un eden?
ma i preti si dimettono? saranno pochi eh? e noi che si fa tutto il giorno?

cuciniamo tagliatelle per chi? Ma ti vengono a noia
c'é il robot che magna le tagliatelle?
inventiamo robot che fanno tagliatelle e poi altri che le mangiano?

Ma guarda che verrebbe una comica, distruggiamo il pianeta a forza di robot?
Ci estinguiamo noi e resta un pianeta di macchine?
La vedo bella, nessuno che sa più fare altro che robot, e dove li metti sti cosi?
uno al lago di sicuro a pescare il persico che col risottino sta una meraviglia, poi vedremo.
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