Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

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Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#1 Messaggio da MarioBon »

Il sig. Fabrizio Calabrese ha preso di mira il trasduttore a magnete mobile M-Force di Powersotf per dire,
sostanzialmente, che è un oggetto difficile da adoperare se non inadoperabile.
E infatti conclude la sua disamina con questo post:
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#2 Messaggio da MarioBon »

I veri problemi, in realtà, sono altri:

- l'M-Force non è sato inventato dal sig. Fabrizio Calabrese
- il sig. Fabrizio Calabrese non ha letto la documentazione prodotta da Powersoft

In effetti l'M-Force non è un dispositivo da usare in modo convenzionale con un "normale" caricamento reflex o con una "doppia line a di trasmissione" volgarmente conosciuto come reflex di Bose (con condotti "lunghi"). Anche se usato in cassa chiusa restano da superare almeno due problemi:

- la resistenza RE molto bassa (0.26 Ohm)
- l'elevata massa mobile (nell'ordine di due kilogrammi)

Evidentemente non si può usare un qualsiasi amplificatore (e cavo) e non si può realzzare una "normale" cassa in legno (che non reggerebbe alle sollecitazioni). Powersoft si è premurata di descrivere e spiegare l'impiego di questo particolare trasduttore in una serie di pubblicazioni. Per esempio:

https://www.powersoft.com/wp-content/up ... RE_WEB.pdf
https://www.powersoft.com/wp-content/up ... -Motor.pdf
Molte altre spiegazioni si trovano nel sito Powersoft.

L'M-Force va utilizzato con un amplificatore in classe D particolare, appositamente realizzato da Powersoft, che, grazie ad un DSP, consente di regolare il fattore di smorzamento potendo scegliere tra valori che vanno dal negativo al positivo. Un fattore di smorzamnto negativo consente di compensare sia la resistenza RE che la resistenza del cavo (e volendo moltre altre cose). Una applicazione del fattore di smorzamento negativo è stata fatta da Audio Pro on il sistema ACE_BASS (che è tutto analogico).

In ambito professionale le cose che oggi contano sono:

- il massimo SPL
- la compressione termica
- le dimesioni ed il peso.

Il rendimento, e quindi la potenza necessaria per ottenere un certo SPL, non è più una priorità.
L'M-Force può essere dotato di un diaframma da 22, 30 o 40 pollici. Il rendimento dell'M-Force con diaframma da 30 pollici è dichiarato 2.6% .
Il diaframma da 30" ha una superficie di radiazione che equivale 3 woofer da 18" quindi il volume necessario all'M-Force va paragonato a quello richiesto da almeno tre woofer da 18 pollici per ottenere la stessa estensione in basso (e lo stesso SPL all'aparto, non in casa!!!).
L'altra caratteristca dell'M-Force è la minima compressione termica: grazie ad una resitenza termica di soli 0.06 °C (da 5 a 10 volte inferiore rispetto ai woofer convenzionali) la compressione termica è minima. Un "normale" woofer professionale (alla potenza AES) presenta una compressione termica compresa tra 3 e 6 dB il che significa che, nell'uso prolungato, almeno metà del rendimento viene perduto ma sopratutto che, raggiunta una certa temperatura, anche aumentando la potenza applicata, l'SPL non aumenta (o aumenta molto poco). A tal proposito si vedano i data sheet dei woofer Eighteen Sound (che riportano la compressione termica).
Si tratta quindi di un dispositivo che ha i suoi perchè. Certamente è un dispositivo di classe BSA.
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#3 Messaggio da MarioBon »

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questa qui sopra è una soluzione proposta da Powersoft. Non è certo un cabinet piccolo ma quanti woofer "normali" sarebbero necessari per ottenere le stesse prestazioni? e quanto volume sarebbe necessario?
In questo esempio la risposta si estende piatta quasi fino a 20 Hz, c'è da credere che, per una banda passante meno estesa, sia anche necessario un volume inferiore (anche perchè le possibilità d equalizzazione sono veramente molto ampie).
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#4 Messaggio da MarioBon »

Questi sono gli inusuali parametri dei trasduttori M-Force.
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#5 Messaggio da MarioBon »

da un punto di vista teorico, visto che il sistema dispone di DSP che consente di equalizzare, si può ipotizzare un diffusore in sospensione pneumatica in 100 litri con banda passante da 40 a 100 Hz con passa basso del 4° ordine e passa alto del 2° ordine (per limitare l'escursione). 100 litri sono comunque pochi sia rispetto allo spostamento volumetrico (oltre 8 litri) che rispetto alle stesse dimensioni del trasduttore (30 pollici). Per linearizzare lo spostamento volumetrico Powersoft dispone del sistema IPAL.

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in rosso la risposta non equalizzata. Il sistema andrebbe comunque pilotato con il suo amplificatore dedicato Powersoft. La sensibilità con 2.83 Vrms resta superiore a 100 dB.

Questi 100 litri vano confrontati con il volume che servirebbe per ottenere le stesse prestazioni utilizzando dei normali woofer da 18".
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#6 Messaggio da carlochiarelli »

A chi può interessare il tutto é assimilabile ad un motore lineare.
Ovvio che per muoverlo serva un apposito azionamento, che ovviamente é controllato in corrente.
Wikipedia sui motori lineari é abbastanza corretta, ma poco aggiornata, ma per farsi una idea basta e avanza.

Tanto per capirsi un classico motore lineare ( di quelli che uso io ) ha velocità di 10m/s spinta di 2000N e banda di controllo in loop chiuso di 100hz.

Le applicazioni sono innumerevoli, come ad esempio i treni a levitazione magnetica, gli ascensori ecc.
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#7 Messaggio da carlochiarelli »

Il colpo di genio di Powersoft é proprio l'utilizzo di un motore lineare in campo audio: l'efficienza meccanica diventa elevatissima.
Purtroppo il tutto richiede un minimo di conoscenze non disponibili in riva al lago!

La parte resistiva é bassa ma non bisogna valutarla come negli altoparlanti: è un motore !
Si tratta di resistenza serie non di carico!
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#8 Messaggio da mario061 »

Molti anni fa (una trentina almeno...) ho aperto (per fare manutenzione) dei subwoofer a tromba con motore elettrico a bassissima inerzia, che tramite un rimando meccanico con delle cinghie dentate, pilotava due membrane (con sospensioni più rigide se paragonate ai normali woofer pro con magnete) da 18 pollici(o forse 15, mah, è passato molto tempo e non ricordo). Se non ricordo male erano marchiati SDL. Il motore aveva una R bassissima, ed era interfacciato a un finale BGW tramite un trasformatore che adattava l'impedenza.
Il basso di quei woofer era, per quei tempi, piuttosto impressionante.
Quando ho letto questo topic e visto questo woofer mi è venuto in mente quel sistema. Credo che il principio sia lo stesso, ma con il vantaggio che in questo sistema non c'è rinvio meccanico e non c'è il trasformatore, per non parlare delle possibilità date dai moderni sistemi di elaborazione digitali. Quindi non fatico a pensare alle ottime prestazioni che può raggiungere un sistema simile. Sarei curioso di ascoltarlo. Sulla superficialità del genio del lago non commento perché si commenta da sola.
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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#9 Messaggio da MarioBon »

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Re: Fabrizio Calabrese: Un piccolo dubbio (M-Force)

#10 Messaggio da mario061 »

Sembra proprio lo stesso modello che avevo smontato io, anche il colore ( azzurrino) del motore è uguale...tiravano delle botte pazzesche. Erano 4 moduli pilotati da due finali, crossover attivo Rane, e satelliti JBL linea pro di quei tempi, ma non ricordo il modello. Mi pare che venissero usati anche nei concerti dal vivo di quei tempi da artisti famosi, o almeno così mi disse il fornitore delle cinghie dentate di ricambio.
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