TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di forma)

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MarioBon
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#11 Messaggio da MarioBon »

Basta non farsi influenzare... e poi chi dice che Tom non abbia imbrogliato le carte?
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Felix
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#12 Messaggio da Felix »

Settimana prossima mi ci metto! ;)
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TomCapraro
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#13 Messaggio da TomCapraro »

L'album dal quale ho estrapolato quel gruppo di transienti è questo-

Immagine

La traccia è la N°6. ed ha questo inviluppo
Durata del brano 7.11.440 (oltre sette minuti)

Immagine

Queste le analisi ASDA (ha un fattore di cresta molto elevato)

Immagine
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#14 Messaggio da TomCapraro »

Certamente non tutti i brani hanno questo "sciame di picchi" cosi ravvicinati e densi.
Clipparli comporta una differenza percepibile, poco, ma non sarà quel transiente "deciso" per come e quanto è possibile riprodurre.

Scusatemi, ho un difetto: sono un po troppo precisino. :roll:
saluti, Tom
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#15 Messaggio da Calbas »

Poi bisogna aggiungere quando è la Decca a registrare clippato:



Immagine



ma tanto non si sente.
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MarioBon
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#16 Messaggio da MarioBon »

La "tosatura che hai indicato non si sente perchè è breve e isolata e poi non sai che c'è (finchè non passi tutto il brano campione per campione). Queste, invece, si sentono:
Immagine
Il fatto è che il rissultato non è una riproduzione "sgrattuggiante" ma "piatta" e confusa.
Per la cronaca il fattore di cresta vale tre e viene da questo CD:
http://www.mariobon.com/CFMusica/CD_2_CDion.pdf
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#17 Messaggio da TomCapraro »

Mario mi ha giustamente anticipato.
La tosatura dei picchi non provoca la classica distorsione "sgrattugiante" bensì un altro fenomeno.
Quando un impianto sgrattugia significa che stiamo clippando, abbondantemente, anche il livello rms.
saluti, Tom
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#18 Messaggio da MarioBon »

TomCapraro ha scritto:Immagine
Vediamo come leggere questa ASDA proposta da Tom:
i numeri interessanti sono:
- il fattore di cresta 21.79 e 24 (decisamente alto)
- il valore RMS 1.86 e 1.66 Vrms
- il picco (a dx e sx) in questo caso 32767
- la media

Il fattore di cresta è un indizio per la "qualità" della traccia: statisticamente quando è alto la registrazione è buona, quando è basso (verso il tre) non è buona. Ci sono casi, come la musica per organo, dove è difficile superare il 5 anche con registrazioni ottime (a causa della abbondante riverberazone).
La media dovrebbe essere nulla e qui praticamente lo è. Una media nulla significa che il woofer (in una catemna accoppiata tutta in continua) non riceve un offset che lo porterebbe fuori dal centro del traferro.
Il Picco di 32767 in questo caso coincide con la massima modulazione assoluta consentita dal formato CD (due alla 16 = 65536 picco-picco ovvero 32768 di picco che in realtà sono 32767 per il picco positivo perchè c'è anche lo zero). Significa che la modulazione è stata sfruttata al massimo. La ASDA dice anche che questo valore è stato raggiunto 25 volte quindi potrebbe esserci qualche breve tosatura su un canale (e 0 nell'altro).
Il valore RMS è riferito ad un amplificarore da 100 Watt su 8 ohm (picco = 40 Volt sul carico).
La sensibilità del diffusore viene misurata con 2.83 Vrms. Supponiamo sia di 90 dB. Con 1.66 Vrms
si ottengono, a un metro, 20log(1.66/2.83)=-4.63 dB. Questi vanno sottratti alla sensibilità ottenendo 90-4.63=85.37 dB (SPL prodotto da questa registrazione con 100 Watt). I picchi, invece, saranno di 90+20+3=113 dB (i 20 dB vengono dall'amplificatore 10log(100)=20, il tre viene dal passaggio da rms a picco). Questo a un metro con un singolo diffusore in funzione. In ambiente i diffusori in azione sono due è si deve aggiungere il contributo dell'ambiente. Aumentando la distanza il suono diretto (picco di pressione) diminuisce mentre la potenza acustica irradiata (campo riflesso) è circa la stessa in ogni punto dell'ambiente e dipende dalle dimensioni (dell'ambiente) e dal tempo di riverberazione. Se l'ambiente fosse ideale la potenza acustica sarebbe la stessa in ogni punto dell'ambiente. La potenza acustica varia con la frequenza in accordo con il tempo di riverberazione.
Con 2 diffusori la pressione di picco dovrebbe teoricamente aumentare di 6 dB ma, dato che il contenuto del canale destro e sinistro non sono sempre uguali, si considera un aumento tra 3 e 6 dB. In sostanza la pressione di picco con due diffusori a un metro vale da 116 a 119 dB.
Allontanandosi dai diffusori la presione cala di 6 dB per ogni raddoppio di distanza quindi partendo con 116-119 dB a un metro avremo così:

-6 dB a 2 metri (110-113dB)
-7.95 dB a 2.5 metri (108-111 dB)
-9.54 dB a 3 metri (106-109 dB)
-12 dB a 4 metri (101-104 dB)

La relazione tra la risposta in frequenza e la risposta in potenza di un diffusore è data dall'indice di direttività che, per le trombe, è noto (se è specificato nei data sheet) mentre per gli altoparlanti può essere stimato (su base geometrica). Restano fuori le basse frequenze dove i modi normali la fanno da padrone. La potenza acustica irradiata nell'ambiente si può anche calcolare conoscendo il rendimento del diffusore. Per esempio se il rendimento è pari all'1% con 100 Watt si ottine un Watt acustico.

Le registrazioni con fattore di cresta alto richiedono, per aumentare l'SPL, amplificatori potenti (per riprodurre i picchi senza distorsione di forma) ma anche ambienti molto silenziosi per non dover "coprire" il rumore ambientale alzando il volume. Ridurre il rumore ambientale di 3 dB equivale e raddoppiare la potenza dell'amplificatore. Ridurlo di 10 volte signifiva ridurre a un decimo la potenza dell'ampli.
Quindi conoscendo
- le caratteristiche del diffuosore (massimo spostamento volumetrico, sensibilità in asse, Indice di direttività e impedenza elettrica)
- la potenza dell'amplificatore
- volume e T60 dell'ambiente
- distanza del punto di ascolto
- la ASDA del programma musicale,
si può stimare con buona approsimazione l'SPL ottenibile nel punto di ascolto almeno alle frequnze da 200-300 Hz in su (dove i modi normali dell'ambiente non hanno il sopravvento).
Sto decidendo se distribuire questo programma che per ottenere la ASDA. Fino ad oggi sono stato riluttante ma magari ci ripenso. Devo slo renderlo più "user frendly". Il problema è che legge solo i file .wav (16, 24 e 32 bit). Se qualcuno ha un cosice per leggere i file flac magari lo implemento.
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Re: TEST: la percezione dei picchi tosati (distorsione di fo

#19 Messaggio da MarioBon »

nelle registrazioni capita di tutto: qui
http://www.mariobon.com/CFMusica/CD_12_Aida.pdf
ho misurato un CF altissimo di 45 ma è dovuto ad una imperfezione del CD (non udibile).

Nota: gli spettri sono ottenuti sull'intero brano e non viene applicata alcuna fnestra di pesatura. Vengono invece aggiunti degli zeri all'inizio ed alla fine per raggiungere il numero di punti necessario per la FFT.
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