Misure a confronto, TND-DI-NTD

Tecniche e strumenti di misura, test di varia natura
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TomCapraro
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Misure a confronto, TND-DI-NTD

#1 Messaggio da TomCapraro »

Con Salvatore (SM63) ci stiamo scambiando delle analisi su un fenomeno che scaturisce dalla sostituzione di alcuni componenti che interagiscono sul livello di retroazione.

Tramite questo fenomeno (il quale Salvatore assicura che lo può sentire ad orecchio) è stato possibile mettere a confronto anche delle tecniche di misura, in special modo la TND alla quale è stato eliminato il problema della generazione di spread digitali che causavano dei picchi spettrali assai fuorvianti per una corretta lettura della stessa.

Adesso la TND trova perfetta congruenza con la Distorsione Integrale, e non è poco.

Il fenomeno in oggetto non ha prodotto alcuna variazione di origine NON lineare (o se preferite distorsioni)...di contro i due segnali analogici rilevati dallo stadio uscita NON sono gli stessi.
Ad esempio la NTD (spero non si faccia confusione tra NTD e TND poichè due cose diverse) mostra una macroscopica differenza.
Vedremo punto per punto cosa accade incrociando le varie analisi...

Iniziamo a confrontare le analisi di DI e TND (che vertono a rilevare distorsioni in regime dinamico)

La Distorsione Integrale mostra un livello di alterazioni pressochè sovrapponibile (facendo i distinguo per il rumore termico)
Ho selezionato un segmento (zoommandolo) cosi da poterla osservare meglio.
L'analisi è molto accurata ed è stata fatta con risoluzione a 1.048.576 punti.

Immagine

Ora passiamo alla TND
Anche qui le alterazioni di natura non lineare risultano sovrapponibili (il picco a 50hz è relativo alla frequenza di rete Enel e il successivo a 150hz un rumore armonico residuo dello stadio di alimentazione e di filtraggio dell'apparecchio)
Questa pulizia nella misura di TND (assenza di bande spettrali scorrelate) viene mantenuta anche in caso di misure sui diffusori, laddove il problema del drift (incongruenza dei clock) si presenta in forma maggiore. (tutto questo grazie al software che elimina il drift e allinea i segnali)

Immagine

Infine la NTD ...quella che possiamo definire il test trova-tutto.
Questo test usato cum grano salis preavvisa su eventuali differenze nel segnale, e apre le porte per una successiva indagine.
Come si evince dalle analisi si manifesta una differenza, in particolar modo nella parte di banda compresa tra 300hz e 3000hz circa.
Dunque, se a livello di distorsioni (analizzate tramite DI e TND) non si presentano differenze, bisogna osservare altro giusto perchè la NTD una differenza la produce.

Immagine

Visto che ci siamo osserviamo anche la funzione di trasferimento spettrale, qui qualche leggerissima differenza viene rilevata, basta osservare l'andamento della risposta dai 5000hz a salire.
E' troppo poco per considerarla parte incidente, lo scarto i db è minimo e ai limiti del percettibile.

Prima condizione.

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Seconda condizione.

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Ma cosa sarà cambiato allora ?...semplice: la FASE, o meglio...una serie di rotazioni di fase che si concentrano giusto dove la NTD ha rilevato l'unica differenza.
Lo vediamo qui nei grafici di FASE durante la riproduzione in real time.
Si noterà che nella seconda condizione, in quel particolare segmento di banda, la fase trova una congruenza maggiore se comparata con lo stimolo originale.
Teoricamente (in forma assoluta) la seconda condizione sarebbe da preferire, ma non essendo un alterazione ""grave"" incidentalmente può incontrare dei casi in cui si potrebbe anche preferire la prima. (su questo Salvatore ci racconterà qualcosa visto che gli ascolti li ha fatto lui)

Prima condizione.

Immagine

Seconda condizione.

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saluti, Tom
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SM63
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Re: Misure a confronto, TND-DI-NTD

#2 Messaggio da SM63 »

Tom come sempre ottimo lavoro

A breve entro nello specifico magari con un 3D apparte si tratta di un Dac con tre sezione digitale separate compreso gli stadi di uscita bilanciati no cap sul percorso serie del segnale .
Ho cercato riuscendo a ottimizzare le prestazione miminizzando le perdite prodotte tra i vari accoppiamenti sorgente /finale una di queste la regolazione del volume ...qui entra in gioco la questione retroazione con una serie di effetti ,naturalmente valida solo esclusivamente su questa circuitazione .
Veniamo al punto analizzando pro e contro sul tasso di retroazione, uno elevato in reggime dinamico penalizza il segnale ,la correzione dell'errore si trasforma in errore stesso ,in alcuni casi sotto forma di distrosione non lineari oppure come in questo caso solo un diverso andamento nella "FASE" evidenziato solo alla NTD .
Anche questa in qualche modo si potrebbe definire qualita' "complessiva" ,per comprendere immaginate alcune note prodotte da uno strumento con un tempoo di battuta diverso rispetto agli altri ,oppure la latenza dei canali nelle acquisizioni digitali ,qui il nostro apparato uditivo ( percezione) secondo me particolarmente sensibile forse anche in misura maggiore rispetto a qualsiasi altra forma di alterazione .
Spero in futuro si possa approfondire meglio sull'argomento ,credo molte differenze sono derivanti prevalentemente da questo aspetto

La conclusione sarebbe scontata piu' bassa è meglio é ...?

Non esattamente se andiamo a valutare il risultato nell'intero contesto e non solo della singole elettronica ,un tasso molto basso comporta un guadagno alto/altissimo rispetto l'ingresso ,questo piu' delle volte genera incompatibilita' tra apparecchi alcuni piu' evidenti degli altri con evidente saturazione .
A tale proposito ricordo quella accoppiata Dac MSB con un pre credo valvolare se non sbaglio si dovette abbassare l'uscita del Dac di -6 db per non saturare l'ingresso ,questo diciamo l'aspetto piu' evidente perche si è passati da un problema alla soluzione o presunta soluzione dello stesso solo perche' non è piu' in evidenza ...soltanto siamo molto lontani dalla reale ottimizzazione tra elettroniche anche perche ci sarebbe da valutare quanto l'attenuazione analogica del volume del pre penalizza la risoluzione a discapito della dinamica oppure problemative inerenti a eventuali disadattamenti dell'impedenza.

A preve sposto alcune verifiche rigurdanti diversi livelli in uscita' come grazie alcuni accorgimenti il segnale alle uscite analogiche anche se fortemente attenuato non è penalizzato da evidente forme di alterazione ...

In questo caso conta il metodo adottatto in seguito spiego le motivazioni perche bisogna fare alcune distinzioni nel senso posso analizzare una condizione abbassando il livello in uscita a confronto una volta riparificato di livello rispetto il segnale campione ....discorso diverso se la verifica' si esegue partendo con un segnale a basso livello usato come riferimento ,in questo caso incide la sola sezione digitale come il Dac tratta un segnale a basso livello ...

Anche questo merita un ulteriore approfondimento . .

Tenedo presente molte di queste considerazioni ho affrontato la problematica a 360° trovare il giusto compromesso tra massimo livello digitale ,sensibilita' in uscita' ottenuta dalla combinata attenuazione analogica con quella volume master digitale rispetto alla sensibilita' d'ingresso del finale .Sempre in riferimento a questa circuitazione o cercato la migliore condizione compatibile con un basso tasso di retroazione .

La differenze evidenziata solo alla NTD riguarda alcuni accorgimenti sulla stessa retroazione piu' che altro vanno a modificare l'andamneto ,questo particolare si puo apprezzare dalla analisi spettrale ,la seconda condizione assume una risposta leggermente in salita' circa 0,2 dB partendo da 15 a 30K rispetto alla prima in discesa ...
Salvatore Micale
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