Le basi principali di uno strumento di misura

Tecniche e strumenti di misura, test di varia natura
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TomCapraro
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Le basi principali di uno strumento di misura

#1 Messaggio da TomCapraro »

'Uno strumento di misura, se deve produrre sufficiente attendibilità, deve necessariamente avere determinati requisiti, sia per quanto concerne la parte lineare, sia per quanto concerne la parte non lineare, il rumore e...infine, l'assoluta ripetibilità nel tempo dei segnali acquisiti con scarto di errore bassissimo.
Più questi parametri sono efficaci e più ci si può spingere nelle analisi che, in alcune circostanze, richiedono grande precisione...quale potrebbe essere l'analisi del jitter, il confronto tra condensatori, il confronto tra materiale discografico originale e masterizzato...insomma tutta quella serie di analisi che richiedono un po più del dovuto rispetto una misura normale.
E' pur vero che parecchie cose rilevabili alle misure, specie quelle minuziose di cui sopra, non si riuscirebbe poi a sentirle con il nostro udito.
Le JND sono il confine che, molto spesso, segnano il passaggio tra sensazione e percezione...un modo come dire: fino ad un certo punto sento davvero una variazione oggettiva (se presente)...oltre questo posso anche, per una serie di circostanze, percepirla ed avere lo stesso effetto senza che cambi nulla nel segnale.
Oggettivamente questo "problema" non si pone visto che la soglia minima di misurazione risulta essere almeno 100 volte inferiore a quello che si trova in letteratura (che avrà sperimentato in condizioni controllate)
Per quanto concerne l'ambiente domestico, e per quanto concerne il limite fisico dell'udito umano, non servirebbe nemmeno tutta questa precisione...però alla fine poter misurare, o meglio, poter spaccare il capello in 100 pezzi, aiuta a capire anche tutta una serie di meccanismi che potrebbero scaturire successivmente...ne anticipo solo una: prendiamo una sorgente che distorce molto poco ma che per passaggio dei vari stadi acuisce la distorsione e ne provoca altra per intermodulazione.
Alla fine quella che è una distorsione trascurabile può diventare ragionevolmente importante.
saluti, Tom
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Re: Le basi principali di uno strumento di misura

#2 Messaggio da Auditor »

Nella Scienza delle Misure, si usa distinguere lo strumento di misura dalla procedura di misura.

Lo strumento di misura è in genere caratterizzato da risoluzione, intesa come la più piccola differenza del segnale di ingresso rilevabile, precisione, intesa come differenza fra valore misurato e valore vero, e stabilità, intesa come costanza delle prestazioni nel tempo. Tutti questi parametri sono importanti, ma è l'ultimo il più insidioso, perchè è quello che indica quanto spesso uno strumento dovrebbe essere tarato, operazione che in ambito amatoriale raramente si fa, perchè costosa, e questa circostanza già da sola rende inaffidabili molte misurazioni "casalinghe".

La misura è caratterizzata pure da risoluzione e precisione, con significati simili che però non dipendono solo dagli strumenti utilizzati ma anche e soprattutto dalle modalità, collegamenti, ambiente (fisico ed elettromagnetico), fattori confondenti di varia natura. Tutti questi fattori fanno si che, nei casi reali, la precisione di una misura è sempre inferiore a quella teoricamente ottenibile dagli strumenti. A parità di strumenti, il migliore o peggiore controllo attuabile sui vari fattori confondenti determina poi la ripetibilità della misura. Lo stesso componente, provato con gli stessi strumenti, ma in luogo diverso, produrrà misure diverse, a seconda di quanto il setup di misura è stato curato per renderlo immune ai fattori confondenti, il che significa, in parole povere, qualità dei collegamenti, attenzione alle alimentazioni ecc. on

Tutta questa premessa per dire che fare buone misure non è mai banale, e tante "discrepanze" fra misura e percezione sono dovute anche a misure male eseguite, oltre che all'aver misurato parametri non fondamentali per l'ascolto, e non averne misurati altri.
Nicola
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TomCapraro
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Re: Le basi principali di uno strumento di misura

#3 Messaggio da TomCapraro »

Auditor ha scritto:Nella Scienza delle Misure, si usa distinguere lo strumento di misura dalla procedura di misura.

Lo strumento di misura è in genere caratterizzato da risoluzione, intesa come la più piccola differenza del segnale di ingresso rilevabile, precisione, intesa come differenza fra valore misurato e valore vero, e stabilità, intesa come costanza delle prestazioni nel tempo. Tutti questi parametri sono importanti, ma è l'ultimo il più insidioso, perchè è quello che indica quanto spesso uno strumento dovrebbe essere tarato, operazione che in ambito amatoriale raramente si fa, perchè costosa, e questa circostanza già da sola rende inaffidabili molte misurazioni "casalinghe".

La misura è caratterizzata pure da risoluzione e precisione, con significati simili che però non dipendono solo dagli strumenti utilizzati ma anche e soprattutto dalle modalità, collegamenti, ambiente (fisico ed elettromagnetico), fattori confondenti di varia natura. Tutti questi fattori fanno si che, nei casi reali, la precisione di una misura è sempre inferiore a quella teoricamente ottenibile dagli strumenti. A parità di strumenti, il migliore o peggiore controllo attuabile sui vari fattori confondenti determina poi la ripetibilità della misura. Lo stesso componente, provato con gli stessi strumenti, ma in luogo diverso, produrrà misure diverse, a seconda di quanto il setup di misura è stato curato per renderlo immune ai fattori confondenti, il che significa, in parole povere, qualità dei collegamenti, attenzione alle alimentazioni ecc. on

Tutta questa premessa per dire che fare buone misure non è mai banale, e tante "discrepanze" fra misura e percezione sono dovute anche a misure male eseguite, oltre che all'aver misurato parametri non fondamentali per l'ascolto, e non averne misurati altri.
Si, sostanzialmente sta tutto li.
Se c'è una discrepanza tra ascolto e misura i problemi sarebbero due: non è stato applicato un metodo adeguato di misura (segnale adatto e condizione sufficiente, quale può essere la differenza tra misura statica e misura in regime dinamico o meglio...in condizioni di effettivo funzionamento.

Mi sono capitati dei casi in cui il medesimo apparecchio è stato misurato in due luoghi diversi e con strumentazione diversa.
Si trattava di un OPPO 105 misurato a Roma tramite Audio Precision e poi rimisurato da me.
Come dici...quando lo strumento è ben tarato i risultati non si discostano e mantengono un margine di errore ridottissimo...e lo mostro con i due responsi ottenuti (i grafici in bianco sono relativi alla misurazione tramite Audio Precision effettuata a Roma)

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Ho la "fortuna" di avere a pochissimi passi da casa un centro tarature (oltre che un amico ing. che gestisce il centro) e ricerche molto noto dalle nostre parti.
Si chiama Metrix Engineering e rilascia certificazioni http://www.metrix.tv/
Aggiungo, secondo il mio parere, che a fronte di una corretta misurazione, la discrepanza maggiore potrebbe (anzi lo è..) sorgere da un cattivo metodo di audizione, ovvero facendo prevalere la parte che riguarda la percezione (insieme dei sensi) e molto meno il senso dell'udito (sensazione)
saluti, Tom
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