Norna, Spectral, Hitaci , Naim...

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mariorossi186
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Norna, Spectral, Hitaci , Naim...

#1 Messaggio da mariorossi186 »

Mario Bon ha scritto:aprop questo 3D con post presi da altra sezione
oggi tutti copiano e tutto è copiato : mi dite di uno schema NON copiato ?
uno ve lo dico io : Gamut
certo che se non copio , ma implemento un finale o pre che suona male , era meglio copiare come fan tutti
Spectral ha preso a piene mani il data sheet Hitachi , ha messo un dual fet in ingresso , un cascode e due driver come si deve , rivisitazione fatta con maestria e da chi .... evento nuovissimo in hiend .... ne capisce assai . Guardare lo schema Spectral ci sarebbe da imparare qualcosina sull'approccio di come rivedere uno schema da multinazionale di suo affidabilissimo ed assai ben pensato : ne è derivato che Spectral da 10 lustri adotta sempre lo stesso schema , e fa bene .
In tanti dicono che Norma abbia copiato Spectral : embè ? .... ammettiamo fosse vero .... e non è vero ! ! - cosa cambia o succede ?
Lo schema Norma è diverso dallo schema Spectral come Goldmund è diverso da Spectral , pur derivando SEMPRE dalle note Hitachi : queste note sono talmente buone che verrebbe da chiedersi perchè non usarle .... esserne capaci ! ! !
Goldmund è uno schema .... A MIO MODESTO PARERE .... lacunoso rispetto spectral e per tale ragione si può ben dire che non è copiato da spectral
Norma ha uno schema ed una concettualità ben più avanzata rispetto gli schemi Spectral e leggere lo schema Norma ci si potrebbe porre qualche domanda .... come sulla scelta commerciale disastrosa di Norma , forse derivata dalle dimensioni di Norma
Io non commercio in hifi .... non sono da TSO fino a tal punto .... mi sono fatto pre e finale che definisco .... mi piacciono assai
vogliamo dire che deriva dalle application Hitachi ? okay
deriva da Goldmund ? okay
da Spectral ? Okay
da Norma ? Okay
che mi cambia
ma se volgiamo il dettaglio , vedete lo schema .... postato .... e ditemi se non è avanzato oltre i 3 marchi sopra elencati .... e vorrei ben vedere , oggi datiamo 2019
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MarioBon
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Re: Che bello sarebbe...

#2 Messaggio da MarioBon »

Questa è la nota applicativa della Hitachi:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... ackEMF.png
Per la cronaca il Perreaux (Australia) è la copia fedele della nota applicativa (lo schema fu pubblicato da Audio Review se non ricordo male). A quanto ricordo il Pettot non era un amplificatore economico.
Dato che si tratta di una nota applicativa pubblicata da Htachi, produttore dei MOSFET di potenza, per supportare la vendita dei MOSFET stessi si può dire che è stata fatta per essere copiata.
C'è anche una scatola di montaggio con lo stesso schema e solo una coppia di MOSFET.
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Coltr@ne
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Re: Che bello sarebbe...

#3 Messaggio da Coltr@ne »

Credo tu ti riferisca a questi

https://www.perreaux.com/
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
mariorossi186
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Re: Che bello sarebbe...

#4 Messaggio da mariorossi186 »

MarioBon ha scritto:Questa è la nota applicativa della Hitachi:
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... ackEMF.png
Per la cronaca il Perrot (Australia) è la copia fedele della nota applicativa (lo schema fu pubblicato da Audio Review se non ricordo male). A quanto ricordo il Pettot non era un amplificatore economico.
Dato che si tratta di una nota applicativa pubblicata da Htachi, produttore dei MOSFET di potenza, per supportare la vendita dei MOSFET stessi si può dire che è stata fatta per essere copiata.
C'è anche una scatola di montaggio con lo stesso schema e solo una coppia di MOSFET.

esatto , le application notes Hitachi sono da sempre pubbliche e conosciute , quindi perchè definire copiatori chi adotta quello schema ?
non ricordo di aver sentite affermazioni tipo Naim copia paro paro le note Philips .... e copia pure male .... perchè fatica a stare assieme .... eppure , bah , nonostante i finali Naim oscillassero di prima intenzione
Al tempo di Perreaux , non ci fosse stato Consolandi e relativo guru consenziente , i Perreaux sarebbero stati .... giustamente .... ignorati , invece , mah
Eppure qualcuno dice che Norma ha copiato Spectral .... non solo Calabrese .... senza dire come e dove e perchè .... IO POTREI DIRE dello schema Norma .... e nessuno che Spectral ha copiato Hitachi e che Goldmund ha mal copiato spectral imboscando puerilmente 4 componenti .... bah , vacci a capire di questa risibile non tecnica hiend basata su chiacchiere e pettegolezzi
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MarioBon
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Re: Che bello sarebbe...

#5 Messaggio da MarioBon »

In effetti il Naim è stato, a mia memoria, l'unico amplificatore provato da SUONO che oscillava sul carico capacitivo. Se qualcuno avesse quella prova mi farebbe piacere rivederla.
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Re: Che bello sarebbe...

#6 Messaggio da mariorossi186 »

guardiamo ....metaforicamente .... lo schema del 140 o 250 Naim e .... viene da sganasciarsi , il festival della compensazione ovunque e della banalità tout court , du BC , altri 2 BC e camminare con un quasi complementare .... che potrebbe avere un suo senso , stavolta non criticabile
lasciam star eil pre che .... evitiamo querele
lo schema è .... criticabile .... la impostazione .... idem .... il suono .... beh , andiamo pure avanti .... rozzo , limitato , medie da inquisizione , bassi inesistenti , medio basso privo di articolazione .... non male .... poi il super alimentatore esterno .... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: .... bah
eppure
eppure sti 2 finali hanno avuto ammiratori .... bah .... il pre pure .... bah .... forse per la serie di cap misti elettrolitici tantalio in serie il segnale ?
dev'essere assolutamente così
almeno fossero costati poco ....
eppure , accesi , se non oscillavano , veniva volgia di spegnerli
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Re: Che bello sarebbe...

#7 Messaggio da MarioBon »

Eppure hanno avuto successo commerciale. Questo, secondo me, perchè gli inglesi preferiscono un suono molto "rilassante", da una parte, e dall'altra considerano che l'altà fedeltà o è inglese o, al massimo, americana. Tutto il resto, come mi ha detto a chiare lettere un giornalista inglese, semplicemente non esiste. A differenza i noi italiani (in maggioranza esterofili) sono decisamente autarchici.
Basti pensare che non adottarono il sistema metrico decimale perché era stato elaborato in Francia e continuano ancora ad usare i piedi, i pollici, ecc.. A corollario di ciò ora escono anche dall'Unione Europea.
Essendo l'HiFi anche questione di gusti glieli lascio volentieri.
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Interference
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Re: Che bello sarebbe...

#8 Messaggio da Interference »

La mia opinione un po' tranchant è che ben poco delle impressioni all'ascolto delle elettroniche correli con la loro effettiva qualità o con le loro prestazioni oggettive.

Credo sia soprattutto questione di narrativa impostata a livello commerciale nel corso dei decenni.

In altre parole, anche apparecchi progettati male possono suonare sufficientemente bene per l'orecchio umano (ci sono molti DAC che alle misure fanno pietà ma che vengono elogiati quando si muove l'importatore di turno), il resto è tutto ricamo.

Non posso dire di aver provato molte cose presunte essere di alto livello ma ho osservato abbastanza audiofili nel loro habitat naturale per essere abbastanza sicuro delle mie conclusioni.
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Re: Che bello sarebbe...

#9 Messaggio da mariorossi186 »

non sbagli
l'audiofilo tipico è sinonimo di facilmente influenzabile ed assai sensibile al amrchio e blasone
curioso capire da dove o da chi arrivi la promozione a blasone
diciamo la stampa del tempo ? , che oggi per fortuna non esiste più ?
Stampa indipendente :mrgreen: ed obiettiva :D e capace :shock: , al 100 % , dimenticavo
pS
nessuno può o poteva dire che i Naim suonano bene , al massimo poteva dire che a lui piacevano , lo stesso preciso concetto di scrivere che le donne per essere definite stragnocche devono essere basse , larghe . strabiche , sdentate .... massì , calza :shock:
giusto rifilare sòle all'audiofilo credente e sordo
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MarioBon
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Re: Che bello sarebbe...

#10 Messaggio da MarioBon »

Ti capisco. Avendo avuto la possibilità di ascoltare anche amplificazioni allo stadio di prototipo posso dire che la differenza, tra prima e dopo gli interventi migliorativi, si sente. Per non parlare delle differenza tra un valvolare ed uno stato solido o tra amplificaori con protezioni più o meno "aggressive". Certo il confronto avviene tra due l'ampli in commutazione rapida (*) in condizioni standardizzate. Le differenze possono essere macroscopiche. Se ascolti un ampli inserito in un impianto completo è più difficile capire se i difetti dipendono dall'ampli o da altro (a meno di non conoscere bene tutti gli altri componenti della catena). Il componente che influisce meno sono i cavi.

Per il resto ci sono audiofili che si lasciano impressionare. Ma hanno mai assistito ad un concerto da vivo?

(*) nella saletta di ascolto c'è un commutatore pilotato dal telecomando quindi la commutazione è realmente istantanea e senza rumori.
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