Misura della distorsione oltre la Distorsione Integrale: la DID
Inviato: 17/07/2020, 15:57
Uno dei maggiori problemi in campo audio è la misura della distorsione non tanto come tecnica di misura ma nella scelta dello stimolo più adatto per mettere in evidenza la distorsione affettivamente percepita.
La cosa più normale sarebbe misurare la distorsione utilizzando direttamente il segnale musicale.
Vedere anche viewtopic.php?f=20&t=2925
Sappiamo che questo si può fare ma poi, comunque, si dovrebbe definire uno o più segnali musicali sufficientemente rappresentativi.
L'alternativa più immediata, e più usata, prevede l'uso di uno stimolo con spettro "bucato". Sono state proposte diverse soluzioni dalla TND di Audio Review alla Distorsione Integrale.
Il segnale musicale, dal punto di vista statistico, è caratterizzato da:
- banda passante e andamento dello spettro
- fattore di cresta
- densità spettrale.
Lo spettro della musica riprodotta, al di là di una certa attenuazione sulle alte e sulle basse che dipende dal genere musicale, è continuo e diventa discreto solo quando viene trattato dall'analizzatore di spettro. Ne segue che anche lo stimolo usato per le misure dovrebbe essere continuo ma, così facendo, non sarebbe possibile distinguere, nella risposta, lo spettro della stimolo dallo spettro della distorsione (nel dominio della frequenza). La Distorsione Integrale è una possibile risposta che ha il vantaggio della semplicità: una singola misura mostra lo spettro della risposta sovrapposta allo spettro della distorsione. Il programma di generazione dello stimolo consente di ottenere segnali con fattore di cresta a partire da meno di 3 a salire e anche di "modellare" lo spettro.
Più il fattore di cresta (FC) del segnale o della musica è alto tanto più bassa risulta la distorsione stazionaria e, con stimoli con FC alto, la distorsione misurata risulta molto bassa. Viene il legittimo sospetto che i bassi valori di distorsione misurati dipendano dalla densità dello stimolo (che nella DI contiene solo 120 righe).
Nasce così la Misura di Distorsione Densa che utilizza uno stimolo con il massimo grado di densità consentita e, grazie ad un particolare processo, riesce a distinguere lo spettro della distorsione che viene presentato sovrapposto allo spettro della distorsione con una unica misura. La semplicità è la massima possibile: posizionati altoparlante e microfono basta far partire lo stimolo e leggere il risultato sul display. In sostanza il set up è quello di una normale misura risposta in frequenza.
La cosa più normale sarebbe misurare la distorsione utilizzando direttamente il segnale musicale.
Vedere anche viewtopic.php?f=20&t=2925
Sappiamo che questo si può fare ma poi, comunque, si dovrebbe definire uno o più segnali musicali sufficientemente rappresentativi.
L'alternativa più immediata, e più usata, prevede l'uso di uno stimolo con spettro "bucato". Sono state proposte diverse soluzioni dalla TND di Audio Review alla Distorsione Integrale.
Il segnale musicale, dal punto di vista statistico, è caratterizzato da:
- banda passante e andamento dello spettro
- fattore di cresta
- densità spettrale.
Lo spettro della musica riprodotta, al di là di una certa attenuazione sulle alte e sulle basse che dipende dal genere musicale, è continuo e diventa discreto solo quando viene trattato dall'analizzatore di spettro. Ne segue che anche lo stimolo usato per le misure dovrebbe essere continuo ma, così facendo, non sarebbe possibile distinguere, nella risposta, lo spettro della stimolo dallo spettro della distorsione (nel dominio della frequenza). La Distorsione Integrale è una possibile risposta che ha il vantaggio della semplicità: una singola misura mostra lo spettro della risposta sovrapposta allo spettro della distorsione. Il programma di generazione dello stimolo consente di ottenere segnali con fattore di cresta a partire da meno di 3 a salire e anche di "modellare" lo spettro.
Più il fattore di cresta (FC) del segnale o della musica è alto tanto più bassa risulta la distorsione stazionaria e, con stimoli con FC alto, la distorsione misurata risulta molto bassa. Viene il legittimo sospetto che i bassi valori di distorsione misurati dipendano dalla densità dello stimolo (che nella DI contiene solo 120 righe).
Nasce così la Misura di Distorsione Densa che utilizza uno stimolo con il massimo grado di densità consentita e, grazie ad un particolare processo, riesce a distinguere lo spettro della distorsione che viene presentato sovrapposto allo spettro della distorsione con una unica misura. La semplicità è la massima possibile: posizionati altoparlante e microfono basta far partire lo stimolo e leggere il risultato sul display. In sostanza il set up è quello di una normale misura risposta in frequenza.