Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

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Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#1 Messaggio da MarioBon »

Riporto questa tabella dell'Ing. Giussani che mi è ricapitata sotto mano.
ing. R. Giussani (nel suo sito) ha scritto:Bande di frequenza e corrispondenza all'ascolto

50 Hz: I "bassi profondi" e l'ampiezza/immanenza delle grandi orchestre/gruppi specie dal vivo. Se è abbinata alla 16000 Hz è ancora meglio.

160 Hz: Potenza. Ma anche "gommosità", se esuberano/mancano altre frequenze. Il difetto può essere corretto aumentando le gamme da 1000 Hz a 5000 Hz, ma ovviamente ci sono dei limiti...

400 Hz: Scatolarità, effetto cartone (voci entro una "scatola da scarpe", specie se maschili), quando troppo. Leggerezza del tom (batteria), del sax baritono, delle note "medio-basse" della chitarra, quando poco. E annessi e connessi. Se vi è troppo poco 400 Hz e troppi 50 Hz e 160 Hz può contribuire al famoso "basso gommoso".

1000 Hz: Se è poco si perde "effetto presenza" se è troppo aiuta a far emergere i difetti della 400 Hz.

2000 Hz: Se è poco diminuisce "effetto presenza" se è troppo interviene il "pungente/fastidio".

3150 Hz: Molto importante. Determina la caratterizzazione ed "articolazione" degli strumenti solisti e delle voci, specie femminili.

5000 Hz: Apertura della timbrica degli strumenti aventi spettri "bassi ma non bassissimi". Se è troppo "archi alla corda".

10000 Hz: Apertura/spaziosità del 99% degli strumenti e dei "rumori", applausi compresi. Se è eccedente comporta il famoso effetto durezza, freddezza, fastidio, "effetto cupole rigide" e/o "meno setosità" della gamma alta.

12500 Hz: Queste cominciano ad essere alte frequenze "vere", solo armoniche "hi-fi" e rifinitura, anche "spaziale".

16000 Hz: Come 12500 Hz, anzi meglio, ma solo per chi li sente davvero. Ariosità... Leggerezza e setosità dell'estremo alto.

400 Hz, 3150 Hz & 5000 Hz insieme: transienti più o meno "veloci"...
Mancano indicazioni sul "colpo allo stomaco" (che si ottiene esaltando attorno a 80 Hz) e sulla dimensione della sorgente (o gigantismo della voce o "effetto cinema").
Si noti come l'effetto della attenuazione o esaltazione di determinate bande di frequenze abbia un effetto anche su altre parti dello spettro. Ne segue che la risposta migliore è quella, magari non perfettamente piatta, ma sicuramente con "sbalzi" molto ridotti.
Qualcuno si chiederà come si fa ad ottenere queste preziose informazioni: si prende un equalizzatore grafico a terzi di ottava e si smanetta...
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#2 Messaggio da MarioBon »

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la definizione di "gamma bassa", "media" "alta" varia a seconda dell'autore.

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Coltr@ne
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#3 Messaggio da Coltr@ne »

400 Hz, 3150 Hz & 5000 Hz insieme: transienti più o meno "veloci"...

Si può "quantificare" quanti dB?
Approssimativamente, Renato era quello dello 0,1 dB, secondo te quanti? Ma soprattutto più "alzi" e più veloci?
Spero di essermi capito.
Ne segue che due individui diversi di fronte alla stessa sorgente sonora non sentono la stessa cosa. Nemmeno la stessa persona, di fronte alla ripetizione dello stesso messaggio, sente due volte la stessa cosa.
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#4 Messaggio da TomCapraro »

Coltr@ne ha scritto:400 Hz, 3150 Hz & 5000 Hz insieme: transienti più o meno "veloci"...

Si può "quantificare" quanti dB?
Approssimativamente, Renato era quello dello 0,1 dB, secondo te quanti? Ma soprattutto più "alzi" e più veloci?
Spero di essermi capito.

Al netto della soggettività (e psicoacustica) PER ME la partita si gioca tutta abbondantemente entro i 5dB. :)
saluti, Tom
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#5 Messaggio da MarioBon »

Coltr@ne ha scritto:400 Hz, 3150 Hz & 5000 Hz insieme: transienti più o meno "veloci"...

Si può "quantificare" quanti dB?
Approssimativamente, Renato era quello dello 0,1 dB, secondo te quanti? Ma soprattutto più "alzi" e più veloci?
Spero di essermi capito.
Se non ricordo male lo 0.1 dB è udibile con rumore rosa e fattori di merito molto bassi (quindi larghezza di banda ampia). Qui si tratta di alterare la risposta in frequenza ma senza sconvorgere la timbrica quindi si deve trattare di qualche dB.
Aumentando le alte frequenze, se le relazioni di fase sono decenti, il transitorio diventa più veloce (il tempo di salita diminuisce).
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#6 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto: Se non ricordo male lo 0.1 dB è udibile con rumore rosa e fattori di merito molto bassi

Mario, io sono riuscito a superare un test ABX (0.1dB di differenza) ma con banda filtrata e circoscritta tra 2khz e 4khz.

ABX sulla percettibilità dello 0.1db (test effettuato con rumore rosa filtrato 2khz/4khz)

foo_abx 1.3.4 report
foobar2000 v1.1.15
2013/02/21 22:23:59

File A: C:\Documents and Settings\tom\Desktop\A.wav
File B: C:\Documents and Settings\tom\Desktop\B.wav

22:23:59 : Test started.
22:24:42 : 01/01 50.0%
22:25:02 : 02/02 25.0%
22:25:27 : 03/03 12.5%
22:25:55 : 04/04 6.3%
22:26:31 : 05/05 3.1%
22:26:53 : 06/06 1.6%
22:27:23 : 07/07 0.8%
22:27:54 : 08/08 0.4%
22:28:26 : 09/09 0.2%
22:29:15 : 10/10 0.1%
22:29:19 : Test finished.

----------
Total: 10/10 (0.1%)
saluti, Tom
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#7 Messaggio da MarioBon »

Bene. Allora diciamo nella banda da 2 a 4 kHz (banda di massima sensibilità dell'orecchio) una alterazione di 0.1 dB è udibile con rumore rosa (il "suono" più sensibile alle variazioni "timbriche").

Ne segue che, se la sensazione è proprzionale all'energia del segnale, su un terzo di ottava centrato a circa 3kHz la variazione minima necessaria (JND) dovrebbe essere di 0.3 dB (sempre con rumore rosa).

Dove l'orecchio è meno sensibile la variazione minima necessaria (JND) sarà necessariamente maggiore.
Alle frequenze basse c'è da aspettarsi che sia di parecchi dB.
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#8 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto:Bene. Allora diciamo nella banda da 2 a 4 kHz (banda di massima sensibilità dell'orecchio) una alterazione di 0.1 dB è udibile con rumore rosa (il "suono" più sensibile alle variazioni "timbriche").

Ne segue che, se la sensazione è proprzionale all'energia del segnale, su un terzo di ottava centrato a circa 3kHz la variazione minima necessaria (JND) dovrebbe essere di 0.3 dB (sempre con rumore rosa).

Dove l'orecchio è meno sensibile la variazione minima necessaria (JND) sarà necessariamente maggiore.
Alle frequenze basse c'è da aspettarsi che sia di parecchi dB.
Perfettamente d'accordo, aggiungo comunque che va tenuto conto anche della sensibilità tra individui visto che siamo veramente al limite minimo di udibilità.
Alcuni potrebbero avvertire la differenza incrementando il valore di ampiezza.
saluti, Tom
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#9 Messaggio da MarioBon »

C'è poi la questione delle dimensioni della sorgente riprodotta. Per esempio il "gigantismo" della voce. Dato che associamo le basse frequenze alle sorgenti più estese, se una sorgente è riprodotta con un eccesso di frequenze sotto i 200 Hz ci appare "più grande".
Questo può avvenire a causa dell'effetto prossimità del microfono (per la voce) ma anche alzando il volume perchè la senbilità dell'orecchio alle basse frequenze aumenta con l'incremento del volume della riproduzione (e la risposta dell'orecchio tende a diventare piatta).
Ogni registrazione ha un suo volume ottimale di riproduzione. Se tale volume viene superato le sorgenti sembrano più "grandi". Se si sta troppo sotto tutto appare più "piccolo".
Su questo mi piacerebbe sentire altre opinioni ed esperienze.
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Re: Effetto della risposta in frequenza all'ascolto

#10 Messaggio da TomCapraro »

MarioBon ha scritto:C'è poi la questione delle dimensioni della sorgente riprodotta. Per eempio il "gigantismo" della voce. Dato che associamo le basse frequenze alle sorgenti più estese, se una sorgente è riprodotta con un eccesso di frequenze sotto i 200 Hz ci appare "più grande".
Questo può avvenire a causa dell'effetto prossimità del microfono (per la voce) ma anche alzando il volume perchè la senbilità dell'orecchio alle basse frequenze aumenta con l'incremento del volume della riproduzione (e la risposta dell'orecchio tende a diventare piatta).
Ogni registrazione ha un suo volume ottimale di riproduzione. Se tale volume viene superato le sorgenti sembrano più "grandi". Se si sta troppo sotto tutto appare più "piccolo".
Su questo mi piacerebbe sentire altre opinioni ed esperienze.
A me basta la parte che ho sottolineato, è sacrosanta secondo le mie esperienze.
Si arriva ad un punto in cui il volume sembra "entrare in coppia" con la richiesta della registrazione.
L'altro giorno ascoltando Live At Pompeii mi sono reso conto che, anche senza "volerlo", veniva richiesta una -certa spl- dalla quale ad un certo punto sembrava di assistere davanti al palco.
Se invece si ascoltano strumenti acustici e/o voci (non amplificate, quindi acustiche) il superamento della "giusta spl" porta a fenomeni di gigantismo...o meglio...falsificazione delle proporzioni.
saluti, Tom
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