I nastri magnetici

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organist
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I nastri magnetici

#1 Messaggio da organist »

Buondì.
Avrei una curiosità.
I nastri magnetici analogici per uso professionale si utilizzano una sola volta in registrazione?
Una loro cancellazione e riutilizzo è pratica inconsueta?
Parlo ovviamente sempre dell'utilizzo professionale.
Immagino che ogni cancellazione e sovraincisione a lungo andare alteri il supporto, per cui mi chiedevo se ci sono delle regole particolari da rispettare.
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MarioBon
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Re: I nastri magnetici

#2 Messaggio da MarioBon »

Tecnicamente il nastro non viene "cancellato" ma vi viene registrata una frequenza molto alta.
Per cui sempre di scrittura si tratta.
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Velut Luna
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Re: I nastri magnetici

#3 Messaggio da Velut Luna »

Noi, al massimo e via del tutto eccezionale, riutilizziamo un nastro solo una volta; quindi due passaggi complessivi.
Ma di norma li usiamo una volta sola.

Il riutilizzo ripetuto di un singolo nastro, anche dei migliori, implica in breve e NELLA PRATICA, una perdita di risposta in alta frequenza ed un marcato effetto copia.
Questo fatto è anche uno dei motivi dei costi FANTASCIENTIFICI di una produzione full analog.
Una bobina cpon nastro da 2" (necessario per il nostrop sistema multitraccia Soundcraft), fatta scorreree come da parssi a 76cm/sec dura circa 16 minuti e costa circa 340,00 euro.
Per produrre un disco con musicisti molto bravi servono almeno 3 o 4 ore di registrazione effettiva... Fatevi due conti SOLO del costo nastri...
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organist
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Re: I nastri magnetici

#4 Messaggio da organist »

Grazie a entrambi.

In quali contesti è preferibile oggi eseguire una registrazione anlogica (se ancora se ne fanno, visti sopratutto i costi del supporto) al posto di quella digitale?

Puo anche essere una esplicita richiesta dei musicisti oppure su questi punti gli artisti non possono esprimere nessuna richiesta?
Velut Luna
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Re: I nastri magnetici

#5 Messaggio da Velut Luna »

organist ha scritto:Grazie a entrambi.

In quali contesti è preferibile oggi eseguire una registrazione anlogica (se ancora se ne fanno, visti sopratutto i costi del supporto) al posto di quella digitale?

Puo anche essere una esplicita richiesta dei musicisti oppure su questi punti gli artisti non possono esprimere nessuna richiesta?
mi spiace deludere i "believers", ma oggi IN NESSUN CASO è preferibile una registrazione analogica.
Si registra in analogico, quando lo si fa, solo per evidenti motivi commerciali e/o per dichiarata nostalgia. In termini assoluti una registrazione digitale a partire da 24bit/88.2kHz in su è SEMPRE E COMUNQUE migliore tecnicamente di una qualsiasi registrazione analogica. In termini poi di praticità, versatilità ed economia è ANNI LUCE preferibile rispetto alla registrazione analogica.
E non ci sono nè se, nè ma. E' così e basta.
Poi a qualcuno può piacere di più la registrazione analogica, ma si entra nell'ambito del gusto soggettivo.

Ciò detto, il disco più commercialmente significativo che noi registreremo quest'anno, il prossimo mese di settembre, sarà registrato contemporaneamente in digitale PCM HD e analogico... ;) ...e probabilmente verrà pubblicato SOLO in vinile e in liquida HD...
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fab0
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Re: I nastri magnetici

#6 Messaggio da fab0 »

I vantaggi credo si abbia anche perchè la registrazione è il primo passo di una luuunga marcia prima che " l'informazione " diventi nuovamente "pressione acustica". Passando per molte "elaborazioni" , apportate da molti professionisti, probabilmente in molti posti diversi.
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organist
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Re: I nastri magnetici

#7 Messaggio da organist »

Grazie per l' esauriente risposta.

Ho un'altra curiosita: quale massima frequenza di campionamento e profondita diventa pressoche inutile superare?
Si parla spesso di frequenze di campionamento oltre i 700 KHz. Ma ci sono dei reali vantaggi a frequenze cosi elevate?
Qual'è secondo l'esperenza di Velut Luna la ffrequenza e profondita massima utile per registrare e riprodurre, oltre la quale non ci sono piu reali benefici?
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Re: I nastri magnetici

#8 Messaggio da Velut Luna »

fab0 ha scritto:I vantaggi credo si abbia anche perché la registrazione è il primo passo di una luuunga marcia prima che " l'informazione " diventi nuovamente "pressione acustica". Passando per molte "elaborazioni" , apportate da molti professionisti, probabilmente in molti posti diversi.
MA ANCHE NO!
Una grande registrazione, tipo le nostre, non ha bisogno di quasi nient'altro.
Dopo la registrazione si può solo PEGGIORARE quanto acquisito, mai migliorarlo. A meno che la registrazione non sia fatta male.
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Re: I nastri magnetici

#9 Messaggio da Velut Luna »

organist ha scritto:Grazie per l' esauriente risposta.

Ho un'altra curiosita: quale massima frequenza di campionamento e profondita diventa pressoche inutile superare?
Si parla spesso di frequenze di campionamento oltre i 700 KHz. Ma ci sono dei reali vantaggi a frequenze cosi elevate?
Qual'è secondo l'esperenza di Velut Luna la ffrequenza e profondita massima utile per registrare e riprodurre, oltre la quale non ci sono piu reali benefici?
24bit/88.2kHz
Oltre è pura filosofia, all'atto pratico.
Spersso addirittura controproducente, non per la registrazione in sè, ma per la difgficoltà successiva di una corretta riproduzione da parte dell'utrente.
Un genio assoluto della conversione ADDA come Lavry, non ha mai implementato nei suoi ADC e DAC frequenze superiori a 96kHz.
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TomCapraro
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Re: I nastri magnetici

#10 Messaggio da TomCapraro »

organist ha scritto:Grazie per l' esauriente risposta.

Ho un'altra curiosita: quale massima frequenza di campionamento e profondita diventa pressoche inutile superare?
Si parla spesso di frequenze di campionamento oltre i 700 KHz. Ma ci sono dei reali vantaggi a frequenze cosi elevate?
Qual'è secondo l'esperenza di Velut Luna la ffrequenza e profondita massima utile per registrare e riprodurre, oltre la quale non ci sono piu reali benefici?

Oltre l'esperienza di Velut Luna, posso dirti che tra varie (numerosissime) misure di apparecchi di conversione Digitale-Analogico, non ho mai riscontrato miglioramenti oltre la frequenza di 96khz.

A 192khz scaturisce una situazione di "stallo" che significa NON migliorare quello che si raggiunge con i 96khz, anzi, viste le dimensioni dei files (spazio occupato) diventa anche controproducente archiviarli.

Superare i 192khz (con i numeri è facile) implica diverse difficoltà:

1) serve una precisione dei clock assurda, a livello Femto-secondi. (e salirebbero anche i costi)

2) servono componenti (ad esempio gli operazionali dello stadio uscita) che non risentono quando attraversati da frequenze elevate, infatti in parecchi datasheet molti operazionali peggiorano le prestazioni al salire della frequenza.

3) su alcuni setup (ad esempio a valvole) si rischiano fenomeni d'intermodulazione.

4) i fenomeni d'intemodulazione ad alta frequenza potrebbero compromettere l'integrità degli altoparlanti (Tweeter)

Insomma, alla fine se poi ci mettiamo che -ad orecchio- è semplicemente impossibile poter discernere tra files registrati a 96khz con files registrati a 192khz...ci si chiede: a che PRO il salire molto con la frequenza di campionamento ?

Nell'intervallo [88,2khz <--> 96khz] penso ci sia tutto il "necessario".
saluti, Tom
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