Non so se hai sentito parlare della "Loudness War".
http://www.mariobon.com/articoli_academ ... ss_War.pdf
Si tratta di questo: per fare in modo che negli ambienti rumorosi (come in automobile) si possano sentire anche i passaggi in "piano" o "pianissimo" si applica al programma musicale una compressione che rende il volume della riproduzione omogeneo.
Questo però degrada fortemente la qualità. Questo tipo di registrazioni si possono ascoltare a volume moderato anche con impianti non HiFi. Quando le asolti con un impianto di qualità il risultato è tanto peggiore quanto è migliore l'impianto.
Per rispondere alla tua domanda le registrazioni "peggiori" si sentono meglio con gli impanti "scarsi".
La musica classica, in generale, è fatta di forti escursioni dinaniche (dal "pianissimo" al "fortissimo") e di molti piccoli dettagli che si apprezzano quando l'impianto è in grado di riprodurli altrimenti si sente una specie di "insalata russa" dove tutto è mescolato e compresso.
quando e perchè ?
- MarioBon
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Re: quando e perchè ?
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- TomCapraro
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Re: quando e perchè ?
Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole.
saluti, Tom
- timido
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Re: quando e perchè ?
ho notato che provo qualcosa ascoltando musica classica sinfonica , ma ho capito che il mio impianto specialmente nei pieni orchestrali mischia tutto ed è casino, quindi questo tipo di musica sarebbe meglio ascoltarle con le HD 600?
- Palfe
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Re: quando e perchè ?
La musica classica sinfonica è forse il genere più difficile da rendere, con un impianto Hifi, dentro le nostre quattro mura, restituire ciò che si esegue in una sala da concerto di grandi dimensioni non è per niente facile. Vi sono decine e anche centinaia di strumenti, linee melodiche, voci che suonano contemporaneamente, enormi escursioni dinamiche, si passa dalle note altissime dell’ottavino a quelle basse di timpani, gran cassa e contrabbassi, insomma, solo riuscire a catturare parte di queste cose in una registrazione è un’impresa. Senza dimenticare le sale dei vari teatri, ognuna delle quali ha la sua caratteristica e colore (scura, ambrata, brillante ecc..).
Per finire le registrazioni differiscono tantissimo l’una dall’altra e se possono essere di livello artistico eccelso, capita che non lo siano dal punto di vista tecnico.
Poi viene il nostro impianto…
Per finire le registrazioni differiscono tantissimo l’una dall’altra e se possono essere di livello artistico eccelso, capita che non lo siano dal punto di vista tecnico.
Poi viene il nostro impianto…
- Palfe
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Re: quando e perchè ?
Mi sono reso conto di aver scritto più o meno le cose già scritte da Mario e Tom...
Scusate...
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Re: quando e perchè ?
Ciao Tom, in merito a questo tuo passaggio
...Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole...
Hai una spiegazioni tecniche da dare? O perlomeno una scaletta di parametri (tutti sappiamo che in verità la questione è piuttosto complessa) .
...Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole...
Hai una spiegazioni tecniche da dare? O perlomeno una scaletta di parametri (tutti sappiamo che in verità la questione è piuttosto complessa) .
- TomCapraro
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Re: quando e perchè ?
Si, potrei stilare una scaletta di parametri:ermes ha scritto:Ciao Tom, in merito a questo tuo passaggio
...Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole...
Hai una spiegazioni tecniche da dare? O perlomeno una scaletta di parametri (tutti sappiamo che in verità la questione è piuttosto complessa) .
1) una risposta in frequenza molto regolare nel comparto delle medio-alte (zona in cui il nostro udito risulta sensibile e selettivo)
2) una distorsione molto bassa, diciamo piu bassa possibile, rilevata NON tramite le analisi convenzionali da "banco di prova" per poter pubblicare una brochure, bensi in condizioni di effettivo funzionamento, e con particolari analisi quali possono essere la Distorsione Integrale e/o la Total Noise Distortion.
Ad esempio, è possibile analizzare il sistema usando lo stesso brano di musica classica, vale a dire: potremmo misurare direttamente con la musica riprodotta nel sistema, quindi potendo analizzare l'intera catena e studiarne l'anello piu debole.
3) un integrazione acustica diffusore-ambiente che preserva il giusto rapporto tra segnale diretto e segnale riflesso.
4) un area, dietro il punto ascolto, sufficientemente ampia ovvero: senza il classico divano addossato ad una parete.
saluti, Tom
- TomCapraro
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Re: quando e perchè ?
..."mischia tutto" ad un volume eccessivo ?timido ha scritto:ho notato che provo qualcosa ascoltando musica classica sinfonica , ma ho capito che il mio impianto specialmente nei pieni orchestrali mischia tutto ed è casino, quindi questo tipo di musica sarebbe meglio ascoltarle con le HD 600?
Non credo che lo faccia anche a volume moderato.
saluti, Tom
-
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Re: quando e perchè ?
Come si fa a misurare il sistema direttamente con la musica riprodotta?
Da tempo ho letto (soprattutto sul vinile) un po' di pubblicazioni che mi hanno assolutamente convinto del fatto che i test da "banco prova" sono solo pubblicità ad uso "audiogonzo". Ma misurando direttamente su un sistema complesso di suoni e relative interazioni (leggi:musica) si può arrivare a conclusioni realmente affidabili?
Da tempo ho letto (soprattutto sul vinile) un po' di pubblicazioni che mi hanno assolutamente convinto del fatto che i test da "banco prova" sono solo pubblicità ad uso "audiogonzo". Ma misurando direttamente su un sistema complesso di suoni e relative interazioni (leggi:musica) si può arrivare a conclusioni realmente affidabili?
- MarioBon
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Re: quando e perchè ?
Ogni sistema, di qualsiasi natura, va testato nelle "effetive condizioni d'uso".
Per un amplificatore le effetive condizioni d'uso prevedono:
- segnale: un brano di musica
- una sorgente commerciale (lettore CD, Giradischi, ecc.)
- carico: un diffusore acustico commerciale.
La difficoltà sta nel fatto che l'impedenza dei diffusori commerciali è ampiamente variabile (il che costringe a sovradimensionare alcune cose). Le sorgenti sono abbastanza standardizzate.
Per testare un ampli con un programma musicale ci sono almeno tre sistemi:
il primo è il Null Test ideato da Bob Carver e che Tom ha rielaborato e anche migliorato.
il secondo si chiama Random Distortion ed è stato ideato da Temme quando lavorava alla B&K
il terzo si basa sulla TND di Audio Review (ma non usa esattamente il programma musicale originale)
Un altro test interessante si fa con un opportuno segnale multitono che è un segnale arificiale con molte caratteristiche in comune con i programmi musicali (ed è anche più difficile da riprodurre della musica).
Le misure standard, basate sull'uso di segnali artificiali su carico resistivo, sono indispensabili nella fase di progetto e messa a punto: dicono molto ma non tutto. Per quanto riguarda gli amplificatori a stato solido, se le misure standard non sono buone, è poco probabile che l'ampli suoni bene. I valvolari, invece, sono un'altro paio di maniche (entrano in gioco gli aspetti psicoacustici quali la distorsione aurale e la tollerabilità della distorsione di forma o compressione che a molti piace).
Un amplificatore (a stato solido) è più "facile" da misurare rispetto ad un sistema di altoparlanti perchè di conosce con precisione "l'amplificatore ideale" cui fare riferimento (il generatore di tensione ideale).
Per un amplificatore le effetive condizioni d'uso prevedono:
- segnale: un brano di musica
- una sorgente commerciale (lettore CD, Giradischi, ecc.)
- carico: un diffusore acustico commerciale.
La difficoltà sta nel fatto che l'impedenza dei diffusori commerciali è ampiamente variabile (il che costringe a sovradimensionare alcune cose). Le sorgenti sono abbastanza standardizzate.
Per testare un ampli con un programma musicale ci sono almeno tre sistemi:
il primo è il Null Test ideato da Bob Carver e che Tom ha rielaborato e anche migliorato.
il secondo si chiama Random Distortion ed è stato ideato da Temme quando lavorava alla B&K
il terzo si basa sulla TND di Audio Review (ma non usa esattamente il programma musicale originale)
Un altro test interessante si fa con un opportuno segnale multitono che è un segnale arificiale con molte caratteristiche in comune con i programmi musicali (ed è anche più difficile da riprodurre della musica).
Le misure standard, basate sull'uso di segnali artificiali su carico resistivo, sono indispensabili nella fase di progetto e messa a punto: dicono molto ma non tutto. Per quanto riguarda gli amplificatori a stato solido, se le misure standard non sono buone, è poco probabile che l'ampli suoni bene. I valvolari, invece, sono un'altro paio di maniche (entrano in gioco gli aspetti psicoacustici quali la distorsione aurale e la tollerabilità della distorsione di forma o compressione che a molti piace).
Un amplificatore (a stato solido) è più "facile" da misurare rispetto ad un sistema di altoparlanti perchè di conosce con precisione "l'amplificatore ideale" cui fare riferimento (il generatore di tensione ideale).
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