Palcoscenico dell'immagine stereo

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bibo01
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Palcoscenico dell'immagine stereo

#1 Messaggio da bibo01 »

Fin dal titolo, non so se l'argomento è giusto. Proverò a descriverlo...

Durante uno "stereo image test" presente su un disco test di Chesky Records avevo la sensazione che l'immagine del palcoscenico virtuale fosse come un triangolo rivoltato verso il muro, con un lato costituito dalla retta tra i due diffusori.
Tale test è diviso in varie sottosezioni per ciascun lato:
1) voce al centro;
2) voce a metà tra centro e speaker sx;
3) voce proveniente da speaker sx;
4) voce dietro a speaker sx 1m indietro (dovrebbe sentirsi come una voce senza corpo).

Nel test 4) sentivo la voce senza corpo, ma proveniente +o- dalla stessa posizione di 2), cioè a metà tra centro e speaker sx, come se non ci fosse profondità. Da qui la sensazione, da me descritta all'inizio, di un palcoscenico che tende a restringersi nel senso della profondità, proprio come un triangolo.
La mia domanda è, invece di un triangolo rivoltato, quale dovrebbe essere la forma corretta di un palscenico virtuale dietro agli speakers?
Come può essere messo a posto? Attraverso un riposizionamento degli speakers? Di che genere? La DCR può essermi d'aiuto per "riequilibrare" il tutto?
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MarioBon
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#2 Messaggio da MarioBon »

La sensazione di profondità è collegata alla percezione della distanza della sorgente e del volume dell'ambiente. La nostra memoria uditiva correla la presenza di riverbero alla dimensoione dell'ambiente e l'intensità del suono alla distanza dalla sorgente. In sostanza una suono debole, accompagnato da riverbero, viene collegato ad una sorgente "distante" in un abiente "grande". E' possibile che, in una registrazione, i diversi strumenti siano accompagnati da quantità di riverbero diverse. In tal modo dovrebbero essere percepiti come collocati a distanza diverse dando così l'idea di profondità. Va rimarcato che il riconoscimento della distanza della sorgente è legato alla memoria di esperienze pregresse. L'apparato uditivo non dispone di una funzione per riconoscere la distanza.
Dato che la percezione di profondità è determinata dalla riverberazione e dato che la riverberazione, nell'ambito di una programma musicale, è un suono "debole", per percepirla serve un sistema con poca distorsione, poco rumore e tante altre qualtà positive.
La posizione virtuale di uno strumento riprodotto da un sistema stereofonico dipende (anche e non poco) dalle riflessioni laterali che, con i diffusori collocati vicini alle pareti e con sistemi tendenti all'omnidirezionale, diventano molto importanti.
Per tutti questi motivi credo che la soluzione del problema vada ricondotta:
- ad una assimmetria dei diffusori rispetto alle pareti laterali
- alla presenza di superfici (mobili) che interrompono questa simmetria
- uno sbilanciamento tra i duadagni dei due canali
- una differenza di risposta in frequenza dei due diffusori
- in un qualche difetto nella riproduzione dei segnali deboli (risoluzione).

Eventuali differenze di sensibilità e di risposta in frequnza tra le due orecchie vengono compensate dal cervello.

Tutto questo sempre che la registrazione contenga tutte le informazioni necessarie.
Per esaltare il senso di profondità è conveniente allontanere i diffusori e orientarli in modo che si incrcino davanti al punto di ascolto. In questo modo si riducono le prime riflessioni laterali e si aumenta la capacità di localizzazione spaziale dell'apparato uditivo.
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#3 Messaggio da Felix »

Benissimo. Ma quando si parla di impianto rivelatore (o analitico), c'è qualche componente che si comporta in maniera ruffiana esaltando da progetto i suoni deboli per farli apparire più in rilievo?
Suono con mani e piedi...
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MarioBon
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#4 Messaggio da MarioBon »

A prescindere dal fatto che non è possibile aumentare i suoni deboli senza amplificare anche gli altri...la riverberazione è concentrata sotto i 4000 Hz quindi aumentare (per esempio) gli acuti serve a poco anzi il suono appare più "piatto".
L'unica soluzione è lavorare sulla capacità di risoluzione che non va ottenuta in modo artificioso aumentando il livello degli acuti ma riducendo il mascheramento causato da tutto ciò che non ci deve essere (risonanze del mobile, code sonore, distorsione...ma ache eccessivo riverbero dell'ambiente).
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#5 Messaggio da TomCapraro »

bibo01 ha scritto: La DCR può essermi d'aiuto per "riequilibrare" il tutto?
DCR = DRC ?
Sicuramente il DRC eliminerà la parte mascherante dello spettro in frequenza, riequilibrando il contenuto della registrazione.
Se la riproduzione risulta equilibrata, tutto quello che conferisce alla formazione di un palcoscenico credibile (e relativa profondità) viene messo in evidenza acquistando maggiore intelligibilità e "facilità di discernimento". (ad esempio i piani sonori)
Se tutto questo circoscrive la parte relativa allo spettro, rimane poi quella parte che vede integrare al meglio il diffusore con il campo diffuso, quindi con le pareti e l'energia delle riflessioni dalle quali si otterrà un determinato risultato di immagine circoscritta (entro la larghezza dei diffusori) in un area limitata, oppure con un incremento della sensazione di "avvolgimento sonoro", quindi un immagine che tende a superare anche la larghezza fisica tra i diffusori.
saluti, Tom
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#6 Messaggio da bibo01 »

Grazie a tutti per le risposte.
Certo, Tom, intendevo DRC :)

Nel caso del test di cui parlavo sopra (forse alcuni di voi lo conoscono, è nel Jazz Sampler v.1 di Chesky Rec.), la localizzazione era "telecomandata": la voce di test diceva "sono a 2 piedi dal microfono direttamente al centro, sono a 2 piedi dal microfono a metà tra centro e speaker dx, sono a 2 piedi dal microfono in corrispondenza dello speaker dx, sono off stage alla dx con suono proveniente oltre speaker dx".
In quest'ultimo caso, da me invece, la voce tornava verso il centro.

Proverò ad angolare un po' più i miei speaker (Magneplanar isodinamici).
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MarioBon
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#7 Messaggio da MarioBon »

I tuoi diffusori sono dei dipoli con una massiccia radiazione posteriore.
Probabilmente il test è stato confezionato per diffusori a radiazione diretta.
Alcuni risultati del test potrebbero essere dovuti alla radiazione a dipolo.
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#8 Messaggio da bibo01 »

MarioBon ha scritto:I tuoi diffusori sono dei dipoli con una massiccia radiazione posteriore.
Probabilmente il test è stato confezionato per diffusori a radiazione diretta.
Alcuni risultati del test potrebbero essere dovuti alla radiazione a dipolo.
E' vero riguardo la tipologia dei miei diffusori.
Ma in passato, con altri modelli di Magneplanar e ovviamente in un'altra stanza, lo stesso test mi ha dato un palcoscenico a trapezio isoscele rivoltato, cioè più largo e più profondo.
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MarioBon
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Re: Palcoscenico dell'immagine stereo

#9 Messaggio da MarioBon »

e allora torniamo a quanto detto prima... Per togliersi ogni dubbio potresti invertire la posizione dei diffusori (il destro a sinistra e viceversa) e verificare che il risultato sia lo stesso. In questo modo escludi i diffusori come causa.
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