Quanti modi ci sono per descrivere il suono? (cc)
Inviato: 12/12/2016, 11:44
Di un suono distinguiamo:
- l'intensità (suono più intenso o più forte, meno intenso o più debole)
- altezza (suono basso o acuto, è in relazione con la frequenza)
- durata (intervallo di tempo da quando comincia a quando finisce)
- timbro
il timbro è quella caratteristiche che consente di distinguere due suoni di pari altezza e intensità. Per esempio un violino e una tromba emettono la stessa nota con la stessa intensità eppure possiamo distinguere la tromba dal violino e attribuiamo questa differenza al diverso timbro.
A questo punto si dovrebbe dire che esiste una intensità e una altezza soggettiva e una intensità e altezza oggettiva ma non complichiamo troppo le cose.
Intensità,altezza e durata sono grandezze monodimensionali misurabili che si rappresentano su una scala che va da un minimo ad un massimo (come la temperatura con il termometro). Il timbro, invece, è una grandezza multidimensionale (no si può dire, per esempio, che iltimbro della tromba sia maggiore o minore del timbro del violino ma solo che sono diversi).
Andando più in dettaglio, se registriamo un suono (una variazione di pressione) e ne tracciamo l'andamento in un grafico (in funzione del tempo) distinguiamo 4 diverse fasi:
- l'attacco (o transitorio di attacco)
- il decadimento
- il mantenimento
- il rilascio o decadimento.
La figura mostra le relazioni tra intensità, altezza, durata e timbro e attacco, decadimento, mantenimento e decadimento:
- l'intensità è in relazione con l'ampiezza della variazione di pressione
- l'altezza corrisponde alla frequenza che si misura durante la fase di mantenimento
- la durata è il tempo che intercorre dall'inizio dell'attacco alla fine del decadimento
- il timbro dipende anche da come si sviluppano il transitorio di attacco, di decadimento e di estinzione (che possono essere più o meno lunghi e più o meno veloci).
Per rendersi della relazione tra attacco e decadimento e timbro basta registrare il suono del pianoforte e ascoltarlo al contrario. L'altezza delle note è la stessa ma il timbro assomiglia a quello di una fisarmonica. Per descrivere il timbro di un suono si possono usare una quantità di aggettivi (da aspro a vellutato, da piacevole a irritante, ecc.)
C'è una terza rappresentazione del suono e si ottiene attraverso l'analisi di Fourier. Fuorier ha scoperto che qualsiasi segnale può essere scomposto in una serie armonica di toni sinusoidali e che, al contrario, ogni suono può essere ottenuto sovrapponendo una serie di toni sinusoidali armonici (sintesi addittiva). In particolare, Fourier ha scoperto come calcolare l'ampiezza di ciascuna sinusoide che compone un segnale (in particolare un suono).
Per eseguire l'analisi di Fourier il segnale deve essere noto dall'inizio alla fine. Quindi prima si registra il segnale dall'inizio alla fine e poi si fa l'analisi di Fourier. Il risultato della analisi di Fourier si chiama spettro. Lo spettro contiene tutte le informazioni che riguardano il suono analizzato tanto è vero che è possibile, partendo dallo spettro, riottenere il segnale originale (con una operazione che si chiama trasformazione inversa o antitrasformazione di Fourier).
Suono A -> Trasformazione -> Spettro di A -> Antitrasformazione -> Suono A
Ne segue che lo spettro è un modo alternativo di rappresentare un suono che contiene esattamente tutte le informazioni che contiene il suono originale.
Oggi disponiamo di analizzatori di spettro che eseguono la trasformazione di Fourier con grande precisione e a basso costo. L'analizzatore di spettro è uno degli strumenti più difficili da utilizzare ed è diventato, in breve tempo, uno strumento alla portata di tutti con il risultato che la forse maggioranza di chi lo usa non sa come funziona.
Intensità, altezza e durata si possono misurare con precisione. La rappresentazione del suono con l'analisi di Fourier definisce in modo oggettivo anche il timbro.
- l'intensità (suono più intenso o più forte, meno intenso o più debole)
- altezza (suono basso o acuto, è in relazione con la frequenza)
- durata (intervallo di tempo da quando comincia a quando finisce)
- timbro
il timbro è quella caratteristiche che consente di distinguere due suoni di pari altezza e intensità. Per esempio un violino e una tromba emettono la stessa nota con la stessa intensità eppure possiamo distinguere la tromba dal violino e attribuiamo questa differenza al diverso timbro.
A questo punto si dovrebbe dire che esiste una intensità e una altezza soggettiva e una intensità e altezza oggettiva ma non complichiamo troppo le cose.
Intensità,altezza e durata sono grandezze monodimensionali misurabili che si rappresentano su una scala che va da un minimo ad un massimo (come la temperatura con il termometro). Il timbro, invece, è una grandezza multidimensionale (no si può dire, per esempio, che iltimbro della tromba sia maggiore o minore del timbro del violino ma solo che sono diversi).
Andando più in dettaglio, se registriamo un suono (una variazione di pressione) e ne tracciamo l'andamento in un grafico (in funzione del tempo) distinguiamo 4 diverse fasi:
- l'attacco (o transitorio di attacco)
- il decadimento
- il mantenimento
- il rilascio o decadimento.
La figura mostra le relazioni tra intensità, altezza, durata e timbro e attacco, decadimento, mantenimento e decadimento:
- l'intensità è in relazione con l'ampiezza della variazione di pressione
- l'altezza corrisponde alla frequenza che si misura durante la fase di mantenimento
- la durata è il tempo che intercorre dall'inizio dell'attacco alla fine del decadimento
- il timbro dipende anche da come si sviluppano il transitorio di attacco, di decadimento e di estinzione (che possono essere più o meno lunghi e più o meno veloci).
Per rendersi della relazione tra attacco e decadimento e timbro basta registrare il suono del pianoforte e ascoltarlo al contrario. L'altezza delle note è la stessa ma il timbro assomiglia a quello di una fisarmonica. Per descrivere il timbro di un suono si possono usare una quantità di aggettivi (da aspro a vellutato, da piacevole a irritante, ecc.)
C'è una terza rappresentazione del suono e si ottiene attraverso l'analisi di Fourier. Fuorier ha scoperto che qualsiasi segnale può essere scomposto in una serie armonica di toni sinusoidali e che, al contrario, ogni suono può essere ottenuto sovrapponendo una serie di toni sinusoidali armonici (sintesi addittiva). In particolare, Fourier ha scoperto come calcolare l'ampiezza di ciascuna sinusoide che compone un segnale (in particolare un suono).
Per eseguire l'analisi di Fourier il segnale deve essere noto dall'inizio alla fine. Quindi prima si registra il segnale dall'inizio alla fine e poi si fa l'analisi di Fourier. Il risultato della analisi di Fourier si chiama spettro. Lo spettro contiene tutte le informazioni che riguardano il suono analizzato tanto è vero che è possibile, partendo dallo spettro, riottenere il segnale originale (con una operazione che si chiama trasformazione inversa o antitrasformazione di Fourier).
Suono A -> Trasformazione -> Spettro di A -> Antitrasformazione -> Suono A
Ne segue che lo spettro è un modo alternativo di rappresentare un suono che contiene esattamente tutte le informazioni che contiene il suono originale.
Oggi disponiamo di analizzatori di spettro che eseguono la trasformazione di Fourier con grande precisione e a basso costo. L'analizzatore di spettro è uno degli strumenti più difficili da utilizzare ed è diventato, in breve tempo, uno strumento alla portata di tutti con il risultato che la forse maggioranza di chi lo usa non sa come funziona.
Intensità, altezza e durata si possono misurare con precisione. La rappresentazione del suono con l'analisi di Fourier definisce in modo oggettivo anche il timbro.