quando e perchè ?

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MarioBon
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Re: quando e perchè ?

#11 Messaggio da MarioBon »

Non so se hai sentito parlare della "Loudness War".
http://www.mariobon.com/articoli_academ ... ss_War.pdf
Si tratta di questo: per fare in modo che negli ambienti rumorosi (come in automobile) si possano sentire anche i passaggi in "piano" o "pianissimo" si applica al programma musicale una compressione che rende il volume della riproduzione omogeneo.
Questo però degrada fortemente la qualità. Questo tipo di registrazioni si possono ascoltare a volume moderato anche con impianti non HiFi. Quando le asolti con un impianto di qualità il risultato è tanto peggiore quanto è migliore l'impianto.
Per rispondere alla tua domanda le registrazioni "peggiori" si sentono meglio con gli impanti "scarsi".

La musica classica, in generale, è fatta di forti escursioni dinaniche (dal "pianissimo" al "fortissimo") e di molti piccoli dettagli che si apprezzano quando l'impianto è in grado di riprodurli altrimenti si sente una specie di "insalata russa" dove tutto è mescolato e compresso.
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TomCapraro
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Re: quando e perchè ?

#12 Messaggio da TomCapraro »

Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole.
saluti, Tom
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timido
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Re: quando e perchè ?

#13 Messaggio da timido »

ho notato che provo qualcosa ascoltando musica classica sinfonica , ma ho capito che il mio impianto specialmente nei pieni orchestrali mischia tutto ed è casino, quindi questo tipo di musica sarebbe meglio ascoltarle con le HD 600?
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Palfe
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Re: quando e perchè ?

#14 Messaggio da Palfe »

La musica classica sinfonica è forse il genere più difficile da rendere, con un impianto Hifi, dentro le nostre quattro mura, restituire ciò che si esegue in una sala da concerto di grandi dimensioni non è per niente facile. Vi sono decine e anche centinaia di strumenti, linee melodiche, voci che suonano contemporaneamente, enormi escursioni dinamiche, si passa dalle note altissime dell’ottavino a quelle basse di timpani, gran cassa e contrabbassi, insomma, solo riuscire a catturare parte di queste cose in una registrazione è un’impresa. Senza dimenticare le sale dei vari teatri, ognuna delle quali ha la sua caratteristica e colore (scura, ambrata, brillante ecc..).
Per finire le registrazioni differiscono tantissimo l’una dall’altra e se possono essere di livello artistico eccelso, capita che non lo siano dal punto di vista tecnico.
Poi viene il nostro impianto…
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Palfe
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Re: quando e perchè ?

#15 Messaggio da Palfe »

Mi sono reso conto di aver scritto più o meno le cose già scritte da Mario e Tom...
Scusate... :oops:
ermes
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Re: quando e perchè ?

#16 Messaggio da ermes »

Ciao Tom, in merito a questo tuo passaggio
...Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole...


Hai una spiegazioni tecniche da dare? O perlomeno una scaletta di parametri (tutti sappiamo che in verità la questione è piuttosto complessa) .
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TomCapraro
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Re: quando e perchè ?

#17 Messaggio da TomCapraro »

ermes ha scritto:Ciao Tom, in merito a questo tuo passaggio
...Al perfetto resoconto di Mario aggiungo una mia personale osservazione: per esperienza ho notato anche, per la musica classica, la necessità di dipanare la complessità del messaggio sonoro.
Tanti strumenti, a volte misti a cori che, in un grande impianto, vengono resi facilmente discernibili (uno-per-uno) mentre in un impianto cosiddetto "normale" sembrano più ammassati in una sorta di amalgama...spesso anche poco gradevole...


Hai una spiegazioni tecniche da dare? O perlomeno una scaletta di parametri (tutti sappiamo che in verità la questione è piuttosto complessa) .
Si, potrei stilare una scaletta di parametri:

1) una risposta in frequenza molto regolare nel comparto delle medio-alte (zona in cui il nostro udito risulta sensibile e selettivo)

2) una distorsione molto bassa, diciamo piu bassa possibile, rilevata NON tramite le analisi convenzionali da "banco di prova" per poter pubblicare una brochure, bensi in condizioni di effettivo funzionamento, e con particolari analisi quali possono essere la Distorsione Integrale e/o la Total Noise Distortion.
Ad esempio, è possibile analizzare il sistema usando lo stesso brano di musica classica, vale a dire: potremmo misurare direttamente con la musica riprodotta nel sistema, quindi potendo analizzare l'intera catena e studiarne l'anello piu debole.

3) un integrazione acustica diffusore-ambiente che preserva il giusto rapporto tra segnale diretto e segnale riflesso.

4) un area, dietro il punto ascolto, sufficientemente ampia ovvero: senza il classico divano addossato ad una parete.
saluti, Tom
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TomCapraro
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Re: quando e perchè ?

#18 Messaggio da TomCapraro »

timido ha scritto:ho notato che provo qualcosa ascoltando musica classica sinfonica , ma ho capito che il mio impianto specialmente nei pieni orchestrali mischia tutto ed è casino, quindi questo tipo di musica sarebbe meglio ascoltarle con le HD 600?
..."mischia tutto" ad un volume eccessivo ?
Non credo che lo faccia anche a volume moderato.
saluti, Tom
ermes
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Re: quando e perchè ?

#19 Messaggio da ermes »

Come si fa a misurare il sistema direttamente con la musica riprodotta?
Da tempo ho letto (soprattutto sul vinile) un po' di pubblicazioni che mi hanno assolutamente convinto del fatto che i test da "banco prova" sono solo pubblicità ad uso "audiogonzo". Ma misurando direttamente su un sistema complesso di suoni e relative interazioni (leggi:musica) si può arrivare a conclusioni realmente affidabili?
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Re: quando e perchè ?

#20 Messaggio da MarioBon »

Ogni sistema, di qualsiasi natura, va testato nelle "effetive condizioni d'uso".
Per un amplificatore le effetive condizioni d'uso prevedono:
- segnale: un brano di musica
- una sorgente commerciale (lettore CD, Giradischi, ecc.)
- carico: un diffusore acustico commerciale.
La difficoltà sta nel fatto che l'impedenza dei diffusori commerciali è ampiamente variabile (il che costringe a sovradimensionare alcune cose). Le sorgenti sono abbastanza standardizzate.

Per testare un ampli con un programma musicale ci sono almeno tre sistemi:
il primo è il Null Test ideato da Bob Carver e che Tom ha rielaborato e anche migliorato.
il secondo si chiama Random Distortion ed è stato ideato da Temme quando lavorava alla B&K
il terzo si basa sulla TND di Audio Review (ma non usa esattamente il programma musicale originale)

Un altro test interessante si fa con un opportuno segnale multitono che è un segnale arificiale con molte caratteristiche in comune con i programmi musicali (ed è anche più difficile da riprodurre della musica).

Le misure standard, basate sull'uso di segnali artificiali su carico resistivo, sono indispensabili nella fase di progetto e messa a punto: dicono molto ma non tutto. Per quanto riguarda gli amplificatori a stato solido, se le misure standard non sono buone, è poco probabile che l'ampli suoni bene. I valvolari, invece, sono un'altro paio di maniche (entrano in gioco gli aspetti psicoacustici quali la distorsione aurale e la tollerabilità della distorsione di forma o compressione che a molti piace).

Un amplificatore (a stato solido) è più "facile" da misurare rispetto ad un sistema di altoparlanti perchè di conosce con precisione "l'amplificatore ideale" cui fare riferimento (il generatore di tensione ideale).
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