Osservate però se per ipotesi venisse impiegata una Window Exponent massima.
Se ipotizzassimo un intervento sulla fase + eccesso di fase attorno i 100ms, le coordinate in frequenza ci porterebbero a circa 500hz, frequenza in cui siamo perfettamente sensibili alla fase, questo vuol dire che con il DRC, impiegando una correzione temporale su ampio spettro, lo sweet spot verrà ulteriormente ristretto, e con il rischio di avvertire artefatti.
Per quanto l'inverso dell'intera funzione di trasferimento possa risultare preciso, non potrà mantenere tutto il rigore necessario affinchè non ci scappi qualche magagnetta.
Ma a questo c'è la soluzione! basta inserire la testa in una morsa per operazioni di neurochirurgia al cervello, non potremmo muovere il capo nemmeno di un millimetro, ma in compenso potremmo evitare gli artefatti
Scherzi a parte, non superiamo la W.E oltre 1.0.
DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.(cc)
- TomCapraro
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Ricordo di aver effettuato diverse prove. La correzione della sola parte bassa provocava, come detto da Tom, una specie di effetto “scalino”, e non mi ha mai convinto completamente. La migliore soluzione l’ho trovata linearizzando la parte bassa (usavo anche un sub Rel tagliato molto basso) e seguendo la risposta originale con la curva target nella parte superiore.TeoMarini ha scritto:Sei intervenuto solo sulle frequenze basse? In caso affermativo, fino a quale frequenza?il Carletto ha scritto:Nella mia casa precedente, prima delle Wilson avevo delle Martin Logan Ascent, la cui parte bassa si interfacciava molto male con l’ambiente, nel quale ero anche costretto ad un posizionamento obbligato.
Con Dirac ho risolto egregiamente il problema alle basse frequenze, senza influenzare la splendida resa alle medioalte del pannello elettrostatico.
Ai tempi non ho mai misurato con Rew il risultato della correzione, cosa che invece faccio ora per rifinire in step successivi la curva target, ma all’orecchio era senza dubbio la migliore soluzione nel mio ambiente.
Carlo da Firenze
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Questo è vero e infatti da almeno 60 anni si consiglia, nei sistemi a tre vie, di tenere il taglio del woofer sotto 500 Hz. Però c'è da dire che la sensibilità rispetto alla fase attorno a 500 Hz è possibile se tutti gli altri "difetti" sono stati corretti oppure se il disallineamento di fase tra woofer e medio è importante (la lunghezza d'onda a 500 Hz è ancora di 68.8 centimetri...).TomCapraro ha scritto:... circa 500hz, frequenza in cui siamo perfettamente sensibili alla fase,
Molti sistemi a tre vie fissano il taglio verso i 500 Hz perché in tal modo ottengono almeno tre vantaggi:
- maggior potenza sopportata dal sistema (buona parte va al woofer)
- possono impiegare midrange più "delicati"
- il cross-over prevede induttanze e condensatori di valore più basso.
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Personalmente uso e consiglio la correzione a banda completa ma a quanto mi risulta limitando la correzione Dirac si limita la correzione della risposta in ampiezza raccordandola il più dolcemente possibile con la risposta precorrezione nelle regioni di frequenze esterne* mentre la correzione in fase rimane comunque a banda completa.TomCapraro ha scritto:Si, ma c'è una sostanziale differenza tra il DRC e il Dirac Live.virman71 ha scritto: Tom,cosa intendi di preciso?
Il settaggio della finestratura Windows Exponent?
Il primo accorcia il campo d'intervento in frequenza, ma lo fa "spalmando" la correzione in modo progressivo (non la toglie del tutto e rimane sempre una componente a fase minima oltre una certa frequenza)
Dirac Live invece "stoppa" drasticamente la correzione nel punto in cui decide l'utente.
*Incidentalmente questo è il motivo per il quale alcuni stupiti osservano che le targets dei due canali si sdoppiano in prossimità delle tendine.
Ciao, Flavio
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Anche lo sviluppatore del DRC ne avrà tenuto conto poichè con le finestre (razionali) di Window Exponent la correzione in gamma media (e in poi) viene confinata ai difetti del diffusore e alle primissime riflessioni, ovvero dove il sistema può garantire precisione e selettività d'intervento.MarioBon ha scritto: Questo è vero e infatti da almno 60 anni si consiglia, nei sistemi a tre vie, di tenere il taglio del woofer sotto 500 Hz. Però c'è da dire che la sensibilità rispetto alla fase attorno a 500 Hz è possibile se tutti gli altri "difetti" sono stati corretti oppure se il disallineamento di fase tra woofer e medio è importante (la lunghezza d'onda a 500 Hz è ancora di 68.8 centimetri...).
Molti sistemi a tre vie fissano il taglio verso i 500 Hz perché in tal modo ottengono almeno tre vantaggi:
- maggior potenza sopportata dal sistema (buona parte va al woofer)
- possono impiegare midrange più "delicati"
- il cross-over prevede induttanze e condensatori di valore più basso.
Oltre una certa soglia cessa il campo d'intervento in quanto la somma di tutte le riflessioni, diffrazioni, rifrazioni (e piu ne ha piu ne metta) presenti dentro le 6 pareti diventano un vero e proprio ginepraio per poterle gestire.
Qui è chiaro che anche l'ambiente dovrà garantire un determinato assorbimento in modo che queste riflessioni (le piu lontane e deboli) vengano assorbite o rese udibilmente impercettibili, e qui anche il nostro sistema di percezione ci mette anche una pezza.
Alla fine l'inverso della funzione di trasferimento garantirà una precisione che sfuma progressivamente nei due domini: frequenza/tempo.
saluti, Tom
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Poniamo che nel Dirac Live venga utilizzato il menu a tendina sino a 250hz.Flavio ha scritto: Personalmente uso e consiglio la correzione a banda completa ma a quanto mi risulta limitando la correzione Dirac si limita la correzione della risposta in ampiezza raccordandola il più dolcemente possibile con la risposta precorrezione nelle regioni di frequenze esterne* mentre la correzione in fase rimane comunque a banda completa.
Ciao, Flavio
Da 30hz a 250hz opera in ampiezza e in fase, oltre i 250hz ?
p.s a meno che non abbia subito ulteriori e repentini sviluppi, perchè quando lo provai oltre il punto in cui era stato deciso lo "stoppaggio" la risposta in frequenza rimaneva sovrapponibile, come immagino anche la fase in quanto correlate (se a fase minima)
saluti, Tom
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.
Che ne dici, Flavio?TomCapraro ha scritto:Poniamo che nel Dirac Live venga utilizzato il menu a tendina sino a 250hz.Flavio ha scritto: Personalmente uso e consiglio la correzione a banda completa ma a quanto mi risulta limitando la correzione Dirac si limita la correzione della risposta in ampiezza raccordandola il più dolcemente possibile con la risposta precorrezione nelle regioni di frequenze esterne* mentre la correzione in fase rimane comunque a banda completa.
Ciao, Flavio
Da 30hz a 250hz opera in ampiezza e in fase, oltre i 250hz ?
p.s a meno che non abbia subito ulteriori e repentini sviluppi, perchè quando lo provai oltre il punto in cui era stato deciso lo "stoppaggio" la risposta in frequenza rimaneva sovrapponibile, come immagino anche la fase in quanto correlate (se a fase minima)
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.(cc)
Up per Flavio...
Grazie.
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.(cc)
Avendo un qualche esperienza nel settore, per quello che ho visto, la risposta in gamma media e alta è poco influenzata dall'ambiente in particolare se il sistema è direttivo oppure se non è direttivo ma i diffusori sono abbastanza lontani dalle pareti e orientati verso il punto di ascolto. Di conseguenza limiterei la correzione dove serve effettivamente ovvero nella parte bassa fino attorno a 300 Hz (o 500 Hz, secondo i gusti). Tra l'altro le basse frequenze sono molto meno sensibili rispetto ad un posizionamento del microfono che non sia perfettamente equidistante dai due diffusori (quindi è più semplice e più "sicuro"). Sopra i 300 Hz appplicherei una equalizzazione a fase minima per correggere un eventuale sbilanciamento timbrico (e se queste correzioni fossero "ampie" mi farei qualche domanda sulla qualità dei diffusori).
Se invece si preferisce una correzione su tutto lo spettro audio, benvenga ma assicuratevi che i diffusori siano equidistanti dal microfono di misura con errore inferiore al centimetro.
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Re: DRC: buchi in frequenza, vantaggi e svantaggi.(cc)
Grazie!
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