Umanità vs Impiantistica

L'udito, cosa udiamo, come udiamo
Rispondi
Messaggio
Autore
Avatar utente
markzzz
Messaggi: 58
Iscritto il: 03/07/2017, 8:41

Umanità vs Impiantistica

#1 Messaggio da markzzz »

Ero a casa di un amico ieri sera. Guardavamo una partita di calcio, sul suo nuovo TV 4K Ultra power ecc.
Devo dire che il "dettaglio" era sicuramente migliore del mio Smart TV di 5 anni fa. Gasato, tutto contento, diceva "guarda, discrimini addirittura l'erba nel prato, dal divano".
Ho pensato, sì, effettivamente è vero. Però non mi convinceva il ragionamento...

Poi la partita inizia, e onestamente ad una certa, nei momenti clou dell'azione, gli chiedo: "ma dimmi la verità: quanto te ne frega dell'erba in questo momento?".
Mi ha guardato basito.

Perché questa premessa?
Studiando un po' di psicologia e filosofia, ultimamente, mi sto rendendo conto che il concetto alla base dell'"arte" è trasferire alcuni elementi base/chiave tra artista-consumatore.
Ora, il dubbio mi sorge quando si entra più marcatamente nella ricerca del dettaglio di questi elementi all'interno di un pezzo.
Sto notando che "più si va a fondo, più il contenuto diventa fluido" tra fruizione a fruizione.

Dico questo perché più entro nel dettaglio e guardo la partita di calcio tenendo conto di determinate caratteristiche/elementi/strutture (se ho la tecnologia per farlo, il 4K per esempio), più questo dettaglio è in funzione del mezzo trasmissivo, e quindi lo stesso viene plasmato dal sistema di riproduzione. Analogia, Observer Effect: più osservo l'oggetto, più ne cambio la sua "natura", per così dire.

Esempio musicale: più mi soffermo e vado in profondità nell'elaborare il suono e cercare delle peculiarità (tramite gli impianti sofisticati che possono utilizzare), più mi renderò conto che le stesse peculiarità che sto notando non dipendono solo dal pezzo in se, ma anche dal sistema di riproduzione che sto usando e dalla stanza in cui mi trovo.

Quindi il mio dilemma è:

1 - è plausibile affermare che più si va nel dettaglio, quindi utilizzando impianti più dettagliati, più la mia percezione sarà ricca di informazioni, ma parte di essi saranno (paradossalmente) ingannati/falsamente introdotti dalla stessa natura di un'osservazione tecnica/qualitativa?
2 - alla fine della fiera, andiamo veramente così nel dettaglio in un ascolto ricreativo? Perché se non è così acquistare determinati impianti da N migliaia di euro non ha molto senso.

A voi la palla, se è chiara la domanda :)
Avatar utente
TomCapraro
Amministratore del forum
Messaggi: 7923
Iscritto il: 25/11/2016, 12:37
Località: Agrigento

Re: Umanità vs Impiantistica

#2 Messaggio da TomCapraro »

C'è un limite, forse invalicabile, che delinea il dettaglio percepito da quello oggettivamente presente nella registrazione, quindi potenzialmente misurato/misurabile.
Paradossalmente può accadere (e accade) che a fronte di un sistema oggettivamente dettagliato e coerente, l'ascoltatore provi sensazioni (percepite) opposte o acuite (tipo troppo dettaglio)
A questo punto si può partire oggettivamente (sarebbe consigliabile) da un impianto oggettivamente dettagliato e...al massimo rifinirlo a piacere. (ma il grosso andrebbe scremato)
saluti, Tom
Avatar utente
Calbas
Messaggi: 169
Iscritto il: 25/11/2017, 16:45
Il mio Impianto: Artefatto 200W (quasi Denon) + JBL/Triangle (sempre in costruzione)
Località: Varese

Re: Umanità vs Impiantistica

#3 Messaggio da Calbas »

markzzz ha scritto: A voi la palla, se è chiara la domanda :)
A dire il vero la domanda la intendo secondo il mio modo e non sono sicuro che sia la risposta che ti aspetti.

Negli anni ho imparato a distinguere fra due profili mentali, che metto in atto in modo esclusivo in base alle esigenze: il tecnico e l'uomo. E' vero che anche il tecnico è un uomo, ma tende a dimenticarlo e quando non si è in ambito di "lavoro" questa è una perdita di soddisfazione.

Quindi, durante l'analisi e osservazione dei fenomeni tecnici mi applico solo alle relazioni meccanicistiche ed elaboro le necessarie soluzioni possibili; quando voglio vivere come un uomo che trae soddisfazione dalla natura delle cose non solo dimentico tutti i meccanismi fisici che le regolano, ma anche evito di soffermami sui difetti per godere al massimo delle qualità.
Poi è evidente che il rapporto qualità/difetti deve essere relativamente positivo, altrimenti non vale la pena di usare il tempo per quell'attività.

Questo modo di vivere vale per tutti gli aspetti della vita, di cui la musica è una parte, bella come le più belle delle altre possibilità.
L'unica nota da aggiungere è che la conoscenza tecnica rende più sensibili ai difetti del meccanismo in atto e questo accade anche se si vuole essere distaccati, ma, come diceva mia nonna: "chi più capisce più patisce".
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9120
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Umanità vs Impiantistica

#4 Messaggio da MarioBon »

Personalmente la vedo così:
l'evento reale, si vive una volta sola: il campo visivo e uditivo è quello che è e si vede e si sente quello che si vede e si sente in quel momento.

L'evento riprodotto può essere ripetuto più volte e, ad ogni nuova riproduzione, si possono apprezzare dettagli diversi. Se ci sono, ad ogni riproduzione si percepisce qualche cosa di nuovo, se non ci sono ... non ci sono.

Quindi è meglio che i dettagli ci siamo. Che poi ci siano sistemi che esaltano i dettagli e questa esaltazione vada a scapito di attributi come la "musicalità" o la "naturalezza" o "l'emizione" è un'altro paio di maniche. I dettagli devono essere presenti ma non predominanti.

Per ottenere questo risultato serve un impianto con certe caratteristiche. Per emozionarsi basta anche una radiolina a transistor.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
markzzz
Messaggi: 58
Iscritto il: 03/07/2017, 8:41

Re: Umanità vs Impiantistica

#5 Messaggio da markzzz »

MarioBon ha scritto:L'evento riprodotto può essere ripetuto più volte e, ad ogni nuova riproduzione, si possono apprezzare dettagli diversi. Se ci sono, ad ogni riproduzione si percepisce qualche cosa di nuovo, se non ci sono ... non ci sono.
Ma il problema è proprio questo: una volta che ci sono, si riesce a riviverli anche la volta successiva alla stessa maniera o cambiano? Perché più si analizzano i "micro" dettagli, più questi sono in funzione del sistema, e la preservazione risulta per essere futile, in quel senso.
O il processo è un "registrare qualcosa" e aver la fortuna di ottenere "almeno" un tot di quello che si è registrato in maniera non mutata? O è naturale che una volta creato, ci si possa aspettare qualsiasi cosa?
MarioBon ha scritto:Quindi è meglio che i dettagli ci siamo. Che poi ci siano sistemi che esaltano i dettagli e questa esaltazione vada a scapito di attributi come la "musicalità" o la "naturalezza" o "l'emizione" è un'altro paio di maniche. I dettagli devono essere presenti ma non predominanti.
In che senso non predominanti? Una "cosa" (registrazione in questo caso) è la somma delle parti. Se le parti cambiano, va di logica che anche il totale muta. Non penso che l'artista X di turno sia contento che il suo lavoro "cambi" da questo punto di vista. Mi seguite? :D
Avatar utente
MarioBon
Amministratore del forum
Messaggi: 9120
Iscritto il: 24/11/2016, 13:13
Il mio Impianto: molto variabile: Amplificatore Audio Analog, Diffusori autocostruiti, lettore CD autocostruito.
Località: Venezia
Contatta:

Re: Umanità vs Impiantistica

#6 Messaggio da MarioBon »

Per esaltare la sensazione di dettaglio basta esaltare ad arte la gamma medio alta (o ridurre il tempo di riverberazione). Quando dico che i dettagli non devono essere predominanti intendo che il sistema (ambiente compreso) deve rispettare una certa "piattezza" nella risposta (in frequenza ed in potenza).

Per quanto riguarda quello che c'è nella registrazione siamo affidati alle mani di che le confeziona e, come ben sappiamo, ci sono registrazioni "buone" e altre "meno buone". Resta il fatto che, per sentire qualche cosa (dettaglio), bisogna che nella registrazione siano presenti.
Mario Bon http://www.mariobon.com
"Con delizia banchettiamo con coloro che volevano assoggettarci" (Adams Family)
Avatar utente
markzzz
Messaggi: 58
Iscritto il: 03/07/2017, 8:41

Re: Umanità vs Impiantistica

#7 Messaggio da markzzz »

MarioBon ha scritto:Per esaltare la sensazione di dettaglio basta esaltare ad arte la gamma medio alta (o ridurre il tempo di riverberazione). Quando dico che i dettagli non devono essere predominanti intendo che il sistema (ambiente compreso) deve rispettare una certa "piattezza" nella risposta (in frequenza ed in potenza).

Per quanto riguarda quello che c'è nella registrazione siamo affidati alle mani di che le confeziona e, come ben sappiamo, ci sono registrazioni "buone" e altre "meno buone". Resta il fatto che, per sentire qualche cosa (dettaglio), bisogna che nella registrazione siano presenti.
Il mio è più un discorso di costanza. Non parlo che se la produzione è buona e il sistema è buono, allora aumento il potenziale di sentir maggior dettaglio. Parlo che poi però, il medesimo dettaglio resta in funzione del dispositivo di playback, e in qualche maniera è "plagiato" dalla nostra azione di playback (perché in qualche modo, vuoi lo speaker o la stanza, altera l'informazione).

Quindi, più scendo in "dettaglio", e più mi rendo conto di quanto in realtà sia fluido...
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 15 ospiti