Flavio ha scritto:la prima soluzione del regime sovietico con le case tutte uguali pianificate dal partito, tempo di riverbero incluso, sarebbe la mia preferita se fosse anche obbligatorio per legge l'acquisto di una licenza Dirac Live... ma non ci spero
Flavio Marxista. Comunque i guadagni andrebbero al partito, non ti conviene.
Flavio ha scritto:
Per spezzare il "circle of confusion" standardizzare la curva target nelle nostre case non mi sembra la soluzione migliore (penso sia bene che sia ampiamente modificabile e confrontabile con facilità) ma potrebbe invece essere ragionevole standardizzare la risposta degli studi di registrazione come suggerisce Toole... non siamo d'accordo su quest'ultimo punto?
Se si vuole spezzare il circle of confusioni si deve standardizzare tutto. Se standardizzi gli studi e poi a casa ascolti in modo completamente diverso ottieni solo di diminuire le vendite.
Sul fatto che una standardizzazione sarebbe utile non ci piove. Su quale debba essere questa standardizzazione non siamo d'accordo. Ora, se mi vuoi dire che avere almeno una risposta uniforme a frazioni di ottava sarebbe meglio del guazzabuglio attuale posso anche starci. Sul fatto che questa sia la migliore standardizzazione possibile allo stato attuale della tecnica assolutamente no. Diamine, le frazioni di ottava le usava Moeller nel 1974, siamo nel 2018, abbiamo realizzato CODEC percettuali che garantiscono la trasparenza o quasi buttando via il 90% delle informazioni, qualche idea su come funziona il nostro sistema uditivo ce l'abbiamo, forse sarebbe il caso di sfruttarla.
La mia opinione è che:
1) La risposta di riferimento deve essere quella piatta. E' la più semplice da gestire ed è quella che ti garantisce, senza ulteriori difficoltà, che se usi microfoni con risposta piatta, elettroniche con risposta piatta, control room con risposta piatta, ambienti di ascolto con risposta piatta, etc, avrai un ascolto con bilanciamento timbrico e tonale identico o perlomeno molto vicino a quello dell'evento acustico originale, quando questo esiste, o identico a quello creato artificialmente in studio per le altre produzioni.
2) Là dove non si possa ottenere una risposta perfettamente piatta, in stile elettronica, come avviene in qualunque ambiente di ascolto che non sia anecoico, devono essere adottate pesature psicoacustiche che garantiscano ragionevolmente che la percezione di tale risposta sia il più possibile simile a quella di una ideale risposta piatta, pur non essendo piatta nel senso stretto del termine. Qui le semplici frazioni di ottava non bastano per ottenere il risultato.
3) Già che si sta facendo 'sto casino bisogna trovare il modo di standardizzare anche i livelli, che adesso come adesso manco questo banale aspetto siamo in grado di garantire.
Per il punto 2 la mia proposta è di usare l'inviluppo spettrale, perché è quello suggerito dalla letteratura esistente ed è un sostanziale passo in avanti rispetto alla pesatura a frazioni di ottava. Se poi qualche solone della psicoacustica volesse scendere dal piedistallo proponendo qualcosa di ancora più raffinato, ben venga. Il giorno dopo puoi star certo che sarò già all'opera per integrare il nuovo sofisticatissimo modello di percezione dentro DRC.
Dimenticavo:
4) Oggigiorno ci si preoccupa di come potrebbero suonare i brani quando vengono riprodotti su un cellulare, altro che risposta piatta. Quanto sopra rimarrà il libro dei sogni, ma adottando l'inviluppo spettrale posso finalmente sentire con un bilanciamento timbrico corretto almeno quelle registrazioni acustiche che non sono state rielaborate in studio. I microfoni hanno già una risposta sostanzialmente piatta e nelle registrazioni minimali questo è sufficiente a garantire una buona fedeltà.