I testi di Calabrese... (cc)
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"Dove sussistono problemi lessicali non è possibile formulare ragionamenti logici" (P.A.M. Kistanami). Niente insulti e parolacce. A quelle ci pensa già il Sig. Fabrizio Calabrese.
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Siamo sicuri che qui Olson calcoli il rendimento di una tromba?
La risposta è nelle due pagine precedenti a quelle mostrate.
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Re: I testi di Calabrese...
tra l'altro questa immagine è molto migliore delle Fotocopie che fa Calabrese dove manca parte del testo.
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Re: I testi di Calabrese...
Cominciamo da qui:
Poco oltre c'è un'altra definizione:
- niente massa mecccanca, elasticità o attriti
- l'unica resistenza è dovuta alla radiazione acustica.
In sostanza tutta la potenza elettrca si trasforma in potenza acustica.
Ma questa non è l'efficienza è "l'efficienza iniziale" ovvero una stima fatta per vedere se vale la pena realizzare la tromba in oggetto. Se l'efficienza imiziale (praticamente trascurando tutto) è molto alta allora vale la pena realizzare la tromba, se è bassa non vale la pena.
Questa efficienza iniziale non può essere portata come "esempio" di calcolo del rendimento perchè è un'altra cosa.
Questa definizione non è proprio perfetta anche se possiamo intnedere "utile" come "attiva". Comunque anche la potenza elettrica deve essere quella attiva.Olson ha scritto:L'efficienza di un altoparlante è ilrapporto della potenza acustica utile sulla potenza elettrica in ingresso.
Poco oltre c'è un'altra definizione:
Questa è l'efficienza che Olson si appresta a calcolare e che può arrivare all'80%:Olson ha scritto:L'efficienza iniziale è il rapporto della potenza sonora in uscita sulla potenza elettrica in un sistema nel quale la reattanza meccanica è trascurabilee nel quale tutte le resistenze meccaniche possono essere attribuite alla radiazione.
- niente massa mecccanca, elasticità o attriti
- l'unica resistenza è dovuta alla radiazione acustica.
In sostanza tutta la potenza elettrca si trasforma in potenza acustica.
Ma questa non è l'efficienza è "l'efficienza iniziale" ovvero una stima fatta per vedere se vale la pena realizzare la tromba in oggetto. Se l'efficienza imiziale (praticamente trascurando tutto) è molto alta allora vale la pena realizzare la tromba, se è bassa non vale la pena.
Questa efficienza iniziale non può essere portata come "esempio" di calcolo del rendimento perchè è un'altra cosa.
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Re: I testi di Calabrese...
Partiamo da questa espressione che formalmente è corretta perchè contiene valori resistivi (non complessi) e può assumere solo valori minori del 100%:
Utlizzando le espressioni di Olson facciamo due conti per capire cosa rappresenta:
Come si vede (spero che i conti siano chiari) l'espressione proposta da Olson è il rendimento meccanico calolato trascurando masse, volumi ed elasticità e considerando, nell'impedenza mecanica, solo l'impedenza di radiazione moltiplicata per il rapporto dell'area del diaframma sullarea di gola. Resta il fatto che questa non è il rendimento acustico. Per di più viene considerato il driver privo di tromba.
Perchè Olson calcola questo "rendimento iniziale"? perchè, secondo lui, se questo rendimento è basso non vale la pena costruire il driver. Infatt nel seguito valuta l'effetto su questo rendimento di ogni sigolo elemento (massa, elesricità, BL, ecc.) prendendoli uno alla volta.
E' una procedura utile per chi deve prigettare un driver a compressione.
Il tutto applicando numerosi semplificazioni e trascurndo praticamente tutto.
Quindi i libri vanno letti, sarebbe meglio studiati, ma è anche bene rifare qualche conto per capire cosa si sta leggento. Capita, altrimenti, di credere di leggere un grafic che rappresenta un rendimento acustico quando invece si sta vedenso un renndimento meccanico e pure molto semplificato (quindi non applicabile, sic et simpliciter - cos' e semplicemente -, a casi reali).
Ora domandiamoci: quando a questo driver "simulato" da Olson si aggiunge la tromba, l'impedenza di radiazione resta la stessa o cambia? (aumenta o diminuisce?).
Utlizzando le espressioni di Olson facciamo due conti per capire cosa rappresenta:
Come si vede (spero che i conti siano chiari) l'espressione proposta da Olson è il rendimento meccanico calolato trascurando masse, volumi ed elasticità e considerando, nell'impedenza mecanica, solo l'impedenza di radiazione moltiplicata per il rapporto dell'area del diaframma sullarea di gola. Resta il fatto che questa non è il rendimento acustico. Per di più viene considerato il driver privo di tromba.
Perchè Olson calcola questo "rendimento iniziale"? perchè, secondo lui, se questo rendimento è basso non vale la pena costruire il driver. Infatt nel seguito valuta l'effetto su questo rendimento di ogni sigolo elemento (massa, elesricità, BL, ecc.) prendendoli uno alla volta.
E' una procedura utile per chi deve prigettare un driver a compressione.
Il tutto applicando numerosi semplificazioni e trascurndo praticamente tutto.
Quindi i libri vanno letti, sarebbe meglio studiati, ma è anche bene rifare qualche conto per capire cosa si sta leggento. Capita, altrimenti, di credere di leggere un grafic che rappresenta un rendimento acustico quando invece si sta vedenso un renndimento meccanico e pure molto semplificato (quindi non applicabile, sic et simpliciter - cos' e semplicemente -, a casi reali).
Ora domandiamoci: quando a questo driver "simulato" da Olson si aggiunge la tromba, l'impedenza di radiazione resta la stessa o cambia? (aumenta o diminuisce?).
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Re: I testi di Calabrese...
Se avrò tempo prenderò in considerazione la definizione del rendimento di un sistema tromba proposta da Beranek e altre definizioni che si trovano in letteratura.
Tendo a precisare che con questo non voglio dire che quelle espressioni siano sbagliate: sono definizioni in uso tra chi opera con le trombe. Ma si tartta di definizioni particolari e non conformi alla definizione di rendimento che si dà, per esempio, per un woofer a radiazione diretta. Inicidentalmete forniscono tutte valori "molto alti". Il problema è che non sono confrontabili con altri sistemi. Sarebbe giusto che la definizione di rendimento fosse la stessa per tutti.
Tendo a precisare che con questo non voglio dire che quelle espressioni siano sbagliate: sono definizioni in uso tra chi opera con le trombe. Ma si tartta di definizioni particolari e non conformi alla definizione di rendimento che si dà, per esempio, per un woofer a radiazione diretta. Inicidentalmete forniscono tutte valori "molto alti". Il problema è che non sono confrontabili con altri sistemi. Sarebbe giusto che la definizione di rendimento fosse la stessa per tutti.
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Re: I testi di Calabrese...
Vedo che Calbresse ha citato questo articolo a sostegno delle sue tesi.
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... rivers.pdf
Sarà quindi il caso di leggerlo e verificare di quale rendimento si parla.
Quindi, per darmi tempo, chiudo temporaneamente questo 3D
L'efficienza nominale di un sistema driver-tromba è calcolato dividendo la potenza acustica in uscita per la potenza elettrica nominale in ingresso, che per contro viene calcolata elevando al quadrato la tensione e dividendo per il doppio della resistenza della bobina mobile del driver.
Quindi Keele, che è sempre molto attento a quello che dichiara in fatto di rendimento, ci comunica che non sta calcolando il rendimento ma il rendimento nominale e che questo rendimento nominale è doppio del rendimento normale perchè calcolato rispetto ad un carico resistivo doppio. E questa è già una notizia.
Keele, nel glossario all'inizio dell'articolo, elenca quattro "efficienze" di cui la prima (che si chiama semplicemente efficienza) corrisponde alla definizione di rendimento (tranne che dimentica di specificare che si tratta di potenze attive):
η efficiency, (= power out divided by power in = PA/PE)
ηnom nominal efficiency (acoustic power out divided by nominal electrical input power)
ηTrue true efficiency (acoustic power out divided by true electrical input power)
ηmax maximum efficiency
La "potenza nominale di ingresso" è metà della "Potenza Vera" ne segue che, usando la "Potenza Vera", il rendimento si riduce alla metà.
In questo grafico di Keele ho aggiunto l'efficienza calcolata secondo la definizione (con la "Potenza Vera") che risulta, correttamente, limitata al 25%.
http://www.mariobon.com/Articoli_storic ... rivers.pdf
Sarà quindi il caso di leggerlo e verificare di quale rendimento si parla.
Quindi, per darmi tempo, chiudo temporaneamente questo 3D
Traduciamo:Keele ha scritto:The nominal efficiency of horn-driver systems is calculated by dividing the acoustic output power by the nominal electrical input power, which is in turn is
calculated by squaring the input voltage and dividing by twice the resistance of the driver’s voice coil.
L'efficienza nominale di un sistema driver-tromba è calcolato dividendo la potenza acustica in uscita per la potenza elettrica nominale in ingresso, che per contro viene calcolata elevando al quadrato la tensione e dividendo per il doppio della resistenza della bobina mobile del driver.
Quindi Keele, che è sempre molto attento a quello che dichiara in fatto di rendimento, ci comunica che non sta calcolando il rendimento ma il rendimento nominale e che questo rendimento nominale è doppio del rendimento normale perchè calcolato rispetto ad un carico resistivo doppio. E questa è già una notizia.
Keele, nel glossario all'inizio dell'articolo, elenca quattro "efficienze" di cui la prima (che si chiama semplicemente efficienza) corrisponde alla definizione di rendimento (tranne che dimentica di specificare che si tratta di potenze attive):
η efficiency, (= power out divided by power in = PA/PE)
ηnom nominal efficiency (acoustic power out divided by nominal electrical input power)
ηTrue true efficiency (acoustic power out divided by true electrical input power)
ηmax maximum efficiency
La "potenza nominale di ingresso" è metà della "Potenza Vera" ne segue che, usando la "Potenza Vera", il rendimento si riduce alla metà.
In questo grafico di Keele ho aggiunto l'efficienza calcolata secondo la definizione (con la "Potenza Vera") che risulta, correttamente, limitata al 25%.
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Re: I testi di Calabrese...
Keele ha scritto più di un articolo sull'efficienza degli altoparlanti e delle trombe e ha sempre sostenuto che il massimo rendimento di un altoparlante che irradia con una sola faccia è del 25%. Anche nell'articolo citato da Calabrese, se si leggono con attenzione le definizioni, Keele non si smentisce.
Questa è la bibliografia di Keele che è disponibile nel suo sito ufficiale:
http://www.xlrtechs.com/dbkeele.com/papers.htm
[1] D. B. Keele, Jr., “Low-Frequency Horn Design Using Thiele/Small Driver Parameters,” (May 1977).
[1] R. H. Small, “Direct-Radiator Loudspeaker System Analysis,” (June 1972).
[4] D. B. Keele, Jr., “An Efficiency Constant Comparison Between Horns and Rirect-Radiators,” (May 1976).
[10] D. B. Keele, Jr., “Comparison of Direct-Radiator Loudspeaker System Nominal Power Efficiency vs. True Efficiency with High-Bl Drivers,” (Oct. 2003)
[14] D. B. Keele, Jr., “Maximum Efficiency of Direct Radiator Loudspeakers,” (Oct. 1991).
Altri articoli si trovano facilmente in rete:
[8] R. H. Small, “Closed Box Loudspeaker Systems (Dec. 1972).
[9] A. N. Thiele, “Loudspeakers in Vented Boxes: Part 1,” (May 1971).
Questa è la bibliografia di Keele che è disponibile nel suo sito ufficiale:
http://www.xlrtechs.com/dbkeele.com/papers.htm
[1] D. B. Keele, Jr., “Low-Frequency Horn Design Using Thiele/Small Driver Parameters,” (May 1977).
[1] R. H. Small, “Direct-Radiator Loudspeaker System Analysis,” (June 1972).
[4] D. B. Keele, Jr., “An Efficiency Constant Comparison Between Horns and Rirect-Radiators,” (May 1976).
[10] D. B. Keele, Jr., “Comparison of Direct-Radiator Loudspeaker System Nominal Power Efficiency vs. True Efficiency with High-Bl Drivers,” (Oct. 2003)
[14] D. B. Keele, Jr., “Maximum Efficiency of Direct Radiator Loudspeakers,” (Oct. 1991).
Altri articoli si trovano facilmente in rete:
[8] R. H. Small, “Closed Box Loudspeaker Systems (Dec. 1972).
[9] A. N. Thiele, “Loudspeakers in Vented Boxes: Part 1,” (May 1971).
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Re: I testi di Calabrese...
Quando si legge un libro o un articolo non basta guardare le figure, serve anche leggere ed interpretare correttamente il testo per capire cosa rappresentano le figure. In particolare non si dovrebbero estrarre delle parti (testi e figure) senza spiegare il contesto da cui privengono. Nella letteratura anglosassono si tende a fare un po' di confusione specie con il rendimento e si tende anche ad applicare una quantità di semplificazioni.
Di tutto questo si deve tenere conto per non rischiare di prendere lucciole per lanterne.
Per esempio è quanto è accaduto con il "Problema delle tre pareti" scaturito dalla non perfetta comprensione dell'articolo di Adams:
viewtopic.php?f=27&t=1196
e con la questione del rendimento.
L'altra cosa da sudiare bene è come funzionano i simulatori:
viewtopic.php?f=22&t=1226.
In tutto questo le definizioni hanno un ruolo cruciale parimenti importante alla descrizione delle condizioni al contorno delle misure.
Di tutto questo si deve tenere conto per non rischiare di prendere lucciole per lanterne.
Per esempio è quanto è accaduto con il "Problema delle tre pareti" scaturito dalla non perfetta comprensione dell'articolo di Adams:
viewtopic.php?f=27&t=1196
e con la questione del rendimento.
L'altra cosa da sudiare bene è come funzionano i simulatori:
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In tutto questo le definizioni hanno un ruolo cruciale parimenti importante alla descrizione delle condizioni al contorno delle misure.
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Re: I testi di Calabrese...
Il Sig. Calabrese, riguardo a questo articolo di Keele è arrivato alla sua conclusione.
Anch'io sono arrivato alla mia.
- bisogna leggere le definizioni
- bisogna leggere il testo (e capirlo)
- non basta guardare le figure.
A quanto pare quete tre attività non rientrano nel "Metodo Calabrese".
Comunque il link all'articolo c'è e chiunque se lo può leggere.
Non dimenticate di leggere questo esempio di applicazione del "Metodo Calabrese" sul problema delle tre pareti:
viewtopic.php?f=27&t=1196
Anch'io sono arrivato alla mia.
- bisogna leggere le definizioni
- bisogna leggere il testo (e capirlo)
- non basta guardare le figure.
A quanto pare quete tre attività non rientrano nel "Metodo Calabrese".
Comunque il link all'articolo c'è e chiunque se lo può leggere.
Non dimenticate di leggere questo esempio di applicazione del "Metodo Calabrese" sul problema delle tre pareti:
viewtopic.php?f=27&t=1196
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Re: I testi di Calabrese...
Non manca mai invece l'addebito ad altri dei propri meschini comportamenti:MarioBon ha scritto: A quanto pare quete tre attività non rientrano nel "Metodo Calabrese".
http://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/v ... 48#p131648
Vedasi caso Audiometric e Consolato USA quale esempio paradigmatico.
Il problema di base comunque è sempre quello: mancano le basi essenziali per capire, quindi travisa in continuazione quello che legge. Se in 40 anni non è riuscito ad acquisirle vuol dire che mancano proprio le capacità necessarie per acquisirle.
Denis Sbragion
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