Impianti di serie A e di serie B
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Niente insulti e parolacce. A quelle ci pensa già il Sig. Fabrizio Calabrese.
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Impianti di serie A e di serie B
da questa frase si dovrebbe poter dedurre la definizione di impianto di serie B:
"....SERIE B. E questi ultimi sono appunto quelli in cui l'interfacciamento è così generico e mal fatto che si può cambiare qualsiasi pezzo mantenendo sempre gli stessi problemi e lo stesso basso livello di prestazioni."
Dal momento che non sono citate altre classi (C, D,...) tutto quello che non è di serie B deve essere di serie A.
In un impianto di serie B, anche cambiando un elemento, il livello delle prestazioni rimane comunque basso.
Rimane da capire cosa significhi "interfacciamento generico" ma accontentiamoci dell'interfacciamento "mal fatto" che, invece, si capisce.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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Re: Impianti di serie A e di serie B
La catena audio è composta da una sorgente, un amplificatore e dai diffusori acustici.
I lettori presentano delle impedenze di uscite abbastanza standardizzate (attorno a 100 Ohm) e gli amplificatori hanno impedenze di ingresso sufficientemente alte (>10kOhm). In questo caso non ci sono particolari problemi di interfacciamento: è sufficiente un cavo decente. Per quanto riguarda la sensibilità di ingresso (a parte le testine MM e MC e pre Phono) è raro incontrare problemi.
Un problema può verificarsi tra l'impedenza di uscita dell'amplificatore è l'impedenza dei diffusori in particolare tra un amplificatore a valvole con fattore di smorzamento basso e diffusori con minimi di impedenza bassi.
Tra amplificatori a stato solido con fattore di smorzamento attorno a 50 e diffusori con minimi di impedenza a norma (maggiori di 3.2 ohm) non ci sono problemi particolari. Anche in questo caso è sufficiente un cavo decente.
L'interfacciamento più problematico è e resta quello tra diffusori e ambiente ma, oggi, si può ricorrere alla correzione ambientale digitale (DRC, Dirac, ecc.).
In sostanza oggi l'interfacciamento tra i dispositivi raramente è un problema tale da condizionare la resa della catena. L'ambiente resta il problema più grosso ma anche questo, oggi, si risolve.
E' del tutto evidente che,se gli elementi che compogono la catena audio vengono scelti a caso, si possano presentare delle condizioni critiche.
Ne segue che gli impianti di classe B sono quelli composti a caso.
Ci sarebbero poi gli impianti di classe A: sono forse gli impianti che si interfacciano perfettamente con l'ambiente? Con qualsisi ambiente (dalla stanza cubica 3x3x3 alla torre a pianta circore e soffitto a cupola con T60 di 4 secondi)? Sono gli impianti che utilizzano due, tre o quattro sub woofer posti in punti strategici della stanza? Che utilizzano amplificatori "modificati" e trasduttori a tromba?
Se sono questi e se richiedono l'intervento il loco del tecnico per essere ottimizzati allora riguardano quella minoranza di utenti che dispongono dello spazio e delle risorse necessarie e che per qualche motivo si rifiutano di utilizzare un DRC (o un Dirac Live...).
L'idea che il Sig. Calabrese cerca di far passare è che gli impianti che lui stesso confeziona sono gli unici che funzionano e che chi non se li può permettere tanto vale compri qualche cosa di molto economico (perchè c'è un solo modo di fruire della musica: quello del Sig. Calabrese).
Il giorno che le realizzazioni del Sig. Calabrese (gli impianti di classe A) saranno presentati a qualche manifestazione o recensiti da qualche rivista del settore, il pubblico potrà scegliere.
I lettori presentano delle impedenze di uscite abbastanza standardizzate (attorno a 100 Ohm) e gli amplificatori hanno impedenze di ingresso sufficientemente alte (>10kOhm). In questo caso non ci sono particolari problemi di interfacciamento: è sufficiente un cavo decente. Per quanto riguarda la sensibilità di ingresso (a parte le testine MM e MC e pre Phono) è raro incontrare problemi.
Un problema può verificarsi tra l'impedenza di uscita dell'amplificatore è l'impedenza dei diffusori in particolare tra un amplificatore a valvole con fattore di smorzamento basso e diffusori con minimi di impedenza bassi.
Tra amplificatori a stato solido con fattore di smorzamento attorno a 50 e diffusori con minimi di impedenza a norma (maggiori di 3.2 ohm) non ci sono problemi particolari. Anche in questo caso è sufficiente un cavo decente.
L'interfacciamento più problematico è e resta quello tra diffusori e ambiente ma, oggi, si può ricorrere alla correzione ambientale digitale (DRC, Dirac, ecc.).
In sostanza oggi l'interfacciamento tra i dispositivi raramente è un problema tale da condizionare la resa della catena. L'ambiente resta il problema più grosso ma anche questo, oggi, si risolve.
E' del tutto evidente che,se gli elementi che compogono la catena audio vengono scelti a caso, si possano presentare delle condizioni critiche.
Ne segue che gli impianti di classe B sono quelli composti a caso.
Ci sarebbero poi gli impianti di classe A: sono forse gli impianti che si interfacciano perfettamente con l'ambiente? Con qualsisi ambiente (dalla stanza cubica 3x3x3 alla torre a pianta circore e soffitto a cupola con T60 di 4 secondi)? Sono gli impianti che utilizzano due, tre o quattro sub woofer posti in punti strategici della stanza? Che utilizzano amplificatori "modificati" e trasduttori a tromba?
Se sono questi e se richiedono l'intervento il loco del tecnico per essere ottimizzati allora riguardano quella minoranza di utenti che dispongono dello spazio e delle risorse necessarie e che per qualche motivo si rifiutano di utilizzare un DRC (o un Dirac Live...).
L'idea che il Sig. Calabrese cerca di far passare è che gli impianti che lui stesso confeziona sono gli unici che funzionano e che chi non se li può permettere tanto vale compri qualche cosa di molto economico (perchè c'è un solo modo di fruire della musica: quello del Sig. Calabrese).
Il giorno che le realizzazioni del Sig. Calabrese (gli impianti di classe A) saranno presentati a qualche manifestazione o recensiti da qualche rivista del settore, il pubblico potrà scegliere.
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Gli impianti del sig. Calabrese sono ne’ di serie A ne’ di serie B ma fuori serie. Non sono impianti che hanno supporto commerciale, amministrativo, nemmeno un controllo di qualità certificato. A mio avviso sono equiparabili a quelli di un autocostruttore evoluto. Poi se qualcuno li compra saprà bene che legalmente non ha nessuna copertura.
- MarioBon
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Dimenticavo: sempre che il Sig. Calabrse trovi del materiale adeguatamente registrato per mettere in risalto le qualità delle sue realizzazioni. Altrimenti potrà sempre utilizzare le registrazioni che egli stesso ha realizzato.MarioBon ha scritto: ...
Il giorno che le realizzazioni del Sig. Calabrese (gli impianti di classe A) saranno presentati a qualche manifestazione o recensiti da qualche rivista del settore, il pubblico potrà scegliere.
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Ciao Mario, una curiosita'.
Un impianto quasi a livello di uno da pianobar, dove lo collocheresti ?
Serie A o addirittura Champions oppure tra i dilettanti ?
Giusto per capire.... sono un po' confuso....
Un impianto quasi a livello di uno da pianobar, dove lo collocheresti ?
Serie A o addirittura Champions oppure tra i dilettanti ?
Giusto per capire.... sono un po' confuso....
Ciao
Maurizio
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Secondo me gli inpianti audio (ma anche molte altre cose) si dividono in due categorie:
- quelli che servono allo scopo (correttamente dimensionati)
- quelli che non servono allo scopo (non correttamente dimensionati)
con tutte le possibili gradazioni del caso.
Se un impianto da piano bar è correttamente dimensionato e fa quello che deve fare ....
Se lo scopo è far sanguinare le orecchie 140 dB non bastano, se lo scopo è ascoltare, a livello reale, Bob Dylan che canta e suona la chitarra 140 dB sono troppi ed è più importante la restituzione corretta del timbro.
- quelli che servono allo scopo (correttamente dimensionati)
- quelli che non servono allo scopo (non correttamente dimensionati)
con tutte le possibili gradazioni del caso.
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Se lo scopo è far sanguinare le orecchie 140 dB non bastano, se lo scopo è ascoltare, a livello reale, Bob Dylan che canta e suona la chitarra 140 dB sono troppi ed è più importante la restituzione corretta del timbro.
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- mario061
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Amen...MarioBon ha scritto:Secondo me gli inpianti audio (ma anche molte altre cose) si dividono in due categorie:
- quelli che servono allo scopo (correttamente dimensionati)
- quelli che non servono allo scopo (non correttamente dimensionati)
con tutte le possibili gradazioni del caso.
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Se lo scopo è far sanguinare le orecchie 140 dB non bastano, se lo scopo è ascoltare, a livello reale, Bob Dylan che canta e suona la chitarra 140 dB sono troppi ed è più importante la restituzione corretta del timbro.
- Bluenote
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Perfetto come sempre....MarioBon ha scritto:Secondo me gli inpianti audio (ma anche molte altre cose) si dividono in due categorie:
- quelli che servono allo scopo (correttamente dimensionati)
- quelli che non servono allo scopo (non correttamente dimensionati)
con tutte le possibili gradazioni del caso.
Se un impianto da piano bar è correttamente dimensionato e fa quello che deve fare ....
Se lo scopo è far sanguinare le orecchie 140 dB non bastano, se lo scopo è ascoltare, a livello reale, Bob Dylan che canta e suona la chitarra 140 dB sono troppi ed è più importante la restituzione corretta del timbro.
Ciao
Maurizio
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Ho letto bene ? ......Maurizio ti sei fatto tutti sti Km e il tizio non ta fatto sentire il sistema di punta ?
Scusa di dove sei .....
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Salvatore Micale
- MarioBon
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Re: Impianti di serie A e di serie B
Questo è niente, è stato accussato:
- di essersi recato a Bracciano su ordine di un "mandante" solo per denigrare i sistemi di Calabrese
- di aver portato brani musicali "plin-plin"
- di aver ascoltato a volume troppo basso
- di non aver apprezzato l'impianto di Calabrese (linearissimo) perchè ormai abituato ai difetti del suo impianto (che, essendo stato corretto con il DRC è sufficientemente "piatto").
- di essere "sordo" perchè è stato l'unico a non apprezzare l'impianto (con i largabanda)
Questo solo per il momento. Mancano ancora gli insulti personali.
- di essersi recato a Bracciano su ordine di un "mandante" solo per denigrare i sistemi di Calabrese
- di aver portato brani musicali "plin-plin"
- di aver ascoltato a volume troppo basso
- di non aver apprezzato l'impianto di Calabrese (linearissimo) perchè ormai abituato ai difetti del suo impianto (che, essendo stato corretto con il DRC è sufficientemente "piatto").
- di essere "sordo" perchè è stato l'unico a non apprezzare l'impianto (con i largabanda)
Questo solo per il momento. Mancano ancora gli insulti personali.
Mario Bon http://www.mariobon.com
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