Un magnifico esempio l'impianto di Rocco: l'ascolto

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MarioBon
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Un magnifico esempio l'impianto di Rocco: l'ascolto

#1 Messaggio da MarioBon »

da viewtopic.php?f=41&t=2270
Tom Capraro ha scritto:Oggi ho ascoltato l'impianto di Rocco per quasi un giorno intero.
Calabrese spara minkiate grosse...(come sempre) visto che la gamma di frequenze ultrabasse (la cui lunghezza d'onda è maggiore) risulta essere perfettamente intelligibile, controllata ed estesa.
Il trattamento ha un modo "accordato" di assorbire le bassissime frequenze in quanto "risuona" (grazie all'elasticità controllata di tutto l'insieme, in particolar modo il pavimento) in modo sinergico con l'onda sonora, quindi scaricando l'energia.
Ho sottolineato il pavimento in quanto è la parte in cui vi è maggiore contatto fisico, i piedi appoggiati a terra, ergo si avverte palesemente come questo "segue" i movimenti delle frequenze che lo eccitano.
Si nota immediatamente che c'è sotto un lavoro molto serio di progettazione, quella stanza corregge le basse come una sorta di "DRC passivo".
Lo dico sinceramente poichè mi aspettavo di peggio (raramente le basse frequenze raggiungono una perfetta articolazione, in special modo nei normali ambienti domestici non trattati)
Tonalmente l'ho trovato molto equilibrato, sembra un impianto "equalizzato" senza passare da un equalizzatore.
Ho provato dei brani in cui vi sono delle discese in frequenza notevoli (almeno 30hz) e queste si avvertono senza alcuna forzatura, del resto se fossero attenuate non si sentirebbero per niente visto che il nostro udito è poco sensibile in quella parte di spettro.
La sensazione, la prima sensazione, dell'ingresso in sala è quella di una grande intelligibilità del parlato, senza provocare quella sensazione ovattata in stile "anecoico".
Battendo le mani (in tutti i punti della sala) si avverte un leggerissimo decadimento che la rende pressochè perfetta a livello di riverbero integrale (e non solo nel punto ascolto)
Durante la riproduzione dei bassi, se ci si sposta negli angoli NON si avvertono rinforzi (stazionarie ect..) dunque per chi s'intende di acustica/elettroacustica questo dovrebbe dire/significare molto.
Qualsiasi stanza improvvisata con trattamenti passivi alla carlona (tanto per inserirne qualcuno dentro) non hanno nulla a che fare con questo ambiente.
Mi premeva sottolineare il lavoro svolto per la gamma bassa in quanto poi è quello piu difficile.
Per la gamma media, medioalta e alta la cosa sarebbe più semplice e forse anche replicabile in locali convenzionali.
Relativamente alla timbrica c'è da spendere poche parole in quanto è molto naturale e verace.
I due diffusori (sommando la sensibilità in coppia) fanno 97dB con 1 watt, tuttavia, nonostante abbia le capacità di raggiungere ottime pressioni sonore (e che abbiamo provato) e viste le condizioni di silenzio (basso rumore acustico) ne servono molto meno.
Il "giusto volume" fa apprezzare molte altre cose ai bassi livelli che, in caso di volume eccessivo, verrebbero mascherati causa la variazione fisiologica del nostro sistema di protezione dell'udito.
Ogni registrazione richiede un volume proprio affinchè la si possa rendere credibile, l'impianto di Rocco mi ha dato sensazione di poterle assecondare tutte senza alcun problema.
Ho copiato questo post per non costringere gli utenti a leggere tutto il 3D viewtopic.php?f=41&t=2270,
Già erano evidenti i problemi lessicali che impediscono al Sig. Fabrizio Calabrese sia di esprimersi compiutamente che di comprendere lo scritto italiano (ed a maggior ragione inglese). Già era stata appurata l'idiosincrasia del sig. Calabrese per la fisica e la matematica... ora dobbiamo pensare che il sig. Calabrese non riesca a cogliere l'oggetto di una immagine (ho scritto l'oggetto perchè comprendere il significato è un passo successivo). Anche di questo c'erano state delle avvisaglie ma si era pensato che la causa fossero le didascalie in inglese...
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Rocco HR
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Re: Un magnifico esempio l'impianto di Rocco: l'ascolto

#2 Messaggio da Rocco HR »

Grazie Tom per la visita.
Ciao & Enjoy the Music!

"The human being himself, to the extent that he makes sound use of his senses, is the most exact physical apparatus that can exist", J.W. Von Goethe..
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