Ogni modo normale determina una risonanza che, come tale, ha un fattore di merito (Q) più questo Q è alto più la coda sonora persiste nel tempo e diventa udibile e fastidiosa.
Un modo può avere un Q pari a 50 (specie sotto 100 Hz).
Il tempo che un modo impiega per estinguersi vale T=(2.2 Q)/f dove f è la frequenza del modo. Se Q vale 50 e il modo è a 50 Hz si estingue dopo 2.2 secondi (che è molto più del tempo di riverberazione). Se Q vale 15 impiega 0.66 secondi e diventa difficile sentirlo. Quindi lo scopo di un intervento passivo non è quello di annullare un modo ma di renderlo non udibie riducendo il suo Q. Questo si fa introducendo una certa dose di fonoasorbimento.
![Immagine](https://i.postimg.cc/RFSgQZr0/walker.png)
La figura mostra una risposta e (a destra) i modi che sono stati sovrapposti per ottenerla.
Questo tra l'altro dovrebbe essere lo stesso metodo che usa REW per calcolare la risposta nella stanza (proposto da Morse nel 1948 e ripreso da Walker della BBC nel 1992 che ha fatto la verifica sperimentale). Il metodo è semplice e funziona sufficientemente bene. E' semplice perchè utilizza solo il coefficiente di fonoassorbimento medio delle pareti (considerate a coppie). Per ottenere risultati migliori di deve considerare il fonoassorbimento delle superfici in dettaglio.
Tutto funziona fino a circa 400Hz.
Il Q si calcola prendendo la frequenza centrale f (picco) e le due frequenze f1 e f2 a -3dB
Q= f/(f2-f1). Se REW ti consente di zoommare sulla risposta simulata dell'ambiente dovresti poter calcolare il Q e (aumentando il fonoassorbimento medio) vedere quanto ne serve per ridurlo.