...le (pochissime) migliori registrazioni esistenti al mondo non vanno oltre i 13bit di risoluzione effettiva.
Oggi molti DAC producono una ENOB (Effective Number Of Bits) che si attesta attorno i 20bit.
Se la risoluzione integrale di un DAC viene dichiarata per "64bit" (ma anche 32bit) significa che nel calcolo non viene considerato il valore della SINAD (SIgnal-to-Noise-And –Distorsion ratio)
ENOB vale = (SINAD – 1.76 dB) / 6.02
SINAD incontrovertibilmente deve trattare il segnale nel dominio analogico, per cui: è totalmente impossibile dichiarare una risoluzione integrale che va oltre i 20bit/22bit...limite attuale anche relativo ai migliori strumenti di misura come giustamente segnalato dall'utente Interference.
A questo punto tale risoluzione "integrale" dichiarata proviene da un calcolo espressamente circoscritto nel dominio digitale...una sorta di coherence test su segnali che di per se sono bit-perfect.
In questo modo si rileva il microscopico (ed ininfluente) errore sul codice-binario, come dire: una sorta di SNR virtuale pari a 384dB sarà "migliore" rispetto il classico SNR virtuale da 192dB.
p.s alla fine il tutto (realmente) ruota su un errore del termine "risoluzione" utilizzato nelle specifiche dichiarate, in realtà si tratta di architettura a 64bit che consente sovracampionamenti molto piu spinti i quali necessitano anche di maggiore velocità di calcolo e riduzione degli errori.
Dac con conversione a discreti
- TomCapraro
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Re: Dac con conversione a discreti
saluti, Tom
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Re: Dac con conversione a discreti
io dico solo la mia da semplice ascoltatore: ma come è possibile che con queste specifiche prestazionali di alto livello alcune macchine suonano in un modo
altre in un altro e non tutte sempre benissimo ?
altre in un altro e non tutte sempre benissimo ?
- TomCapraro
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Re: Dac con conversione a discreti
Perchè intrinsecamente un DAC può interfacciarsi meglio (a livello elettrico, impedenza dinamica, ect...) con il resto della catena, e non è detto che avvenga con quello piu costoso.
"Se" tutti i DAC a stato solido (per ipotesi) venissero interfacciati con un pre o ampli integrato senza attenuatori d'impedenza in ingresso, quindi ingresso fisso ad alta impedenza, con molta probabilità suonerebbero in modo talmente simile da non poterli discernere.
saluti, Tom
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Re: Dac con conversione a discreti
Che "numeri" dobbiamo considerare per interfacciare nel modo giusto modo il dac con l'integrato o il dac-pre e il finale?TomCapraro ha scritto: ↑06/05/2021, 20:14 Perchè intrinsecamente un DAC può interfacciarsi meglio (a livello elettrico, impedenza dinamica, ect...) con il resto della catena, e non è detto che avvenga con quello piu costoso.
"Se" tutti i DAC a stato solido (per ipotesi) venissero interfacciati con un pre o ampli integrato senza attenuatori d'impedenza in ingresso, quindi ingresso fisso ad alta impedenza, con molta probabilità suonerebbero in modo talmente simile da non poterli discernere.
ci sono dei range di compatibilità?
- TomCapraro
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Re: Dac con conversione a discreti
A livello di impedenza uscita (del dac) in rapporto all'impedenza ingresso dello stadio a valle (preamplificatore e/o amplificatore) un valore di 1:100 li renderebbe ottimamente interfacciabili ma...non tutto si circoscrive alla Zout e Zin.
Alcuni stadi d'ingresso presentano fenomeni di microsaturazione con segnali particolarmente alti nel voltaggio, altri presentano una risposta discontinua al variare dell'impedenza ingresso, che sarebbe correlata alla "posizione del volume".
E' un po un ginepraio che richiede un ulteriore prova, partendo da un accoppiamento felice a livello di "numeri".
I buoni attenuatori passivi incontrano meno rognosità a livello di microsaturazione in ingresso, e un interfacciamento tutto sommato più felice.
Con gli stadi attivi (vedi preamplificatori) può sorgere qualche sorpresa in più.
Qualcosa può succedere anche a livello di "impedenza dinamica" perchè se è vero che uno stadio ingresso non si comporterà come un diffusore (in quest'ultimo l'impedenza è piuttosto ballerina per tanti altri motivi) per le correnti in gioco che uno stadio analogico di un dac tratta in uscita (valori molto risibili) anche piccole variazioni dell'impedenza possono contribuire alla causa.
Questo discorso è il frutto di una lunga esperienza dalla quale si può tracciare una conclusione oggettiva:
1) "se" il segnale di 10 buoni DAC venisse acquisito da uno stadio ingresso ad alta impedenza (ad esempio uno stadio A/D) rigorosamente allo stesso livello di ampiezza, con livello di ampiezza massima in ingresso controllato, tali segnali all'ascolto risulterebbero difficilmente (molto difficilmente) discernibili.
2) "se" gli stessi DAC facessero transitare il segnale da un accoppiata preamplificatore + finale, il segnale uscente presenterebbe molta più riconoscibilità, nonostante si rendesse equipollente a livello di ampiezza.
Da qui la "teoria" che supporta il concetto di interfacciamento. (piccola tensione/corrente che subisce alterazioni/variazioni al passaggio dei vari interstadi)
Questo vale anche per la distorsione, perchè un valore di distorsione presente nei DAC può incrementarsi nel passaggio interstadio.
saluti, Tom
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Re: Dac con conversione a discreti
Impedenza dinamica: questa espressione e' stata oggetto di critica su questo forum. Forse sbaglio?
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Re: Dac con conversione a discreti
Non lo so se è stata contestata, e se risulti contestabile.pino.pitone ha scritto: ↑08/05/2021, 9:53 Impedenza dinamica: questa espressione e' stata oggetto di critica su questo forum. Forse sbaglio?
Le mie esperienze mi hanno portato ad effettuare questo (mio) ragionamento.
L'impedenza (Z) è la misura della totale opposizione al flusso di corrente in un circuito a corrente alternata...è costituito dalla somma di due componenti: la resistenza (R) e reattanza (X).
Z = R + X
La resistenza è sostanzialmente costante a tutte le frequenze audio in un circuito e si misura in Ohm...
La reattanza è la misura di opposizione al flusso di corrente alternata causati dagli effetti di induttanza e capacità in un circuito...è anche misurata in ohm ma varia con la frequenza.
La seguente formula per la reattanza induttiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente aumenta la frequenza..e/o aumento della quantità di induttanza: dove F = frequenza in Hertz (cicli al secondo) e L = induttanza in Henry...
La seguente formula per la reattanza capacitiva illustra come la sua opposizione al flusso di corrente diminuisce la frequenza e/o aumenti di capacità... dove F = frequenza in Hertz e C = capacità in farad...
Queste formule sottolineano il fatto che un impedenza specificata per un dispositivo audio è solo destinata ad essere valida per una singola frequenza...l'impedenza di funzionamento effettivo varia notevolmente nel corso dello spettro di frequenza audio..ovvero squisitamemente in regime impulsivo e CON LA MUSICA...non con i segnali statici o di prova.
Una volta molti si chiedevano come potevano esserci differenze (oggettivamente udibili) tra un CD originale e il relativo supporto masterizzato a fronte di una serie di teorie basate sulla medesima risposta in frequenza che producevano e con il medesimo codice binario dal quale era possibile estrarre gli stessi numeri di bit.
Anche in quel caso scaturisce una azione dinamica legata strettamente alle effettive condizioni di utilizzo.
In soldoni, gli apparecchi possono produrre segnali trattati in modo differente a seconda delle condizioni, ovvero: in regime stazionario (magari con segnali di prova) oppure in regime di effettivo funzionamento (con segnali a spettro complesso)
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Re: Dac con conversione a discreti
il concetto di impedenza dinamica intesa come impedenza che cambia in funzione del segnale applicato è stato proposto per i diffusori acustici ed è un concetto profondamente sbagliato. Le riviste hanno provato ad introdurlo almeno 2 volte.pino.pitone ha scritto: ↑08/05/2021, 9:53 Impedenza dinamica: questa espressione e' stata oggetto di critica su questo forum. Forse sbaglio?
"Impedenza dinamica" nel senso che cambia con la frequenza invece è corretto.
L'impedenza, specie quella degli altoparlanti, non è una grandezza lineare nel senso che cambia con l'ampiezza del segnale applicato. In questo caso è sufficiente dire "impedenza non lineare".
Se si considera che la capacità di un condensatore dipende anche dalla tensione applicata, si può parlare di impedenza non lineare anche per l'impedenza di ingresso di un dispositivo elettronico.
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Re: Dac con conversione a discreti
Al punto 1) parliamo di "impedenza che cambia in funzione del segnale applicato" intendendo la ampiezza del segnale applicato?MarioBon ha scritto: ↑08/05/2021, 13:50 1) il concetto di impedenza dinamica intesa come impedenza che cambia in funzione del segnale applicato è stato proposto per i diffusori acustici ed è un concetto profondamente sbagliato. Le riviste hanno provato ad introdurlo almeno 2 volte.
2) "Impedenza dinamica" nel senso che cambia con la frequenza invece è corretto.
L'impedenza, specie quella degli altoparlanti, non è una grandezza lineare nel senso che cambia con l'ampiezza del segnale applicato. In questo caso è sufficiente dire "impedenza non lineare".
Se si considera che la capacità di un condensatore dipende anche dalla tensione applicata, si può parlare di impedenza non lineare anche per l'impedenza di ingresso di un dispositivo elettronico.
Al punto 2) mi viene da intendere la seguente: "impedenza dinamica" = reattanza.
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Re: Dac con conversione a discreti
Corretto.pino.pitone ha scritto: ↑08/05/2021, 14:59Al punto 1) parliamo di "impedenza che cambia in funzione del segnale applicato" intendendo la ampiezza del segnale applicato?MarioBon ha scritto: ↑08/05/2021, 13:50 1) il concetto di impedenza dinamica intesa come impedenza che cambia in funzione del segnale applicato è stato proposto per i diffusori acustici ed è un concetto profondamente sbagliato. Le riviste hanno provato ad introdurlo almeno 2 volte.
2) "Impedenza dinamica" nel senso che cambia con la frequenza invece è corretto.
L'impedenza, specie quella degli altoparlanti, non è una grandezza lineare nel senso che cambia con l'ampiezza del segnale applicato. In questo caso è sufficiente dire "impedenza non lineare".
Se si considera che la capacità di un condensatore dipende anche dalla tensione applicata, si può parlare di impedenza non lineare anche per l'impedenza di ingresso di un dispositivo elettronico.
Al punto 2) mi viene da intendere la seguente: "impedenza dinamica" = reattanza.
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