Interference ha scritto: 26/08/2021, 10:44
Bisogna intendersi su cosa sia la "resa sonora".
Per resa sonoro s'intende genericamente una elaborazione percettiva derivante da un ascolto.
Interference ha scritto: 26/08/2021, 10:44
Però è abbastanza riconosciuto dagli addetti ai lavori che due sistemi che producano la stessa distribuzione spettrale potenza in funzione del tempo, per un dato programma, musicale produrranno una resa sonora simile (una volta esclusi errori di percezione etc.)
Sono d'accordo almeno basilarmente,andrebbero però distinte le due diverse condizioni: quella fisica delle relative misure e quella derivante dalla risultante percettiva dell'ascoltatore.
Come detto anche in precedenza ,se parliamo di sole grandezze fische come : livello, contenuto armonico,distorsione,rumore,larghezza di banda ,riverberazione ecc ,queste hanno una ovvia corrispondenza nelle sensazioni "oggettive" derivanti(come già menzionato da Mario).
Grossolanamente lo stesso discorso non può comprendere,però, le operazioni mentali atte a ricostruire lo stesso "suono" nella sua accezione più "costruttivista" in assenza della quale udremmo solo diverse vibrazioni distribuite nello spettro acustico combinate tra loro in una certa sequenze temporale.
Mancano le interpretazioni! sarebbero solo informazioni prive di significato.
Interference ha scritto: 26/08/2021, 10:44
Per quanto riguarda la frase
Inoltre la predizione in oggetto su cosa si baserebbe,esiste per caso una relazione analitica che possa dirci oltre le stesse misure. credo manchi della punteggiatura e/o qualche complemento perché risulta piuttosto incomprensibile. Riesci a spiegarti meglio?
In precedenza affermavi che è possibile predirre una certa resa sonora all'ascolto.
Questa predizione su quali presupposti si baserebbe?
Servirebbe,in teoria, a tal proposito un
modello matematico che riesca a trasformare alcune misure fisiche fondamentali in predizione di ascolto: questa era in sintesi la mia considerazione.