@ Sbirillicchio, riguardo al complotto.
Non credo a nessun complotto, parola facente parte dell'armamentario di chi getta discredito su chi si oppone al pensiero unico, insieme ad altre come "negazionista" "bufalaro" ecc.
I governi fanno quello che hanno sempre fatto, governano (nel senso etimologico del termine) e per "governare" è necessario avere un certo consenso dalla base, sia nei regimi "democratici" (o presunti tali) sia in quelli totalitari.
In ambedue i tipi di regime esistono strutture e sistemi deputati alla ricerca e alla costruzione del consenso, da "panem et circenses" di Romana memoria alla legittimazione di natura divina delle monarchie, alla Hitler Jugend ecc.
Nei sistemi democratici questo avviene in maniera più "subdola", meno smaccatamente evidente, ma avviene comunque, oggi prevalentemente attraverso i media e istituzioni teoricamente superpartes.
Quindi no, non c'è nessun complotto, i governi fanno quello che hanno sempre fatto.
In periodi di crisi della legittimazione democratica il ricorso alla tecnocrazia oltre che strumento di costruzione del consenso, rappresenta un sorta di esonero di responsabilità per scelte impopolari. Ce lo chiede l'Europa, ce lo chiede l'IPCC, ce lo chiede la NATO, ce lo chiede il comitato scientifico Covid 19, in altri tempi ce lo chiedeva addirittura il padreterno in persona !
Non è colpa di chi governa perché ce lo chiede qualcuno che non si può mettere in discussione !
Queste sono tecniche di ricerca del consenso ben note e studiate, volendo anche accettabili nell'ottica del mantenimento dell'ordine costituito.
Quello che a me non piace, perché lo ritengo pericoloso, è l'utilizzo della scienza a questi fini: tutto ma non la scienza.
Perché sono convinto che il progresso scientifico, se non asservito al potere puo migliorare la vita di tutti. Allo stesso modo però, se asservita a finalità di costruzione e manipolazione del consenso la scienza ci può precipitare in scenari diastopici degni dei peggiori film di fantascienza.
Di seguito un articolo che evidenzia la manipolazione dei dati nell' AR6 dell' IPCC.
https://clintel.org/is-ar6-the-worst-a ... c-report/
Clintel e' una fondazione indipente di cui fanno parte circa 1500 climatologi di tutto il mondo.
Le critiche che vengono mosse agli studi dell'IPCC sono tutte argomentate scientificamente o attraverso comprovate manipolazioni delle conclusioni degli studi (che in diversi casi hanno suscitato anche proteste animate da parte degli studiosi stessi che hanno visto stravolte le loro conclusioni).
Gli episodi di questo genere sono talmente numerosi che è stato possibile scrivere un intero libro sull'argomento.
Dall'altra parte tutto quello che i "debunkers" argomentano e che Clintel sia una associazione di negazionisti climatici, di cui fanno parte alcuni imprenditori che operano in settori inquinanti (che siano due o tre su 1500 climatologi non se ne fa menzione), così come non ci sono argomentazioni fattuali che provino che le critiche mosse da Clintel ad IPCC/AR6 sono campate in aria.
Ripeto per l'ennesima volta, non sta a me decidere se le tesi di Clintel siano più serie di quelle di AR6.
Il fatto (comprovato se ti documenti) che IPCC manipoli degli studi scientifici ai fini di costruzione del consenso, lo trovo gravissimo a prescindere dal fatto che le loro conclusioni possano essere corrette o che le finalità siano condivisibili, perché sul fatto che ridurre le emissioni sia utile siamo (e sono) tutti d'accordo. Secondo alcuni (Clintel) è utile ma non risolutivo per cui andrebbero prese anche misure di altra natura, secondo altri (IPCC) e l'unica misura ed è considerata risolutiva.
Questo è l'ultimo post che farò sull'argomento, perché se non sono riuscito a spiegare il mio punto di vista fino ad ora, non su questioni scientifiche ma su questioni socio politiche che prendono la scienza come pretesto, allora è perfettamente inutile continuare.