Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

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Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#1 Messaggio da MarioBon »

Quando si realizza un filtro cross.over si consiglia di disporre le bobine distanziale e con gli assi tra loro perpendicolari.
Questo rende minimo l'accoppiamento tra le induttanze ed evita che le frequenze che devono alimentare un altoparlante finiscano ad un altro altoparlante. Per esempio la bobina in serie al woofer potrebbe accoppiarsi con la bobina in parallelo la tweeter. Ho trovato nel mio archivio alcune misure che avevo fatto per verificare questo effetto.
L'induzione massima si ottiene sovrapponendo le due induttanze (come se fossero il primario ed il secondario di un trasformatore. L'induttanza minima si ottiene quando le induttanze sono distanziate rispettando la distanza e l'orientamento che hanno quando fissate alla basetta del circuito stampato del cross-over.

Le misure sono fatte con rumore rosa a dodicesimi di ottava (e appaiono scalettate).
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#2 Messaggio da MarioBon »

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Come si vede il segnale indotto in condizioe di massimo accoppiamento tra le bobine è solo 13 dB sotto al segnale che alimenta il tweeter. Questo misure sfrutano il principio di sovrapposizione.
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#3 Messaggio da MarioBon »

Immagine
Questa misura usa il tweeter come se fosse un microfono (o un accelerometro) per verificare la trasmissione di vibrazioni dal woofer al tweeter. Queste vibrazioni sono più attenuate quando la frequenza di risonanza del tweeter è più bassa.
Un tweeter con risonanza a 500 Hz raccoglie meno vibrazioni di un tweeter con risonanza a 1000 Hz.
In questo caso le eventuali vibrazioni si confondono con il rumore.
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#4 Messaggio da MarioBon »

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-45 dB corrisponde ad un tasso di distorsione dello 0.56% (non poco).
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#5 Messaggio da MarioBon »

Da quanto visto segue che l'accoppiamento tra le induttanze deve essere reso minimo in tre modi:

- allontanando le bobine tra loro
- disponendo le bobine con gli assi mutuamente perpendicolari
- disponendo al massimo tre induttanze per basetta.

Nei sistemi top di gamma il cross over era distribuito su 5 basette posizionate lontane le une dalle altre.
Questa soluzione evidentemente ha un costo ma evita dei difetti (misurabili).

Qui di seguito un crossover Visaton. Tutte le bobine sono disposte con gli assi concordi... una distrazione.
Immagine
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#6 Messaggio da Interference »

Sì, ho visto spesso crossover Visaton così come Intertechnik con le bobine disposte come nella foto.

Volendo modificarli occorre mettersi d'impegno perché le bobine hanno i terminali appena sufficienti e quindi metterle "in piedi" non è immediato.
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#7 Messaggio da MarioBon »

L'unica consolazione è che, essendo su stampato, i difetti sono uguali per entrambe i canali.
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#8 Messaggio da organist »

Buondì!
Il discorso del posizionamento dei componenti può valere anche per gli apparecchi?

Questo è un amplificatorino con DSP della Thomann. Costa poco per quello che offre (190 euro, 4 canali da 50 watt ciascuno e DSP), e lo spazio è certamente ristretto, ma mi sembra di vedere alcuni "errori".

Immagine

I due cavi di segnale che vanno aile due schede amplificatori (in classe D) sono incredibilmente vicini al cavo di rete sulla destra e al trasformatore giallo in fondo.

L'amplificatore emette un leggerissimo hum a 50hz curiosamente solo in due canali, gli altri due sono silenziosissimi. Sto pensando che la scheda ampli piu vicina al trasformatore sia quella che pesca il rumore di rete (pochissimo, pero c'è).
Se provassi a schermare l'alimentatore con dei fogli di mumetal?
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Re: Autoinduzione nei filtri cross-over passivi

#9 Messaggio da MarioBon »

Se costasse 1900 Euro sarebbe un altro discorso.
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